Da domani fino al 15 marzo in tutta Italia. La misura choc del Governo per contrastare il contagio
Scuole chiuse in tutta Italia da domani, giovedì 5 marzo, fino al 15 marzo. La misura che il governo ha preso in questi minuti è l’ennesima per contrastare la diffusione del coronavirus. A quasi due settimane la scoperta del primo focolaio di Covid 19 a Codogno, le scelte prese per il mondo dell’istruzione hanno già scosso insegnanti, alunni e famiglie, ancora alle prese con i dubbi sul futuro. Quando riprenderanno le lezioni? Se l’emergenza dovesse continuare c’è il rischio di perdere l’anno? Esistono soluzioni allo studio per continuare a esercitarsi e fare lezioni? Ecco dieci domande con le risposte più chiare, stando a quel che finora è stato confermato dalla politica.
1. L’esame di maturità è a rischio?
Il ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, ha smentito le voci su un fantomatico 6 politico che smonterebbe la Maturità. L’esame finale delle scuole superiori si farà e il dicastero di Viale Trastevere sta già lavorando a un piano d’emergenza per scongiurare l’ipotesi peggiore per il mondo scolastico. Le scuole chiuse, ha assicurato Azzolina, non fermeranno gli esami di fine anno.
2. Cosa succede al test Invalsi?
Il test Invalsi (italiano, matematica e inglese) è iniziato in questi giorni e tutto sembra essere filato liscio. Sono quasi 480mila gli studenti di quinta superiore che quest’anno dovranno fare la prova, indispensabile per accedere all’esame di Maturità (ma conta soltanto la partecipazione, non il voto). Per quelle classi che non possono andare a scuola per via delle scuole chiuse non ci saranno problemi: il calendario sarà adeguato alla situazione d’emergenza.
3. Come comportarsi con le assenze?
Come specificato sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione “le assenze non devono essere giustificate e non comportano richieste di recupero”. Questo è un periodo di sospensione forzata e dunque le assenze non saranno conteggiate per la validità dell’anno scolastico. Anche qualora non si dovessero raggiungere il minimo di 200 giorni previsti dalla legge non ci sarebbe rischio bocciatura.
4. Per recuperare le lezioni si starà in classe fino a fine giugno?
No. La rigidità del calendario scolastico non prevede deroghe simili. Come già accennato, gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni che accumuleranno meno dei 200 giorni obbligatori a scuola non perderanno l’anno.
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5. È previsto il rimborso per le gite scolastiche annullate?
Sì, in base al decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 febbraio.
6. Scuole chiuse: l’e-learning è obbligatorio?
Nessun obbligo. Come ha spiegato il Ministero dell’Istruzione la decisione spetta ai dirigenti scolastici che, in base al decreto del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio, possono mobilitarsi per attivare la didattica a distanza “con particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.
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7. Compiti insieme: come comportarsi?
Le misure di contrasto al coronavirus sono diventate sempre più stringenti nelle ultime settimane. In questo lungo periodo di scuole chiuse è probabile che gli studenti vogliano fare i compiti insieme. Se i ragazzi non presentano sintomi non c’è alcun motivo per vietare lo studio in compagnia, a patto di alcune precise precauzioni. Come spiegato anche dal Governo «il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso».
8. Scuole chiuse: dove mando i figli?
Si tratta di una delle domande più critiche, soprattutto per i genitori con figli alle scuole primarie. E purtroppo non c’è una risposta esaustiva per tutte le situazioni famigliari. Tra le prime misure messe in campo dal governo c’è la spinta allo smart working suggerito alle aziende. Ma il lavoro agile non è una condizione praticabile per tutti i genitori.
9. Didattica a distanza: ma tutti hanno un pc?
Il problema esiste e riguarda alunni e studenti che non potrebbero in ogni modo accedere all’e-learning perché le loro famiglie o non hanno un computer, oppure non possono permettersene uno. Per raggiungere una matura e compiuta digitalizzazione del paese queste lacune andranno colmate.
10. Le vacanze di Pasqua sono a rischio?
Forse non è la priorità in questo momento di emergenza. Ma la decisione di chiudere le scuole non dovrebbe comunque modificare quel che fino a poche settimane fa era il normale calendario scolastico. Nessuno andrà a lezione il giorno di Pasquetta.