La presidente della Fondazione Bracco ci racconta come mai ha deciso di sostenere il progetto che ha già coinvolto oltre 12mila persone tra docenti e studenti
Immaginate di chiudere gli occhi e di assistere ad uno spettacolo su Michelangelo dentro la Cappella Sistina. Non è un sogno ma il progetto educativo proposto dalla Fondazione Bracco con l’ufficio scolastico regionale per il Lazio, per far innamorare dell’arte gli studenti.
L’innovativa iniziativa che ha già coinvolto 12.700 tra docenti e studenti è stata capace di attrarre subito l’interesse delle scuole. L’idea è stata portata avanti da Marco Balich che già nel 2015 al Vivaio Scuole del padiglione Italia all’Expo di Milano, aveva avvicinato al tema della nutrizione e della sostenibilità miglia di studenti delle scuole di tutt’Italia. Ora si punta all’arte. La risposta delle scuole all’idea di abbinare una visita della Cappella Sistina alla fruizione di uno spettacolo è stata straordinaria: a pochi giorni dal lancio dell’iniziativa gli iscritti sono di 500 al giorno.
Le tre fasi del progetto “Artainment@school”
“Artainment@school” prevede tre fasi: una teorica da svolgere in classe grazie al materiale messo a disposizione nel portale (clicca qui).
La seconda tappa è dedicata all’introduzione della visione dello show e la terza prevede la produzione di un elaborato da parte dei partecipanti. Ma la vera novità è quella di mettere in connessione il fascino e la bellezza delle più grandi opere d’arte con i codici emozionali e coinvolgenti dello spettacolo.
La straordinaria unicità e ricchezza del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese unita alla sensibilità e alla creatività tipicamente italiana nel mondo dell’intrattenimento, indicano la strada per proporre al grande pubblico e ai giovani una modalità innovativa di divulgazione del nostro patrimonio raccontando la cultura italiana al mondo intero con un linguaggio visivo contemporaneo. E così l’arte diventa pop e a portata di mano anche dei più giovani.
La tecnologia al servizio dell’arte: l’esempio della Cappella Sistina
Protagonista assoluta è la Cappella Sistina. Uno dei luoghi più incredibili della storia dell’arte mondiale è al centro della contaminazione di tante e diverse forme artistiche: da un lato l’azione fisica della performance teatrale incontra la magia immateriale degli effetti speciali, dall’altro la tecnologia più avanzata si mette al servizio di un racconto per parole e immagini mai visto prima.
L’immersività di proiezioni a 270° porta lo spettatore al centro stesso dell’evento. In uno show di 60 minuti il pubblico “torna” nella Roma del 1508 attraverso la creazione di un capolavoro, il racconto dei protagonisti, i tormenti del genio, l’affresco della Genesi, il luogo segreto dell’elezione del Papa, una immersione nella bellezza assoluta dell’immortale opera di Michelangelo, il Giudizio Universale.
Abbiamo chiesto a Diana Bracco, presidente dell’omonima fondazione che sostiene il progetto di darci qualche delucidazione in più su questa novità didattica che ha già conquistato parecchie scuole.
Intervista a Diana Bracco
Perché avete scelto di sostenere quest’iniziativa?
Promuovere la cultura italiana ed educare al bello le nuove generazioni è uno degli obiettivi della nostra Fondazione, che da anni ha un proprio progetto “Diventerò” che accompagna i giovani nei loro percorsi formativi e professionali.
Avete già fatto qualcosa di simile?
Coinvolgere con un linguaggio moderno i giovani su un capolavoro come la Cappella Sistina ci è sembrato coerente con quanto facciamo. A Milano, ad esempio, in occasione della mostra di Caravaggio di cui siamo stati sponsor, Fondazione Bracco insieme alla Fondazione Diocesana Oratori Milanesi, hanno dato l’opportunità a centinaia di ragazzi che frequentano gli oratori delle periferie milanesi, di conoscere e apprezzare gratuitamente le meraviglie della pittura caravaggesca.
Una mission importante dunque per voi?
Sono profondamente convinta che conservare e valorizzare il nostro patrimonio sia quasi un dovere civico per noi Italiani, che abbiamo avuto la fortuna di nascere nel Paese più ricco di opere d’arte al mondo, e che abbiamo la tutela dei beni culturali sancita addirittura dall’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale.
Avete scelto di partire dai ragazzi per portare avanti questa battaglia civile.
L’amore per il bello deve essere coltivato fin dall’infanzia. Io per esempio sono diventata una grande appassionata di musica classica perché da bambina i miei genitori mi portavano spesso con le mie sorelle ai concerti della Scala a Milano.
Obiettivi futuri?
Presto il progetto sarà ampliato alle scuole di tutto il territorio nazionale.
Qual è la vostra speranza?
Io e Balich, con cui abbiamo realizzato l’Albero della Vita all’Expo 2015, speriamo che vedendo questo show dal linguaggio moderno i giovani possano appassionarsi all’arte, e che l’arte possa accompagnarli sempre nella loro vita, qualunque cosa diventeranno da grandi.
D’altro canto di fronte ad un’opera come la Cappella Sistina tutti rimangono stupiti, colpiti dalla bellezza che va oltre ogni limite e confine, che non conosce età e differenza sociale. Un vero e proprio capolavoro che diventa patrimonio dei più giovani attraverso quest’iniziativa che punta allo sguardo degli studenti.