Nella prima ci si immerge nei panni di un fantomatico primo ministro, con la seconda si impara a esaudire i propri sogni. I progetto nascono dal Museo del Risparmio
Due applicazioni per avvicinare i giovani e i meno giovani ai concetti di risparmio e investimento. Mondi che a volte sembrano lontani ma che in questo periodo, con le infinite analisi sulle conseguenze del “lockdown” provocato dal coronavirus, sono di assoluta attualità. Di tempo ce n’è forse un po’ di più, a disposizione, e dunque da Intesa Sanpaolo hanno colto l’occasione per rilanciare le due offerte educative su questi argomenti. Il tutto all’interno del più ampio progetto del Museo del Risparmio (nella foto sotto una delle sale).
Vale la pena partire da qui. Il Museo del Risparmio è l’unico museo in Europa dedicato in via esclusiva all’educazione finanziaria, inaugurato nel 2012 a Torino. Nel contesto del museo sono nate due app per iOS e Android. La prima si chiama “Be prime minister” e permette al giocatore di calarsi nei panni di un immaginario primo ministro alle prese con le spese di investimento correnti in un’isola altrettanto immaginaria. “It’s my life”, invece, consente di mettere alla prova le proprie capacità di gestione del denaro.
La chiave del gioco
“I due giochi stimolano la ricerca di soluzioni economicamente efficienti con competitività e astuzia, prendendo in considerazione la motivazione personale, i bisogni e le pratiche sociali, il valore delle conoscenze fattuali nel processo decisionale dell’individuo e della collettività – spiega una nota dell’istituto di credito – con le due app, come nel percorso di visita del Museo, i concetti chiave dell’educazione finanziaria vengono veicolati attraverso il ricorso agli aspetti ludici e al gioco, un approccio che consente di superare i pregiudizi diffusi sulla difficoltà di questi argomenti”.
Nulla, insomma, di più indicato in questo periodo in cui le preoccupazioni sono molte ma anche competenza e consapevolezza devono crescere. D’altronde proprio il Museo del Risparmio nacque con l’ambizione di contribuire a far risalire la media italiana – agli ultimi posti nel mondo – delle conoscenze finanziarie di base. Per questo si rivolge a un pubblico differenziato per età, genere e preparazione ed è stato preso a modello da altri paesi. Per esempio, nel 2013, ha stimolato la nascita della Iffm (International Federation of Finance Museums) con sede a New York e che si occupa di alfabetizzazione finanziaria raccogliendo quindici nazioni.
Be prime minister
La prima app-gioco è ambientata ad Ameise (“formica” in tedesco), una tranquilla isola in mezzo al mare che offre una vita tranquilla ai suoi abitanti ma vuole rimanere al passo con i tempi. Il giocatore, appunto nel ruolo di primo ministro, dovrà fare scelte importanti per garantire un futuro sereno e sostenibile ai propri elettori. Si parte da un debito pubblico pari al 100% di quanto prodotto sull’isola (cioè sul Pil). Il gioco permette dunque di scegliere come muoversi, sia dal lato delle spese che delle entrate, con l’obiettivo di ridurre il rapporto debito/Pil garantendo ovviamente una crescita futura dell’isola, tenendo conto degli effetti delle proprie scelte nel breve e lungo periodo. E dunque, per esempio, se si decide di spingere l’acceleratore sulle spese correnti ci sarà un aumento immediato del Pil ma al contempo salirà anche il debito che ha effetti anche nel lungo termine, considerando gli interessi fino alla sua estinzione. Ci si rende però anche conto di come gli investimenti abbiano effetti sia immediati che nel lungo termine perché forniscono le basi infrastrutturali per la crescita futura. Quindi gli effetti saranno visibili anche dopo dieci o venti anni. Quando si vince? Be’ quando il rapporto debito/pil scende sotto il 100% alla fine del decimo anno. Ma il primo ministro entrerà nella storia del suo fantomatico paese se quel rapporto rimarrà sotto la soglia anche dopo venti anni. Curiosamente ma neanche troppo, fra le diverse voci di spesa ci sono anche le necessità di acquisto di nuovi vaccini per un’influenza.
It’s my life
Più intimista, invece, la seconda applicazione. Che punta ad aiutarci a realizzare il nostro sogno mettendo alla prova le capacità di gestione del denaro degli utenti in maniera semplice e divertente. In che modo? Primo passo: si deve scegliere il proprio obiettivo (casa, macchina, vacanza, master universitario o altri gadget costosi). Secondo passo: occorre inserire il valore dell’obiettivo, considerando il reddito mensile e le spese necessarie e non. Così l’app calcolerà il numero di anni necessari per conquistare il proprio sogno. Di fatto l’app punta a far riflettere su ciò che è necessario e ciò che non lo è, “dando la possibilità di modificare il flusso di uscite per comprendere l’impatto sulla effettiva realizzazione del proprio sogno”.