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Una lettera indirizzata al presidente Conte e a Vittorio Colao. L’hastag è #datecivoce
4 donne su 17, troppo poche. E su questo non ci sono dubbi.
Un gruppo di donne della della società civile, a nome personale e anche in rappresentanza di numerose associazioni, ha indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e a Vittorio Colao incaricato di presiedere la Task Force per la riscostruzione.
In poche ore, l’appello, scandito dall’hashtag #datecivoce, sta viaggiando per l’Italia, rimbalzando di chat in chat, via mail e sui social e ha già ottenuto, singolarmente e tramite le associazioni, più di 50mila adesioni tra cui si registrano anche quelle di parlamentari, anche uomini.
Per aderire è possibile inviare una mail indicando il proprio nome e cognome e, facoltativo, il titolo professionale all’indirizzo: [email protected].
L’elenco completo delle adesioni, anche individuali, in costante corso di aggiornamento, è visibile sulla pagina ufficiale facebook di #Datecivoce
Tra le promotrici molte donne che fanno parte anche del nostro Unstoppable Women.
L’elenco delle promotrici:
Emma Amiconi; Giovanna Badalassi; Tiziana Bartolini; Marzia Camarda; Elisa Campra; Daniela Carlà; Daniela Colombo; Mariolina Coppola; Valentina Dolciotti; Denise Di Dio; Patrizia Ghiazza; Emanuela Girardi; Costanza Hermanin; Alessandra Lomonaco; Monica Lucarelli; Darya Majidi; Monica Martinelli; Sila Mochi; Cristina Muccioli; Valentina Parenti; Francesca Parviero; Daniela Poggio; Azzurra Rinaldi; Luisa Rizzitelli; Katia Scannavini; Federica Thiene; Elisa Ercoli; Paola Poli.
L’’elenco delle associazioni firmatarie
Alessandra di Michele Bragadin, Associazione Emma Carelli, Presidente
Alessandra Oddi Baglioni, Presidente Confagricoltura Donna
Anna Benini, PWN ROMA, Presidente
Anna Lisa Mandorino e Antonio Gaudioso, CITTADINANZATTIVA, Vice Segretario e Segretario generale
Anna Maria Arcese, Wister, Delegata dalla ispiratrice Flavia Marzano per #ID
Barbara De Micheli, Ingenere, Delegata per #ID
Barbara De Muro, ASLAWomen, Responsabile
Barbara Galli, The Bright Side, Coordinatrice
Brigitte Sardo, APID Torino, Presidente
Carola Salvato, Presidente Global Women in PR Italia
Carla Puligheddu, A.Do.S. (Associazione delle Donne Sardiste), Presidente
Carmina Conte, Coordinamento3 Donne di Sardegna, Presidente
Cinzia Cattoretti, ADGI Catania, Presidente
Claudia Segre, Global Thinking Foundation, Presidente
Claudia Torlasco, AIDDA, Presidente
Cristiana Rampazzi, Associazione Donne Banca d’Italia, Presidente
Cristina Carollo, NOID (TELECOM / OLIVETTI), Presidente
Daniela Bandera, EWMD, Presidente
Denise Di Dio, Movimenta, Presidente
Donatella Martini, Associazione DonneinQuota, Presidente
Donatella Visconti, Sui Generis, Presidente
Elisa Ercoli, Differenza Donna Ong
Emanuela Girardi, Presidente POP AI
Francesca Fedeli, Fight the Stroke Foundation, Presidente
Gaya Spolverato, WOMEN IN SURGERY ITALIA, Presidente
Giovanna Boschis, CONFAPID, Presidente
Giulia Bezzi, LeRosa, Presidente e fondatrice
Giulia Decina, Girl Geek Dinners (Roma e Lazio), Presidente
Laura Caradonna, CONSULTA INTERASSOCIATIVA FEMMINILE MILANO, Presidente
Laura Dell’Aquila, LEAN, Presidente
Laura Martufi, Associazione Percorso Donna, Presidente
Laura Onofri, Senonoraquando? Torino, Presidente
Luisa Quarta, Gruppo Donne Manager Manageritalia, Responsabile
Luisella Giulicchi, WOMEN IN AEROSPACE Europe, Presidente
Manuela Appendino, WeWomEngineers, Coordinatrice
Marcella Corsi, Minerva Lab, Coordinatrice
Marcella Mallen, Presidente Prioritalia
Marco Nannini, Angel4Women, Vicepresidente e cofondatore di A4W – delegato rappresentante per #ID
Maria Concerta Oliveri, FIDAPA, Presidente
Maria Cristina Origlia, Il forum della meritocrazia, Presidente
Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Associazione Nazionale Telefono Rosa, Presidente
Mariolina Coppola, SOROPTIMIST,
Presidente Martina Rogato, YWN, Presidente
Maria Cristina Origlia – Forum della Meritocrazia, Presidente; Già in ID
Mary Elizabeth Wieder, VPWNetworking, Presidente
Maurizia Iachino, Fuori Quota, Presidente
Michela Ferrari e Patrizia Vola, ZONTA, Co-presidente insieme a Patrizia Vola – delegata per #ID
Monica Andriolo, IL ROSA E IL GRIGIO, Presidente
Nicoletta Billi, One Billion RIsing Italia
Olga Iarussi, Women&Technologies, Presidente
Paola Corna Pellegrini, WWI, Presidente Comitato Scietifico – delegata dal presidente Enrico Gambardella per #ID
Roberta Bernabei, Ass. Culturale EOS, Presidente
Roberta Pinzauti, Te.D – Teatro d’Impresa, Presidente
Roberta Toniolo, PWN MILANO, Co-Presidente e delegata per #ID
Rosanna D’Antona, Europa Donna, Presidente
Sebastiana (Nella) Toscano, Associazione il Treno delle Donne in Difesa Della Costituzione, Presidente
Simona Petrozzi, Terziario Donne Confcommercio, Presidente
Stefania Mancini, Inspiring Fifty , Coordinatrice
Valentina Ferretti, PWA, Presidente
Valentina Parenti, GAMMA DONNA, Co-Founder e delegata per #ID
Valeria Panini, CAFID, Presidente
APS Rebel Network
Lettera indirizzata a Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio e al Governo.
