Simone Bregni, docente di Lingue e Culture alla Saint Louis University, illustra il Rinascimento ai suoi allievi con le avventure di Ezio Auditore
La saga di Assassin’s Creed è nota soprattutto per il dettaglio con cui ricostruisce le epoche storiche nelle quali sono ambientati i suoi capitoli. Che siano i Caraibi dell’epoca dei pirati, l’Antico Egitto, la Londra della rivoluzione industriale o la Parigi della presa della Bastiglia, il giocatore si ritrova a girare per luoghi fedelmente ricostruiti sulla base di antiche mappe e dell’apporto di studiosi e accademici che hanno lavorato gomito a gomito con gli sviluppatori. Nessuno, finora, aveva però mai pensato di sfruttare la serie firmata da Ubisoft per tenere corsi di storia universitari. Nessuno tranne il professor Simone Bregni della Saint Louis University.
Così Assassin’s Creed 2 ha varcato la soglia dell’università
“Nel mio corso di letteratura del Rinascimento italiano, gli studenti giocando ad Assassin’s Creed 2 in aula esplorano Firenze mentre fioriva sotto i Medici” racconta Bregni nel paper che ha recentemente pubblicato per far conoscere il suo innovativo metodo di studio. Bregni, professore associato di lingue, letterature e culture, argomenta dicendo che, grazie ad Assassin’s Creed 2 “studenti americani del 21simo secolo possono partecipare alla vita di Ezio Auditore, un uomo di 20 anni di una famiglia benestante vissuta nella seconda metà del ‘400, vagando per una ricostruzione culturale e storica del 1476 di Firenze”.
Non crediate però che siano sessioni di gioco vere e proprie: “Guido i miei studenti passo passo – assicura Bregni – faccio loro notare le antiche infrastrutture romane che fornivano acqua pulita e servizi igienici, pongo l’attenzione su dettagli come il clima mite italiano che forniva raccolti abbondanti. Con Assassin’s Creed 2, i ragazzi prendono parte alla vivace vita culturale e politica fiorentina, osservando che le città italiane sono costruite intorno alla piazza, elemento architettonico che consente molte opportunità per lo scambio di idee”.
Imparare giocando: perché funziona
Secondo Bregni, l’immedesimazione che può fornire soltanto un videogioco è più utile per apprendere lingua e cenni storici di quanto non sia guardare un film italiano senza doppiaggio in inglese. Il professore, infatti, spiega che, mentre con Assassin’s Creed 2 giocando nasce un coinvolgimento tra il protagonista e i suoi studenti, guardando film in lingua non scatta una simile empatia. Non è la prima volta che Bregni (appassionato videogiocatore fin dagli anni ’90), porta in classe i videogames: il professore per le sue lezioni sicuramente estemporanee si è servito infatti anche di Final Fantasy, Heavy Rain e Rise of the Tomb Raider.
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Non sappiamo quanto si possa imparare sul Rinascimento e sulla nostra lingua prendendo parte a un semplice gioco d’azione – per quanto dettagliato e accurato – come Assassin’s Creed 2, ma professori e sociologi concordano che imparare divertendosi sia il modo migliore per fissare nella mente i concetti, soprattutto quelli più noiosi. Del resto, la parola “scuola” deriva dal termine greco skholḗ (σχολή), che significa tempo libero.