Tutti possono accedere alle lezioni: dagli studenti di materie umanistiche agli esodati che hanno bisogno di nuove competenze per reinserirsi nel mondo del lavoro. Si impara a creare una app o un sito, si parte a giugno
Può un laureato in lettere o un impiegato all’improvviso diventare un programmatore? Secondo Paolo Pastore, Ceo e co-fondatore insieme a Emanuele Spiriti di Mosaicode, si può. E lui ne è la prova vivente. Mosaicode è una startup nata a Milano proprio per rispondere alla necessità di trovare collaboratori in grado di programmare. Organizzano corsi di massimo cinque giorni per insegnare a creare una app o un sito.
«Uno studio dell’Unione Europea ci dice che nel 2020 ci sarà un buco di 900mila professionisti. Il sistema scolastico non riesce a formarne a sufficienza», spiega Pastore. Ma per lui questo non è un limite: «Io ho fatto studi umanistici, ma ero un programmatore autodidatta già da quando avevo 16 anni. Poi, lavorando in una startup, ho capito l’importanza di coltivare queste competenze». I corsi per programmatori si moltiplicano in tutto il mondo. Un programma come quello della Flatiron School di New York arriva a costare 12mila per un semestre, ma assicura l’assunzione al 99 per cento dei suoi studenti con uno stipendio di 74mila dollari all’anno. In Francia, si avverte così tanto la carenza di programmatori che l’École 42 di Parigi, scuola privata non riconosciuta dallo Stato francese, è aperta 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Mosaicode risponde alla tendenza internazionale con un corso che non ha la pretesa di essere avanzato e che soprattutto ha un costo contenuto, così da aprirsi a tutti.
Imparare il coding in 32 ore
Il target di Mosaicode è molto ampio. Va dagli studenti delle facoltà umanistiche o di materie economiche agli esodati che hanno bisogno di acquisire nuove capacità per reintrodursi nel mondo del lavoro. L’approccio non è accademico ma è pratico per permettere agli iscritti ai corsi di confrontarsi subito con la realizzazione di un prodotto: «Sono 32 ore di lezioni intensive. Attraverso la creazione di un prodotto insieme, cerchiamo di veicolare anche qualche nozione teorica», aggiunge Pastore. Il primo corso ufficiale partirà l’ultimo weekend di giugno e sono già aperte le iscrizioni. Si formeranno 3 classi da 15 persone. Nel frattempo, però, i soci fondatori hanno già messo alla prova le loro capacità di insegnamento con dei test a cui hanno partecipato amici e conoscenti tra gennaio e febbraio.
Come creare una app o un sito
Ad aiutare Spiriti e Pastori in questo progetto ci sono due finanziatori che già guidano due startup di successo: Jacopo Vannetti di Jusp.com e Andrea De Spirt di Jobyourlife.com. Le tre tematiche che verranno nelle lezioni dalla fine di giugno saranno la creazione di una app per dispositivi Apple, la realizzazione di un sito e le basi della programmazione. «Partiremo dall’inizio così che tutti possano seguire. Certo, chi ha studiato materie scientifiche avrà un leggero vantaggio nel comprendere nozioni di matematica o logica. Ma serve anche dell’altro per programmare, come la creatività e la capacità di presentare bene i contenuti», spiega ancora il Ceo di Mosaicode.
Diventare subito indipendenti nella programmazione
Le lezioni si terranno nel centro di Milano, nel Palazzo delle Stelline, ma l’obiettivo è spostare Mosaicode in spazi dedicati e magari arrivare anche in altre città. Gli studenti lavoreranno sui loro computer personali e acquisiranno soprattutto la capacità di leggere la documentazione disponibile online: «È evidente che non si può diventare dei programmatori professionisti in pochi giorni, ma nemmeno i corsi più avanzati assicurano questo. Quello a cui noi aspiriamo è rendere indipendente in poco tempo chi segue i nostri corsi, così che possa continuare a lavorare e a perfezionarsi dopo», conclude Paolo Pastore.