George Matus ha ottenuto una borsa di studio dalla Thiel Fellowship: potrà ritardare l’ingresso all’università e continuare a lavorare al suo progetto
Il college, per il momento, può aspettare. George Matus, 18 anni, ha ottenuto una borsa di studio dalla Thiel Fellowship, il programma del miliardario Peter Thiel che dà ai giovani 100mila dollari per ritardare l’ingresso al college e costruire qualcosa di innovativo (Some ideas just can’t wait si legge sulla home page). Ma chi è George Matus? Viene dallo Utah ed è il CEO di Teal (prima conosciuta con il nome di iDrone), azienda che punta a differenziarsi da tutte le altre che producono droni in giro per il mondo. La sua idea infatti è produrre uno strumento capace di adattarsi a tutti gli usi, una sorta di smartphone dei droni, come lo ha definito Matus stesso. La maggioranza delle aziende, infatti, mette in commercio apparecchi capaci di fare una sola cosa, come riprese aeree per l’industria cinematografica o con un sistema di sorveglianza in aree pericolose. Matus, invece, ha creato un drone che può fare tutte queste cose insieme e che può essere utilizzato sia da novizi che da esperti.
Sprint e velocità da record
Il dispositivo sviluppato da Teal può lavorare autonomamente o essere controllato da terra con un telecomando. Ha una telecamera in 4K e una tecnologia capace di riconoscere le immagini, permettendo così di ricordare facce e luoghi. Il processore poi elabora dati ad una velocità mai vista prima. Ma la cosa più impressionante è la sua velocità: passa da 0 a 60 miglia orarie in meno di un secondo, e può raggiungere le 70 miglia orarie (più di 110 km/h), rendendolo così uno dei droni ultraleggeri più veloci sul mercato. Qualcosa da migliorare rimane. L’autonomia, ad esempio, è piuttosto breve, appena 10 minuti, che possono diventare 30 aggiungendo una batteria più potente che viene venduta a parte.
Una passione che potrebbe rivoluzionare il mercato
George Matus è cresciuto in mezzo ai droni. A 11 anni ha costruito il suo primo dispositivo, a 16 ha vinto la prima grande gara di velocità. A 18 è a capo di un’azienda che potrebbe rivoluzionare il mercato. Ma tra un incontro con gli investitori e l’altro, è possibile trovarlo nel suo Utah mentre fa volare in cielo i suoi apparecchi. «Dopotutto – spiega – questa per me rimane soprattutto una passione».