Sono stati annunciati i vincitori della Google Science Fair 2015: al primo posto c’è Olivia Hallisey, dagli Usa, che ha inventato un test veloce ed economico per la diagnosi dell’Ebola. Ed ha vinto 50 mila dollari
Ha 16 anni, si chiama Olivia Hallisey e viene dagli Stati Uniti. E’ lei la vincitrice dell’edizione 2015 della Google Science Fair, la competizione mondiale di Google riservata agli scienziati adolescenti (c’era anche un italiano in gara, che non è arrivato alle finali). Olivia ha inventato un test veloce, affidabile e low-cost per riconoscere il virus Ebola. Il test riesce a diagnosticare il virus ancora prima che appaiano i sintomi, dà il risultato in meno di 30 minuti e non richiede refrigerazione. “Gli attuali metodi per riconoscere l’Ebola sono costosi e complessi, richiedono fino a 12 ore per avere i risultati e un’equipe di specialisti – ha detto Hallisey – Con il mio in mezz’ora si conosce la diagnosi, ancora prima che la persona diventi contagiosa”. La giovane scienziata ha vinto la borsa di studio di 50 mila dollari offerta da Google: lei e gli altri vincitori sono stati annunciati oggi, direttamente dalla sede dell’azienda a Mountain View, in California. Alla cerimonia di premiazione si è presentato anche Ahmed Mohamed, il maker 14enne che qualche giorno fa è stato arrestato per aver portato a scuola un orologio fai-da-te che i professori avevano scambiato per una bomba.
Olivia frequenta il primo anno alla Greenwich High School in Connecticut, ama il nuoto e sogna di diventare un medico: “Spero di diventare un dottore come mio nonno e mi piacerebbe lavorare per organizzazioni mondiali di medicina come Medici senza frontiere – ha scritto nella sua presentazione a Google – Il mio esempio è il Dottor Kent Brantly”. Olivia è rimasta impressionata dall’ultima epidemia di Ebola in Africa, soprattutto per l’impatto sui più piccoli. Per questo ha deciso di indirizzare la sua ricerca verso un sistema diagnostico low-cost, di facile diffusione e utilizzo.
Seta contro Ebola
Olivia non è riuscita a testare la sua invenzione su dei pazienti affetti da Ebola, ma ha dimostrato che il suo sistema può riconoscere una proteina del virus. Il suo test usa le componenti tipiche anche di altri test per l’Ebola: gli anticorpi e le reazioni chimiche che permettono alle cartine di cambiare colore. L’innovazione sta nell’usare delle fibre della seta per stabilizzare le componenti chimiche sulle cartine da test: questo permette al test di funzionare anche senza il processo di refrigerazione, che è la parte più complicata negli attuali test per l’Ebola. Il test della giovane vincitrice è a base di carta: richiede semplicemente un prelievo di siero (la parte del sangue senza globuli rossi) e un po’ d’acqua.
Risparmiare tempo per salvare la vita
Diagnosticare il virus quanto prima possibile è cruciale per i pazienti: prima cominciano le cure e più possibilità ci sono di sopravvivere. La portata innovativa di un test economico e semplice da fare, che può essere conservato in una stanza senza particolari accorgimenti sulla temperatura dell’ambiente, è enorme. Inoltre, secondo Olivia, il test può essere usato anche per diagnosticare il test dell’Hiv, della febbre gialla, della malattia di Lyme ed anche alcuni cancri.