Il 19 settembre verrà inaugurato il nuovo asilo nido di Guastalla, che sostituisce quelli danneggiati dal terremoto del 2012. Sarà ecologico, sostenibile e integrato con la natura
“Non è solo una questione estetica”. L’architetto Mario Cucinella ci tiene a sottolineare che il progetto del nuovo asilo pubblico di Guastalla (Reggio Emilia) non è stato immaginato per rispondere solo a canoni estetici. L’idea è trasmettere dei principi (sostenibilità, attenzione alla natura), stimolare la fantasia dei bambini, ed avvicinarli all’ecologia partendo dall’ambiente in cui sono immersi. L’asilo sarà inaugurato il prossimo 19 settembre: il progetto di Mario Cucinella ha vinto la gara per sostituire i due nidi comunali (Pollicino e Rondine) danneggiati dal terremoto del maggio 2012.
L’educazione inizia dall’ambiente
A scuola si trascorre tantissimo tempo, e l’asilo è il luogo dove si sperimenta per primo la vita sociale. Spesso si trascura quanto un determinato ambiente influisca sull’apprendimento e sulla formazione di un individuo. Per questa ragione, Mario Cucinella è stato attento ai dettagli, conscio di avere, come lui stesso ha ammesso, “una certa responsabilità nella costruzione di una coscienza nuova”, attenta alla natura e a determinati principi di sostenibilità.
“Quello che dico sempre è che l’edificio è già in sé una forma di educazione
un modo per testimoniare l’importanza dei principi in cui si crede, per trasmettere un senso di civiltà. Fare delle scuole belle è un obbligo civile, perché c’è molto più del semplice valore estetico: si tratta di trasmettere dei valori”.
La pancia della balena
Il soffitto composto da grandi onde di legno, uno spazio grande e arioso che accoglie i bambini con un percorso sensoriale fatto di odori, luci, colori. Niente è lasciato al caso, dal tipo di piante nel giardino al sistema di riscaldamento. Il nuovo asilo ospiterà fino a 120 bambini tra 0 e 3 anni: un edificio piccolo, completamente sostenibile, costato poco 1.650 euro per metro quadro. “L’idea dell’asilo di Guastalla nasce da una mia considerazione personale – racconta Cucinella – Ho ancora in memoria l’asilo dove andavo io: incredibilmente è uno dei più chiari ricordi della mia infanzia, un edificio che viaggia nella memoria”. L’asilo di Guastalla ha questo obiettivo, diventare “qualcosa che sia importante per i bambini, che resti nella loro memoria come il mio asilo è rimasto nella mia. Insomma, non ho pensato a una scatola, ma a qualcosa di diverso”. La forma, dunque, non sarà composta da quattro semplici mura. “Ho pensato a un edificio che raccontasse una storia mentre accoglie i bambini. L’entrata dà il senso della pancia, di un grande ventre, c’è il richiamo alla balena di Pinocchio, e naturalmente al ventre materno”. Un grande spazio dalle linee morbide e dai colori tenui del legno, che accoglie i piccoli come un abbraccio.
Sole, acqua e sostenibilità
In realtà la struttura offre ai bambini la possibilità di far viaggiare l’immaginazione con i suoi molteplici spunti: “I giochi di luce e ombra che si creano la rendono interessante per un bambino: sono elementi sensoriali che ognuno interpreta a suo modo. Fuori dall’asilo c’è un giardino dei sensi, un boschetto che i bambini possono esplorare, dei cespugli, delle piante aromatiche. Già dall’entrata c’è un percorso sensoriale che invita il bambino in un ambiente bello ma soprattutto stimolante”. La struttura è di classe energetica A, è dotata di pannelli termini fotovoltaici, e produce autonomamente l’acqua calda. “La luce elettrica in realtà serve poco perché è stato fatto un gran lavoro per avere sempre la luce naturale” rivela Cucinella. C’è un sistema di raccolta dell’acqua piovana che serve per annaffiare il giardino e non ci sono caloriferi né condizionatori: il riscaldamento degli ambienti passa dal pavimento con un sistema di canalizzazione dell’acqua calda. Tutto è realizzato in legno e vetro, non sono stati usati materiali nocivi alla salute. “Il giorno dell’inaugurazione spiegheremo ai bambini come funziona l’asilo che frequentano: le nostre scelte ecologiche, il percorso dell’acqua che arriva dal cielo e viene rimessa in circolo. Bisogna seminare in loro la cultura dell’ecologia affinché crescano consapevoli dell’ambiente dove vivono”.