Contro il cyberbullismo, nasce una piattaforma online per la formazione degli insegnanti e l’utilizzo di strumenti operativi: ecco ELISA
Contro il cyberbullismo, nasce una piattaforma online per la formazione degli insegnanti e l’utilizzo di strumenti operativi: ecco ELISA. Si chiama così, acronimo di E-Learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo il sistema realizzato grazie a una collaborazione tra il MIUR – Direzione generale per lo studente e il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze.
A seguito dell’entrata in vigore della Legge 71/2017 e dell’emanazione delle Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, il Ministero dell’Istruzione si è impegnato nell’attuazione di un piano nazionale di formazione dei docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Elisa doterà le scuole di strumenti per intervenire efficacemente sul tema del cyberbullismo e del bullismo.
Il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze ha una lunga tradizione di ricerca su questi temi e ha conseguito importanti risultati a livello nazionale e internazionale, mettendo a punto strumenti per la rilevazione del bullismo e del cyberbullismo con percorsi di prevenzione e contrasto di comprovata efficacia scientifica.
Abbiamo raggiunto Ersilia Menesini, responsabile del progetto e direttore del Dipartimento
L’intervista
La piattaforma Elisa si pone l’obiettivo di dotare le scuole e i docenti di strumenti per intervenire efficacemente contro il bullismo e il cyberbullismo. In che modo avverrà tutto ciò?
La piattaforma è nata per l’impegno del MIUR – Direzione generale dello studente – , per l’attuazione di un piano nazionale di formazione dei docenti referenti a seguito dell’entrata in vigore della L.71/2017. Il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia ha lavorato per lungo tempo sulla sperimentazione e validazione di programmi efficaci ed è su questa evidenza che ha costruito i percorsi di formazione per gli insegnanti.
Oltre a me hanno partecipato alla realizzazione della piattaforma Annalaura Nocentini e Benedetta Emanuela Palladino. In questo momento la piattaforma ELISA è rivolta solo ai docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo di ogni scuola del territorio italiano (secondo le indicazioni MIUR sono massimo due per ogni istituto. La stima del MIUR è un’utenza potenziale di 16000 docenti.
Questi insegnanti possono accreditarsi sulla piattaforma e fare un percorso di e-learning articolato in quattro corsi.
Inoltre la piattaforma ha anche una seconda sezione volta a valutare e monitorare l’incidenza del fenomeno nelle scuole e nel paese attraverso indagini sistematiche svolte in collaborazione con il MIUR.
In cosa consistono i corsi di formazione e-learning?
I corsi formativi sono quattro, ciascuno suddiviso in più moduli per un totale di 25 ore di formazione. I quattro corsi riguardano: 1) la conoscenza e la misura del bullismo e del cyberbullismo; 2) i percorsi di prevenzione universali rivolti a tutti i ragazzi indipendentemente dal coinvolgimento nel fenomeno; 3) le implicazioni giuridiche del bullismo e del cyberbullismo e 4) i percorsi di prevenzione indicata, cioè quei protocolli che la scuola può adottare quando si verifica una situazione di emergenza. Questa formazione prevede videolezioni e attività di rielaborazione come strumenti operativi scaricabili, suggerimenti per ulteriori approfondimenti, esercitazioni pratiche e questionari finali di autovalutazione.
Il sistema di monitoraggio come si svilupperà? Quante scuole saranno coinvolte?
In particolare UNIFI predisporrà diversi strumenti da inserire nella sezione di valutazione della piattaforma, utilizzabili dalle scuole, previa registrazione e acquisizione di codici di accesso.
Tra questi si prevedono :
1) Un questionario self report per i bambini del secondo ciclo di scuola primaria e gli studenti della scuola secondaria. Si tratterà di strumenti standardizzati e validati che permettono, tramite poche domande, di avere una fotografia dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nella scuola.
2) Un questionario di valutazione degli insegnanti che permetta di valutare la percezione che questi hanno sull’incidenza del bullismo e del cyberbullismo e sulla percezione di autoefficacia nel fronteggiare queste situazioni.
3) Un questionario di valutazione dei Dirigenti Scolastici per capire il grado di impegno delle scuole e le politiche della scuola sulla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
A seguito della rilevazione dei dati il sistema sarà in grado di generare un report descrittivo della scuola relativo alla misura dei fenomeni. Lo strumento sarà inoltre utilizzabile per la realizzazione di report nazionali pianificati ad hoc di concerto con il MIUR.
Avete previsto in futuro altre iniziative per potenziare la piattaforma?
Sicuramente abbiamo previsto alcune azioni immediate di affiancamento al lancio della piattaforma. Si prevedono infatti alcune iniziative rivolte ai referenti regionali e provinciali per promuovere e diffondere ELISA a livello capillare e raggiungere potenzialmente tutti i referenti.
Ci sono due elementi di importanti di novità nel progetto della piattaforma ELISA:
1. Il fatto che promuove la sperimentazione di un percorso formativo e di intervento su larga scala, potenzialmente su scala nazionale;
2. La proposta di attività e pratiche di cui conosciamo l’efficacia a seguito di sperimentazioni precedenti, e che saranno potenzialmente in grado di ridurre e contrastare questo fenomeno.
Quanto può fare la scuola per prevenire i fenomeni di bullismo? Reputa davvero i social un pericolo per la formazione delle future generazioni?
La scuola può fare molto e molti studi sistematici evidenziano come i programmi scolastici, se fondati su basi scientifiche, possono ridurre i fenomeni di circa il 15-20%.
Il che non significa eliminare del tutto il problema ma promuovere una vita migliore nei ragazzi e nelle ragazze e favorire un clima e un contesto dove questi fenomeni non attecchiscono facilmente.
Rispetto alla richiesta se i social siano un rischio per i ragazzi, io credo che non dobbiamo criminalizzare il mezzo, lo strumento. Come tutti gli strumenti ha potenzialità positive e negative .
Ha potenzialità positive perché è facilmente utilizzabile e consente di comunicare in modo efficace, annullando barriere e distanze. Può essere negativo perché è un contesto pubblico e spesso i ragazzi non se ne rendono conto, perché il contesto online può sollecitare comportamenti di disinibizione e attivare reazioni che uno non farebbe mai in contesti faccia a faccia. Inoltre i social e le nuove tecnologie possono essere uno strumento intrusivo che viola la privacy e spesso sferrano l’attacco in luoghi e contesti in cui un ragazzo/a dovrebbe sentirsi più protetto (come a casa o nella propria camera) .
E’ favorevole al divieto di utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi mobili a scuola?
No, credo che le nuove tecnologie possono essere molto utili nella didattica e nella formazione degli studenti. Occorre imparare ad usarli in modo appropriato quando navighiamo ma anche in relazione a tempi e spazi di utilizzo.
E’ sbagliato usare social e smart phone quando si sta lavorando faccia a faccia, quando l’insegnante fa lezione … perché può comportare distrazione e difficoltà a seguire. E’ altrettanto sbagliato usare smart phone quando siamo a tavola o quando ci ritroviamo per stare insieme.
La distrazione prodotta dall’interferenza dei social è sicuramente negativa per l’attenzione, i processi di apprendimento e per la qualità della relazione tra le persone.