Alla guida del MIUR un ex professore di educazione fisica laureato con 110 e lode
Il nuovo volto del ministro dell’istruzione è Marco Bussetti, 56 anni appena compiuti. Sullo scranno più importante di viale Trastevere, dopo l’esperienza con Valeria Fedeli, torna un uomo com’è tradizione vista la massiccia presenza di maschi tra i 40 ministri che hanno preceduto Bussetti. Una questione apparentemente irrilevante se prima di lui non ci fosse stata una ex sindacalista femminista che ad ogni comunicato stampa faceva scrivere “studentesse e studenti” oppure “bambine e bambini”.
Vedremo dalle prime note dell’ufficio comunicazione chi è il nuovo ministro.
Ex prof di educazione fisica
Intanto di lui sappiamo che è un ex professore di educazione fisica che ha fatto carriera negli uffici periferici del ministero tanto da ricoprire la carica di capo dell’ufficio decimo dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia dove è arrivato dopo aver diretto il comprensivo di Corbetta.
Molto vicino a Salvini tanto da farsi fotografare con lui e pubblicare la foto su Facebook; interista; è stato un allenatore di basket ed è stato spesso invitato dai Lions Club.
Stavolta la laurea c’è: 110/110 con lode in scienze e tecniche delle attività motorie alla “Cattolica” di Milano. Il suo curriculum è di otto pagine fitte fitte di incarichi di “presidente” e “dirigente” di qualcosa: la prima carica è citata nove volte. Sicuramente uno che ne sa di legislazione scolastica visto che l’ha insegnata all’Università Cattolica di Milano e di Pavia. Un esperto della burocrazia, uno che ha studiato la materia e può citare un corso di “laboratorio di pratica dirigenziale”; un altro per il “miglioramento della performance organizzativa e sviluppo individuale dei collaboratori”; un altro ancora sulla “sicurezza dei lavoratori”.
Sicuramente la questione sportiva è quella che lo appassiona di più visto che per sette anni è stato coordinatore di educazione fisica e sportiva nell’ambito territoriale di Varese, oltre che membro di diversi gruppi di lavoro sullo sport e la disabilità e l’alfabetizzazione motoria.
Bussetti vanta una ventina di pubblicazioni tra libri e riviste a sua cura tra cui “Fitness & wellness: benessere degli insegnanti”; “Le arti circensi nella scuola primaria e secondaria” e “Le danze tradizionali e moderne nella scuola”.
Il nuovo ministro non fa fatica ad ammettere che il suo livello di inglese e francese parlato e scritto è sufficiente ma ha un certificato Ecdl.
Fino a ieri si sapeva qualcosa in più di lui grazie alla pagina Facebook ma appena saputo della nomina l’ha fatta sparire. Sulla Rete resta qualche video tra cui uno pubblicato dal giornale online “Sempione News” dove Bussetti parlando di alternanza scuola/lavoro ha definito la “Buona Scuola” “un’ottima legge che ha permesso veramente di cominciare a ragionare con un sistema integrato tra mondo del lavoro e scuola”.
Un parere un po’ diverso da quanto scritto dal movimento 5Stelle e dalla Lega nel contratto di Governo: “La c.d. “Buona Scuola” ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l’apprendimento. Uno strumento così delicato che non preveda alcun controllo né sulla qualità delle attività svolte né sull’attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso”.
Presto sapremo chi siederà accanto a Bussetti nei panni di sottosegretario.
L’ipotesi Salvatore Giuliano
I 5Stelle avevano presentato prima delle elezioni un bel nome: Salvatore Giuliano, uno che l’innovazione a scuola l’ha fatta e la sta facendo. Giuliano nel 2010 ha dato vita al progetto Book in progress: una rete di scuole che usa materiali didattici sostitutivi dei libri di testo, scritti dai docenti. Sua anche l’idea di ridare vita alla Cittadella della Ricerca a Brindisi realizzando un centro di cultura e formazione, uno spazio capace di ospitare gli studenti e di collegare la scuola secondaria superiore all’Università già presente sul territorio oltre che alle aziende. Con l’inizio della trattativa con la Lega il suo nome ha iniziato a circolare sempre meno per lasciare spazio a quello di Alberto Bagnai e di Mario Pittoni, responsabile del settore scuola della Lega.
Ora uno dei tre potrebbe tornare in voga per una poltrona da vice ministro.
Intanto Valeria Fedeli in quest’ultime ore ha battuto un ultimo colpo presentando al suo successore il dossier di quanto gli spetta nelle prossime settimane: “Diplomati magistrali, rinnovo del contratto per l’area dirigenziale del comparto Istruzione e Ricerca, sblocco e riparto delle risorse del Fondo di funzionamento ordinario delle Università e del Fondo ordinario degli Enti di ricerca, stanziamento delle risorse in legge di bilancio per il 2019 necessarie per finanziare il prossimo rinnovo contrattuale relativo al triennio 2019-2021. E ancora: misure per garantire la continuità didattica per i docenti di sostegno non di ruolo e operazioni necessarie per garantire un avvio ordinato del nuovo anno scolastico, con tutti i docenti in cattedra fin dal primo giorno”