Sono stati nominati i 5 vincitori del Premio Nazionale Insegnanti: al primo posto c’è Annamaria Berenzi, alla cui scuola andrà il premio da 50 mila euro
Si chiama Annamaria Berenzi, ed insegna alla scuola secondaria di II grado della sezione ospedaliera degli Spedali Civili di Brescia. E’ lei la prof che ha vinto il Premio Nazionale Insegnanti, istituito dal ministero dell’Istruzione in gemellaggio con il Global Teacher Prize – il cosiddetto Nobel dei docenti – che proprio in questi giorni sta arrivando alle fasi finali, e che darà un premio all’insegnante che, nel mondo, avrà dimostrato di saper innovare i metodi didattici. La scuola di Berenzi è una “scuola d’emergenza”: insegna ai ragazzi degenti, compresi quelli dei reparti di Oncoematologia pediatrica e la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, che sono, secondo la professoressa, quelli che richiedono maggiore energia e forza. Un luogo dove «fare lezione significa ricordarsi che la malattia non ti sta togliendo tutto, che esiste una parte della tua vita che non viene risucchiata da degenza, terapie e isolamento». I nomi dei vincitrici sono stati annunciati oggi dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli: ai finalisti si è arrivati con una scrematura fra oltre 11.000 profili arrivati al Ministero. I docenti potevano candidarsi o essere candidati da colleghi e studenti, ed anche dalle famiglie. Una giuria interna al Miur ha operato una prima fase di selezione, arrivando ad una rosa di 50 finalisti. Fra questi, una Giuria Nazionale composta dalla Presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e docente Eraldo Affinati e dal professor Nando Dalla Chiesa, ha individuato prima i 10 finalisti e poi i 5 vincitori.
I finalisti
Gli altri finalisti del Premio Nazionale Insegnanti sono Daniela Ferrarello, insegnante di matematica in una sezione carceraria di Catania, Consolata Maria Franco, docente di italiano nel carcere minorile di Nisida, Dario Gasparo, insegnante di scienze in un istituto comprensivo di Trieste e Antonio Silvagni, docente di latino e materie letterarie in un istituto superiore di Arzignano (VI). Annamaria Berenzi ha ottenuto il primo posto al Premio Nazionale Insegnanti: a lei andranno 50 mila euro, mentre gli altri 4 finalisti riceveranno 30 mila euro ciascuno. Il premio verrà assegnato alle scuole, con il fine di realizzare attività e progetti coordinati dai professori vincitori.
La vincitrice
«Ho chiesto il trasferimento sulla sezione ospedaliera. – ha spiegato Annamaria Berenzi al Miur – La paura di non reggere il carico emotivo era forte, ma con il tempo ho imparato che i nostri studenti degenti, affrontando con tanto coraggio e dignità prove durissime, ci insegnano a non voltare la faccia di fronte alla fatica e al dolore, e ora non lascerei più il mio ruolo in ospedale». Berenzi si considera una “privilegiata”:
Solo quando durante una lezione in una stanza di degenza lo studente non si accorge di quanto tempo è passato, riesce ad allontanarsi dal sé malato, si sente “bene”…solo allora un docente può sentirsi soddisfatto.
Berenzi ha dichiarato che utilizzerà il premio per «offrire agli studenti ospedalieri un ambito in cui essi possano ritrovarsi al di fuori delle stanze di degenza. Sarebbe un’opportunità per condividere vissuti e supportarsi a vicenda nella rielaborazione del trauma che li ha attraversati». Il progetto in cui crede e che vuole portare avanti si chiama “In viaggio per guarire”: si tratta di una campagna di responsabilizzazione con tappe in diverse scuole d’Italia per coinvolgere i suoi studenti attuali e i suoi ex studenti come testimonial.
I commenti
“Questo premio – ha spiegato il ministro Fedeli – è nato con lo scopo di valorizzare il ruolo delle e degli insegnanti nella società. Oggi diamo un riconoscimento a insegnanti che hanno saputo fare scuola oltre la scuola, aprendo alle studentesse e agli studenti mondi e orizzonti non tradizionali. Come previsto dal bando dobbiamo decretare delle vincitrici e dei vincitori, ma oggi a vincere non sono solo cinque insegnanti. Vince la scuola e vincono tutte e tutti coloro che accompagnano ogni giorno, con passione e dedizione, le nostre ragazze e i nostri ragazzi verso il loro futuro. Insegnare significa imprimere un segno. Il ruolo delle e dei docenti è essenziale per lo sviluppo di un Paese, non dobbiamo mai dimenticarlo”.
Daniela Ferrarello insegna matematica nella sede carceraria dell’Istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania. Ma è impegnata anche nella ricerca sulla didattica della matematica. “Pur dedicandomi alla ricerca, non ho mai lasciato la scuola – afferma – perché sento di essere una privilegiata: ho le radici e le ali. Con le ali da ricercatrice sono sempre entusiasta di portare in classe le nuove frontiere della ricerca in didattica; con le radici da insegnante so quali sono le problematiche delle scuole e degli studenti e rivolgo la mia ricerca nei settori che vedo carenti”.
Consolata Maria Franco insegna nell’Istituto penale minorile di Nisida, a Napoli, dove ha sperimentato percorsi linguistici e di educazione alla legalità innovativi. “A Nisida ho imparato ad insegnare sperimentando sulla mia pelle tutte le difficoltà di avviare curiosità e interessi culturali nei ragazzi dalle pesanti esperienze di vita, che dalla scuola si sono, o sono stati, allontanati”, spiega.
Dario Gasparo, docente di Scienze presso l’Istituto comprensivo Valmaura di Trieste, ha realizzato e documentato sperimentazioni di insegnamento della matematica mediante l’uso del corpo. Di sé dice: “Ricordo quando mia madre, fondamentale figura per me e i miei quattro fratelli, vedendo la mia insofferenza adolescenziale per le ingiustizie, mi disse: ‘Dario, se vuoi cambiare le cose devi diventare o giudice o insegnante’”.
Un glaucoma agli occhi non è riuscito a fermare la passione di Antonio Silvagni, docente di latino e materie letterarie all’Istituto di istruzione superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano. “Nonostante le oggettive difficoltà fisiche dovute alla cecità – racconta – intraprendo azioni didattiche innovative senza che queste siano e vengano percepite come compensative di una situazione svantaggiata”.
I docenti vincitori parteciperanno a Dubai al GESF, il Global Education & Skills Forum, insieme ad una delegazione di insegnanti, studentesse e studenti che rappresenteranno l’eccellenza della scuola italiana. Quest’anno il Forum è dedicato alla cittadinanza globale e l’Italia è Paese partner.