Gli edifici scolastici realizzati in tre comuni della provincia di Treviso fanno parte del catalogo della quindicesima edizione della Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia
Il turista che arriva a Venezia, della città lagunare apprezza il Canal grande, piazza San Marco, il ponte di Rialto. Ma chi arriva durante il periodo della Biennale fino al 27 novembre 2016 può vedere qualcosa di quel territorio che altrimenti non avrebbe di sicuro considerato. Le scuole che lo studio C+S ha costruito nel Veneto, per esempio. In zone non turistiche dove, però, abita la maggior parte della popolazione della regione. Sono luoghi in cui l’espansione urbana è andata avanti incontrollata insieme allo sviluppo industriale. Il team di architetti ha portato alla Biennale la sua idea di scuola come di un edificio aperto che stimola l’incontro con le persone e la partecipazione della comunità in cui è inserita.
Le scuole di C+S in provincia di Treviso
Le scuole di C+S sono nel catalogo della quindicesima Mostra internazionale di architettura di Venezia. Si tratta dei progetti pensati e realizzati dallo studio di architetti per Chiarano, Covolo, frazione di Pederobba e Ponzano, tutte località in provincia di Treviso. In tutti i casi il tentativo di C+S è fare degli edifici pubblici dei beni pubblici che si adattano all’ambiente che li circonda pur mantenendo un’identità precisa. La tendenza della moderna architettura è quella di trasformare i centri commerciali e i musei negli spazi pubblici per eccellenza anche se nella maggior parte dei casi si tratta di luoghi privati. Sono le scuole, invece, a poter svolgere il ruolo di arene sociali.
1. Le mura porose della scuola di Chiarano
La scuola progettata da C+S a Chiarano, comune di 3700 abitanti in provincia di Treviso, è divisa in due sezioni. Ha 10 classi che possono arrivare a ospitare in tutto 250 bambini. L’edificio è poroso. È permeabile cioè alla luce che può entrare in tutti gli spazi. Il vetro domina la facciata che si apre quindi alla campagna circostante.
Anche all’interno i muri che dividono gli ambienti sono opachi per circa 120 cm.
La parte superiore è invece di vetro trasperente così che la visibilità dall’esterno e anche tra le varie aule sia assicurata. Non ci sono corridoi dato che ogni classe ha il suo accesso dall’ingresso principale. Le aule al primo piano affacciano tutte su una balconata. Tra il primo e il secondo livello dell’edificio è stato posizionato un grosso lucernaio che ospita anche uno spazio verde. La scuola è stata poi dotata di una biblioteca che vuole essere l’anello di congiunzione tra la vita scolastica e quella della comunità. La biblioteca rimane aperta ai cittadini anche dopo la fine delle lezioni. Il disegno della scuola è frutto di un confronto tra gli architetti, gli studenti e i cittadini di Chiarano attraverso uno spettacolo teatrale.
2. La Nursery School Covolo tra campagna e città
Tra le vigne e i campi di grano gli architetti di C+S hanno pensato a un asilo che potesse completare il centro urbano di Covolo. Più in là, infatti, c’è una chiesa del sedicesimo secolo e il complesso domenicano di Villa Bellati. La scuola è una struttura bassa e lineare che segna il confine tra la campagna e il centro cittadino. Un muro colorato corre lungo tutta la struttura e la rende più adatta al panorama alle sue spalle. All’interno c’è una continua alternanza tra vuoto e pieno. La luce che entra attraverso la soglia contribuisce ad amplificare gli spazi fino ad arrivare a una piazza che si apre nel cuore dell’edificio. A detta degli architetti di C+S questa espansione della porta all’interno equivale all’immaginazione di un mondo possibile, diverso e strano, sospeso tra dentro e fuori. Rappresenta l’esitazione, il desiderio, il potenziale, la meraviglia.
3. La scuola elementare di Ponzano costruita intorno al chiostro
La scuola elementare di Ponzano è una struttura sostenibile dal punto di vista energetico. Consuma solo 3,6 Kwh al metro cubo in un anno grazie ai pannelli fotovoltaici, al riscaldamento geotermico, al sistema di ventilazione e al building automation system che controlla l’accensione e lo spegnimento delle luci. La scuola è stata pensata insieme ai bambini e agli insegnanti che avrebbero poi dovuto frequentarla e ha rappresentato un costo di 960 euro al metro quadro, comprensivi delle spese per l’arredamento. La struttura può ospitare 375 bambini tra i 6 e i 10 anni in 15 classi più alcune aule per le attività artistiche, musicali, informatiche, scientifiche, linguistiche e sportive. La scuola ha anche una mensa e una biblioteca. Alcuni spazi dell’edificio, tra cui la palestra, sono accessibili anche alla popolazione non scolastica. Al centro della struttura c’è uno spazio che assomiglia al chiostro di un monastero e viene fatto grande uso del vetro che permette ai ragazzi di condividere gli spazi attraverso i muri colorati e trasparenti. Ogni aula ha l’uscita verso l’esterno nel giardino e la possibilità di ususfruire dell’ampia corte centrale.