Ossibenzone e altre sostanze danneggiano la barriera corallina e molte altre specie animali e vegetali. Le Hawaii stanno pensando di metterle al bando
Proteggono la pelle, ma inquinano mari e oceani. Gli studi sui danni delle creme solari agli ecosistemi sono numerosi e il mondo della ricerca sta lavorando per studiare soluzioni che impattino il meno possibile sull’ambiente. Sì, perché solo nelle aree tropicali, calcolando una dose giornaliera di 2 milligrammi di crema per centimetro di pelle, se ne disperdono in acqua dalle 4 alle 6 mila tonnellate ogni anno. Ne abbiamo parlato con Cinzia Corinaldesi, docente all’Università Politecnica delle Marche, dove lo spin-off Eco-reach ha realizzato una formula brevettata contenuta già in alcune creme solari in commercio. «Abbiamo fatto tanti test – spiega Corinaldesi – confrontando creme che si definiscono eco friendly. In realtà non lo sono».
La vendita di queste creme solari ecosostenibili in Italia è limitata soltanto al sito di Eco-reach, mentre l’azienda Aetic vende in diversi Paesi europei la crema Sovée. Ma oltre a sbiancare la barriera corallina, quali sono gli altri effetti dannosi dei prodotti che utilizziamo per non scottarci sotto il sole? «Abbiamo studiato molto cosa provocano le creme solari sui ricci di mare nel Mediterraneo – spiega la docente – e ci siamo accorti che danneggiano lo sviluppo embrionale e larvale, producendo malformazione. Il riccio di mare è fondamentale in quanto organismo ingegnere, con la capacità di supportare altre reti trofiche. In sostanza favorisce la biodiversità».
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In Spagna alcuni ricercatori hanno studiato gli effetti delle creme solari sul fitoplancton, fondamentale per la produzione primaria in ambiente marino. La maggior parte dei prodotti, una volta assorbiti i raggi UV, formano il perossido di idrogeno che è dannoso per il fitoplantcon mettendo così a rischio la catena alimentare marina.
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Hawaii: basta creme solari
Tra le sostanze più dannose per gli ecosistemi marini contenute nelle creme solari c’è l’ossibenzone che, se assorbito dai coralli, può danneggiarne la riproduzione. Per questo le isole Hawaii hanno iniziato un percorso che potrebbe abolire molti di questi prodotti dal 2021. Nel maggio 2018 infatti i legislatori hanno approvato una norma per vietare il commercio di creme solari che contengono ossibenzone e ottilmetossicinnamato.