Esistono diverse applicazioni che permettono di regolare l’accesso a certe piattaforme da parte dei genitori. Ma nonostante tutte le novità, si potrebbe rivelare un’impresa impossibile.
I bambini di oggi imparano nell’ordine a camminare, parlare e usare lo smartphone. Da piccoli lo usano per giocare o guardare i cartoni, attività piuttosto innocue (se usate con moderazione), ma crescendo l’attenzione si sposta verso quei programmi e quelle applicazioni che prevedono un’interazione sociale con altre persone. E’ lì che possono arrivare i problemi e manifestarsi le preoccupazioni dei genitori: non sapere cosa sta guardando proprio figlio, su quali pagine sta navigando, se ha un profilo su Facebook o su Snapchat può creare uno stato d’ansia nelle mamme e i papà di nuova generazione. In aiuto dei genitori ci sono però degli strumenti che permettono di tenere sotto controllo la vita digitale del proprio bambino.
Come funziona all’estero
Tra le piattaforme che permettono agli adulti di creare un account ad hoc per i figli e di tenerne traccia ci sono Microsoft, che permette di creare account per bambini in Microsoft Windows, e Google, che propone il Family Link nelle versioni Android più recenti (dal 7 in poi) e sugli iPhone (da iOS 9). Peccato che questi servizi siano validi solo per chi vive negli Stati Uniti, in Irlanda, in Australia o in Nuova Zelanda.
Le app per gestire i social dei figli
Per gestire Facebook, Instagram o Gmail sullo smartphone dei figli, allora, si possono installare dei programmi cosiddetti “parental-control”: TeenSafe, NetNanny, My Mobile Watchdog, Qustodio, Mobile Guardian, MMGuardian e OurPact. Mobile Spy e PhoneSherrif funzionano solo su Android. Esistono anche degli anti-malware che propongono programmi simili, come Norton Family Premier, AVG Family Center e ESET Parental Control.
Certo, per installare qualunque di questi programmi è necessario per forza di cose avere accesso allo smartphone del ragazzo, e questa, si sa, può essere un’impresa non facilissima.
Occorre poi fare attenzione, perché oltre ai vari Facebook, Gmail e Instagram, esistono molti altri social network e diverse app di messaggistica usate dai ragazzi: SnapChat, WeChat, Kik, Ask.fm, ma anche Viber, Line o QQ. Controllare tutto sembra impossibile, anche perché i ragazzini possono effettuare l’accesso da diversi dispositivi, come pc o tablet, da qualunque posto, ad esempio a casa di un amico. Nessuno è in grado di controllare se creano un profilo falso o con uno pseudonimo: Facebook è una delle poche piattaforme che richiede di registrarsi con il vero nome di battesimo.
Cosa fare allora? Una possibilità è quella di usare strumenti che mettono dei filtri agli accessi, come OpenDNS, che consente di bloccare l’accesso anche a Facebook o Instagram. La sigla DNS indica il nome del dominio internet di un sito, la “traduzione” numerica degli indirizzi IP. Normalmente OpenDNS funziona solo con la connessione Wifi, il che significa che non è efficace nei casi in cui si utilizzi il traffico dati. Una falla nel sistema in cui i vostri figli potrebbero incunearsi, ma anche in questo caso esiste un’altra app per Android che permette di cambiare il DNS anche quando si utilizzano i dati e non una connessione internet.
Un duro lavoro, quello dei genitori del nuovo millennio. Alla fine, i metodi più efficaci per tenere i propri figli lontani dallo smartphone potrebbero essere quelli tradizionali: poca tecnologia e molta educazione.