L’istituto primario di Boulogne-Billancourt, alla periferia di Parigi, è interamente dedicato all’ecologia e alla biodiversità. I ragazzi studiano circondati dalla natura
E’ la scuola più green d’Europa ma non si trova in un parco: è l’istituto primario di Boulogne-Billancourt, alla periferia di Parigi, dedicato alla biodiversità. Diciotto classi tra materna ed elementari dove i bambini sono coinvolti in una visione ecologista. Una pedagogia adottata da docenti preparati e competenti ad affrontare questa tematica. A fare di questa scuola un punto di riferimento in tutt’Europa, inoltre, è la sua struttura: l’architettura di questo istituto è stata studiata per realizzare una scuola impegnata a sostenere progetti ecologici.
Tre piani e un roof garden
Il progetto è stato realizzato dalla società parigina Architects Chartier-Dalix che ha vinto un concorso ad hoc nel 2011. Partiamo dalla sua forma: a ferro di cavallo adibita a contenere spazi verdi. Tre piani fino ad arrivare al roof garden che sovrasta l’intero edificio: un’area pensata per le attività di gioco e la ricreazione all’aria aperta, quando nella maggior parte delle scuole l’intervallo si fa nei corridoi, al chiuso. Sul giardino sopraelevato sono state progettate serre e sezioni tematiche dedicate a specie vegetali non comuni che servono ad aumentare le competenze dei ragazzi su questo tema.
La scoperta degli animali
Il parco pensile è dotato persino di una parete verde dedicata all’esplorazione della fauna: nelle fessure e negli interstizi, infatti, i bambini possono trovare i piccoli animali che solitamente fanno fatica ad inserirsi e adattarsi al contesto urbano. Oltre alle aule ci sono gli orti didattici e le classi sono “arredate” in maniera ecosostenibile. Gli architetti che l’hanno ideata hanno pensato persino ad un rapporto tra “il fuori” e “il dentro” della scuola: il muro esterno è formato da blocchi di cemento prefabbricati che variano in profondità, creando una facciata scalabile. Una scuola ideata anche per essere aperta alla città dal momento che la sua palestra, a 12 metri di altezza, è aperta al pubblico.
Unire la scuola all’architettura
E’ chiaro che oltre all’edificio vi sono i contenuti: il rispetto per l’ambiente e l’ecologia sono la filosofia di fondo di questo progetto didattico che offre ai ragazzi la possibilità di comprendere ogni giorno l’importanza del dono della natura. Un esempio da seguire anche in Italia dove fino ad oggi il concetto di “green” è stato introdotto attraverso la bella esperienza degli orti didattici. Ma nel nostro Paese sono ancora pochi a pensare alle scuole del futuro: la maggior parte dei nostri ragazzi studia in luoghi vecchi. Oltre il 58% dei nostri edifici scolastici sono stati realizzati tra il 1900 e il 1974. Secondo i dati del rapporto annuale di Legambiente sulla qualità della scuola solo il 4,5% delle strutture sono state realizzate tra il 2001 e il 2014. E’ chiaro che nei prossimi anni, non basterà un bravo architetto per realizzare una nuova scuola ma avremo bisogno di pedagogisti che siedono al tavolo con i progettisti per pensare a scuole che possano unire la didattica all’architettura.