Per conoscenza a Vittorio Colao e ai componenti della “task force” per la ricostruzione.
L’emergenza COVID-19 ha messo in evidenza la forza ma anche la difficoltà del ruolo delle donne oggi in Italia. L’impegno in prima linea di infermiere, dottoresse, ricercatrici e farmaciste si è rivelato infatti da subito indispensabile per il nostro Paese, così come si sono rivelate determinanti per la tenuta sociale e la vita quotidiana le insegnanti, le volontarie, le lavoratrici, operaie e non, dei settori essenziali, dall’alimentare al sociosanitario, all’informazione, ai servizi pubblici.
Nelle famiglie, le donne si sono inoltre spese senza risparmio nell’accudire, curare, tranquillizzare, sedare le ansie degli altri oltre che le proprie, affrontando le nuove difficoltà di un lavoro di cura già abitualmente pesante e condizionante. Accanto a loro tutte le donne immigrate che sono presenti in tanti modi nella nostra società. Le donne hanno anche sofferto molto, certo per i lutti, la perdita del lavoro o per le preoccupazioni economiche, ma pure come vittime di quella violenza domestica che il confinamento ha solo peggiorato. Le donne, insomma, ci sono state in questa crisi, e hanno lottato, sopportato, subito, sperato e disperato. Insieme agli uomini, e forse, in alcune dimensioni, anche più degli uomini. Tutto questo, purtroppo, non ha trovato un’adeguata rappresentazione nei centri di decisione pubblica e collettiva.
Da più parti è stata osservata la mancanza di una adeguata presenza femminile tra i protagonisti politici e scientifici della crisi, rilevata in numerose occasioni, non ultima la nomina della Task force governativa composta da uomini per l’80%. Tra poco ci sarà il momento di ricostruire il Paese. Di certo, occorrerà affrontare enormi problemi economici, sociali, culturali, ci sarà bisogno di risollevare una popolazione disorientata, preoccupata, insicura.
Molti dovranno affrontare problemi di salute mentale e depressione legati sia alla gestione emotiva di una situazione così difficile sia alle preoccupazioni di carattere economico. Ci sarà quindi un enorme bisogno di cura che andrà affrontato con la stessa attenzione riservata all’economia, con competenze specifiche, senso di responsabilità e anche un sano “senso pratico”.
La crisi COVID-19 ha insegnato infatti come i problemi sociosanitari siano in grado di condizionare l’economia e viceversa. La ripartenza dovrà quindi avere questa maggiore attenzione, con il coraggio di sradicare i nostri meccanismi di riferimento, di avere uno sguardo nuovo nei confronti della scienza, della salute, della economia, della cultura, e della sostenibilità. In questo senso, il concetto di “cura”, storicamente relegata a dimensione domestica e familiare, deve quindi assurgere oggi come categoria interpretativa e salvifica del mondo, sia che si parli di persone, di economia, di scienza o di ambiente. In questa riscoperta di un nuovo approccio alla cosa pubblica, la voce di noi donne va ascoltata e considerata ad ogni livello decisionale. Non è un caso, ad esempio, che nei Paesi a guida femminile ci sia stata una risposta alla crisi COVID-19 mediamente più efficace, accompagnata a un’attenzione dichiarata al benessere psicologico e alla comunicazione, intesa anche come dialogo con i bambini e le bambine. Si è trattato infatti di un approccio femminile nato spontaneamente da chi questo tipo di cura l’ha praticata per secoli. Secoli in cui ci siamo emancipate, rompendo gli stereotipi in cui eravamo ingabbiate, ricoprendo via via incarichi sempre più importanti nella società, grazie alle nostre competenze, al forte senso di responsabilità e alla capacità di risolvere problemi pratici, spesso pagando un prezzo alto sia in termini personali che professionali. Una maggiore presenza femminile nei consessi politici ed economici nei quali si deciderà il futuro del Paese è quindi nell’interesse di tutti, e va riconosciuta: per il ruolo che abbiamo avuto e avremo nella crisi COVID-19 e per il diverso sguardo che sappiamo offrire, anche grazie a solide competenze che sono oramai sotto gli occhi di tutti e che non si possono davvero più ignorare.
La task force “Donne per un Nuovo Rinascimento”, promossa dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, è una iniziativa a cui guardare con apprezzamento, purché non sia l’ennesima iniziativa delle donne per le donne, ma un progetto delle donne per il Paese. Tuttavia, non basta. Chiediamo quindi che fin da ora, all’interno delle Commissioni e delle Task Force costituite e da costituirsi, si valorizzi il talento femminile e che sia inserito un adeguato numero di donne capaci commisurato alla rappresentanza femminile di questo Paese, che è la metà della popolazione. Quattro donne su diciassette, infatti, non solo è un mancato riconoscimento al patrimonio di competenze femminili, ma non offre nemmeno una rappresentazione della nostra Italia.
Vi abbiamo dato ascolto, ora #datecivoce.