Partito il quest’anno il corso di laurea in ingegneria delle tecnologie del mare dell’Università Roma Tre, che ha l’obiettivo di scommettere sulle conoscenze dell’ingegneria industriale applicate al sistema marittimo, oltre che a fornire delle basi valide per lo sfruttamento delle risorse marine per le energie rinnovabili
Lo scorso ottobre è stato inaugurato ad Ostia il primo corso di laurea in Ingegneria delle tecnologie del mare. L’iniziativa è dell’Università Roma Tre, che ha scommesso su un corso di studi decisamente originale, almeno nel panorama italiano. Ma è stata decisiva ai fini della riuscita del progetto, la collaborazione con la Regione Lazio, il Consiglio nazionale delle ricerche ed il Ministero dell’Istruzione e dell’Università.
E partito quindi il primo anno, in cui molti ragazzi hanno deciso di scommettere sulle possibilità che il mare può offrire dal punto di vista dell’ingegneria e delle risorse da sfruttare in futuro.
Saranno gli spazi dell’ex Enalc Hotel ad ospitare il corso di laurea, struttura a ridosso del lungomare di Ostia e rimasta chiusa da oltre 40 anni.
I futuri ingegneri del mare dovranno scrutare il mare, non ovviamente dal punto di vista artistico o letterario, ma avranno il compito di comprenderne le sue risorse, specialmente nel campo energetico e dello sviluppo delle infrastrutture costiere e di protezione dei litorali, tenendo presenti gli standard di sostenibilità ambientale.
“Solo dieci mesi fa abbiamo raccolto una sfida importante per il litorale romano – ha detto il rettore Pietromarchi in occasione dell’inaugurazione – e oggi siamo felici di aver già compiuto la nostra missione. Abbiamo messo a disposizione degli studenti alcune delle migliori risorse scientifiche di Roma Tre. Inoltre tra due anni prevediamo di avviare anche un corso triennnale di Giurisprudenza che contribuirà a fare di Ostia un centro universitario di eccellenza”.
Il Corso di Laurea in Ingegneria delle Tecnologie per il Mare fa riferimento al Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre ed appartiene alla classe L-9 delle Lauree in Ingegneria Industriale.
Il corso di laurea vuole coniugare la preparazione di base nel campo dell’ingegneria industriale e meccanica, con un orientamento verso le applicazioni in ambiente marino, allo scopo di fornire anche le basi formative per affrontare successivi percorsi di specializzazione nell’ambito delle tecnologie industriali per lo sfruttamento delle risorse marine, della tutela dell’ambiente costiero e dello sviluppo delle relative infrastrutture in ottica di sostenibilità ambientale e di sviluppo ecocompatibile, in linea con gli indirizzi strategici Blue Growth dell’Unione Europea.
Il Corso di Laurea avrà il compito di formare i laureati in possesso delle conoscenze scientifiche tecnologiche e delle relative competenze per operare nella gestione e nella esecuzione delle attività di progettazione, realizzazione, organizzazione e conduzione proprie dell’ingegneria meccanica e, più in generale, di quella industriale, inclusi i contesti applicativi connessi alle attività in ambito marino, come specifica la pagina dedicata al corso dell’Università Roma Tre.
Il percorso formativo, di durata triennale, prevede un primo anno dedicato all’acquisizione di conoscenze nelle discipline di base, in un secondo anno di completamento delle conoscenze di base e di transizione verso la formazione ad ampio spettro nel settore meccanico e industriale e delle applicazioni in ambito marino. Infine, il terzo ed ultimo anno, prevede l’affinamento e completamento delle conoscenze acquisite in vista delle applicazioni e dell’acquisizione di competenze professionalizzanti sia in ambito meccanico che in ambito marino.
Quali sbocchi professionali?
Senza dubbio, ad incuriosire ed attirare gli studenti sono le innovative visioni dell’ingegneria applicata allo sfruttamento delle risorse marine. Considerando che ci spostiamo verso un futuro in cui sarà necessario trovare alternative per lo sfruttamento di risorse, certamente questa nuova professionalità può essere vista come una delle nuove frontiere dell’ingegneria.
Per questo motivo si fornirà una preparazione di base nel campo dell’ingegneria industriale e la si applicherà all’ambiente marino dal punto di vista delle tecnologie industriali per lo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili, come ad esempio l’energia eolica e fotovoltaica, così come l’energia del moto ondoso e delle correnti marine.
Con tali conoscenze, al termine del corso di laurea triennale, gli sbocchi professionali previsti sono quelli relativi alla libera professione o dell’impiego in ruoli tecnici nell’industria. O anche ruoli nella pubblica amministrazione.
Si formeranno, pertanto, professionisti chiamati a progettare e sviluppare piattaforme offshore, impianti eolici, turbine sottomarine e strutture costiere.
Senza dubbio l’immediato “approdo” potrebbe essere quello negli ambiti professionali connessi con l’ingegneria industriale, quindi nei ruoli di analisi, progettazione, realizzazione, organizzazione e conduzione proprie dell’area dell’ingegneria meccanica ed industriale, con riferimento alle applicazioni tecnologiche in ambito marino.
Ma non solo: grazie all’orientamento verso le tecnologie del mare, i futuri ingegneri potrebbero ambire all’inserimento nei settori connessi allo sfruttamento delle risorse marine ed alla tutela delle coste.
Anzi, come accennato in precedenza, oltre alla specializzazione “marina” che potrebbe tornare utile nel vaso campo dell’ingegneria industriale, potrebbe essere proprio l’aspetto dello sfruttamento delle risorse marine a far gola ai futuri ingegneri.