All’istituto “Cavalieri” di Milano hanno riportato il silenzio nelle aule: la scuola ha vinto un bando del Comune e ha insonorizzato tutto l’edificio. Con gran beneficio di tutti
“Silenzio. C’è troppo rumore. Non si sente nulla. Abbassate la voce”. Quante volte abbiamo sentito queste parole uscire dalla bocca di un maestro o di un professore di scuola media. Tutta colpa dei ragazzi e della loro voce alta? Non solo. Basta avere una classe con un’acustica perfetta per cambiare la vita delle lezioni e anche lo stato di salute degli studenti e degli insegnanti. Lo sanno bene all’istituto “Cavalieri” di Milano dove grazie alle competenze del professor Dino Rutolo l’intera scuola è stata insonorizzata. Con 300 mila euro vinti grazie ad un bando del Comune di Milano, 42 aule, la sala polifunzionale, due palestre, una mensa, i corridoi e gli spazi comuni sono stati bonificati dal punto di vista acustico.
I disagi causati dal rumore
Un’idea semplice, persino scontata ma mai realizzata nelle scuole italiane dove regna sovrano il rumore. “Il professor Rutolo – spiega la dirigente Patrizia Bramante – mi ha proposto questo progetto teso a migliorare le caratteristiche della nostra scuola. Grazie al finanziamento di due sponsor abbiamo realizzato le prime tre aule. Ora con i soldi dell’amministrazione avremo tutta la scuola con una sorta di “effetto biblioteca” che avvolge tutto l’istituto”. Il cantiere è già in stato di avanzamento: finita la sede di via Anco Marzio in aprile entro settembre tutta la struttura sarà insonorizzata. A seguire i lavori è lo stesso Rutolo, esperto in materia: “Era da vent’anni che pensavo a questa cosa ma non avevo ancora trovato gli interlocutori giusti. Un ambiente sfavorevole per le lezioni di musica non permette di capire gli attacchi, le articolazioni dei suoni. Un’aula rimbombante e riverberante pone grossi problemi.
Stare in classe con livelli di pressione sonora elevati può provocare mal di testa, mancanza di concentrazione e persino nausea.
Una questione di benessere che viene spesso sottovalutata da chi sta in cattedra. Dopo qualche ora passata a urlare, a spiegare tra le voci dei ragazzi o ancor peggio dei bambini che hanno toni molto alti, spesso si ha la testa che scoppia.
La differenza si “sente”
Persino l’attenzione dei ragazzi trova le sue giustificazioni in un ambiente favorevole. Basta mettere piede all’istituto “Cavalieri” per capirlo. Oggi c’è ancora modo di sentire la differenza tra le aule corrette e quelle ancora non insonorizzate. E’ difficile spiegare questa sensazione a parole, bisogna entrare in una classe per capire cosa significa parlare in un’aula dove la voce non rimbomba, dove si può parlare senza gridare. La questione la spiega bene Rutolo con un esempio concreto: “Se nella nostra aula abbiamo un tempo di riverbero di due secondi e mezzo questo significa che nell’ambiente circolano cinque sei parole contemporaneamente e al terzo banco già non capisci più nulla”. Una situazione che è ormai dimenticata nell’istituto comprensivo milanese dove persino i ragazzi hanno compreso l’importanza di questo intervento che permette loro di parlare in classe con più serenità. Dal punto di vista tecnico i sistemi per realizzare questo tipo di aula sono diversi e molteplici: “Nelle nostre classi – spiega Rutolo – è stato realizzato un controsoffitto in fibra di vetro in classe A che fa effetto di apertura: è un po’ come avere una stanza a cielo aperto, non c’è alcun rimbalzo. All’interno del controsoffitto c’è un assorbimento delle basse frequenze, costituito da un tappeto largo settanta centimetri sempre in fibra di vetro che corre lungo il perimetro dell’aula. Sono previsti anche dei pannelli a parate all’opposto della cattedra”.
Una campanella particolare
Qualcuno potrebbe pensare che si tratta di un lavoro costoso e impossibile da realizzare ovunque ma non è così. Insonorizzare le aule è un investimento e può essere fatto in tempi brevi senza aprire cantieri che non chiudono mai: “Il costo finito di una classe di settanta metri quadrati, compresa la messa in opera, è di 3.500 euro. Il tutto può essere fatto in due giorni. In un giorno e mezzo si può fare un salto avanti di cinquant’anni per la scuola italiana”, racconta il docente. L’innovazione passa anche attraverso lo star bene a scuola per tutti. Avere un’aula insonorizzata non è utile solo al professore di musica per l’utilizzo degli strumenti ma anche per migliore la resa di lavagne multimediali e di altri dispositivi tecnologici dotati di audio che necessita di un’acustica perfetta: com’è possibile d’altro canto vedere un film, un documentario di Rai Scuola o fare un collegamento Skype con i compagni di una scuola in Inghilterra in un’aula dove tutto rimbomba? Al “Cavalieri” sono riusciti a far sparire i rumori molesti. Un aneddoto simpatico. A raccontarcelo è ancora Rutolo: “Quando abbiamo fatto l’esercitazione anti-incendio con la prova di evacuazione sono usciti tutti a parte quelli che già stavano in un’aula bonificata. Non hanno sentito la campanella tant’è che abbiamo dovuto trovare una soluzione ad hoc”. Una prova del nove funzionata alla perfezione che rende orgoglioso il professore della sua “Aula da sogno”, così hanno chiamato il progetto che oggi punta a contagiare altre scuole d’Italia affinché i rumori possano scomparire.