La Cgia di Mestre ha promosso il premio “Artigianato & Scuola” per sostenere le idee imprenditoriali nate a scuola. Progetti in mostra fino al 24 maggio
L’artigianato è in crisi e la Cgia di Mestre risponde puntando sulla scuola. In città è in scena la ventinovesima edizione di “Artigianato & Scuola”, una manifestazione che in questi anni ha cambiato volto e ha saputo riqualificarsi, rinnovarsi e mettere al centro il lavoro ma soprattutto l’esigenza di dare spazio a nuove idee. Il concorso che promuove la creatività ed il lavoro manuale degli studenti delle scuole primarie e secondarie, sensibilizza le nuove generazioni alle opportunità di un percorso professionale nel mondo dell’artigianato. La partecipazione in questi anni è stata viva e sentita. Nella sola edizione 2014 sono state coinvolte ben 120 classi e oltre tremila studenti dell’entroterra veneziano. Quest’anno il tema del concorso è stato “Nuove idee per fare impresa: scuola e startup”. Uno sguardo al futuro che ha messo in campo le proposte più rivoluzionarie: da chi ha recuperato una vecchia 500 e l’ha trasformata in una macchina completamente elettrica, a chi ha puntato tutto sui robot. Oltre tre mila ragazzi, anche quest’anno, hanno voluto cimentarsi con il futuro, mettere a frutto quello che hanno appreso in questi anni in classe.
Dall’altro canto l’obiettivo degli organizzatori è quello di avvicinare sempre più il mondo della scuola a quello del lavoro, creando sinergie tra il sistema dell’istruzione e l’occupazione. La Cgia di Mestre, tra il 2007 e il 2014 ha dovuto fare i conti con 2630 aziende che hanno abbassato la saracinesca: una ferita per l’economia locale senza precedenti. Di fronte a questa desolante fotografia, la proposta della Cgia è quella di trasmettere ai ragazzi l’idea che un domani, una volta terminati gli studi alle scuole superiori o anche all’Università, è possibile scegliere la strada di aprire un’attività e mettersi in proprio, fare un’esperienza in “autonomia”. Una scommessa possibile se si mettono, fin dai tempi della scuola, i ragazzi nella condizione di comprendere che bisogna mettersi in gioco con una spinta innovativa.
A Mestre, fino a domenica 24 al centro culturale Santa Maria delle Grazie in via Poerio, sarà possibile toccare con mano i progetti in gara pensati dai ragazzi delle scuole della città. Una carrellata di invenzioni che guardano al futuro, possibili incubatori di imprese. La speranza della Cgia e dei professori di questi studenti è quella che prima o poi nasca una start up proprio dall’idea di questi ragazzi che potrebbero essere coloro che prossimamente faranno da traino all’economia della zona.
Una risposta reale alla crisi che chi vive ogni giorno nel mondo del lavoro e si confronta con i dati della disoccupazione sempre in crescita ha saputo dare coinvolgendo le scuole, entrando negli istituti, sedendosi in cattedra, spiegando i “segreti” dell’imprenditore, condividendo le esperienze, aprendo le porte delle aziende. L’esempio della Cgia di Mestre dovrebbe essere seguito in tutt’Italia dal momento che il nostro è il Paese delle piccole e medie imprese. Se così fosse, in ogni azienda e in ogni scuola potrebbe nascere una startup capace di tradurre in concretezza un’idea nata sui banchi.