Lanciata questo mese, la startup TeachTalents promette di creare una piattaforma dove si può imparare e insegnare praticamente qualsiasi cosa, e la conoscenza di scambia con una moneta virtuale
Promettono di creare un “marketplace” per la conoscenza, di mettere in circolo lezioni non più divise per materie, ma per macro-argomenti, coprendo i settori di insegnamento più vari, dalla lingua portoghese allo yoga. TeachTalents è una piattaforma per il “social teaching”, dove chi vuole insegnare e chi vuole imparare si incontrano, in un processo di “scambio del sapere” che i founder hanno immaginato libero e creativo. La cosa interessante della piattaforma è che al suo interno è stata creata anche una moneta virtuale, i Talents, con cui chi studia può pagare gli insegnanti che hanno accettato il metodo. “Il nostro obiettivo è quello di costruire un data-base di docenti ampio e professionale che attragga studenti di ogni età e disciplina” ha detto Alessandro Piccioni, co-founder e vincitore con la sua idea di un bando di 20 mila euro per startup innovative sponsorizzato dall’Unione Europea e dal Governo Italiano. ll bando era indirizzato a italiani residenti all’estero da più di due anni.
TeachTalents è già attiva e entrerà in piena attività in questo mese. E’ stata fondata da Carlo Battistelli e Alessandro Piccioni: entrambi originari di Perugia, il primo vive a Londra e lavora per Vodafone, il secondo a New York e lavora per Bain & Co. Sono amici di infanzia ed hanno condiviso anche una parte di studi, nello specifico si sono entrambi laureati alla London School of Economics. Lo scorso anno, dopo la vincita del bando, hanno fondato la loro startup a Perugia (“per ridare qualcosa ad un territorio che ci ha dato molto”, dicono) ma che vogliono rendere operativa in più parti del mondo.
Come è nata l’idea di fondare una startup insieme?
Carlo: Ci siamo conosciuti nei primi anni 2000. Allora giocavamo spesso a calcio insieme e già a 13 anni ci domandavamo come aprire una società che si occupasse di organizzazione eventi e tornei sportivi. Abbiamo fatto liceo insieme e poi ci siamo ritrovati alla London School of Economics. Siamo come due fratelli, grande affetto e competizione ci legano saldamente da sempre e ci spingono a dare il massimo in ogni situazione. Alessandro mi ha insegnato molto. La sua determinazione, spirito di sacrificio e visione mi hanno sempre ispirato e quello che sono oggi lo devo senza dubbio anche a lui.
Alessandro: Quando sono stato contattato da BrainBack per partecipare al bando, non ho avuto alcun dubbio che l’idea giusta da presentare alla Startup competition fosse quella sviluppata con Carlo, TeachTalents, e che lui fosse la persona più adatta per condividere questa esperienza e guidare la startup. Aggiungo che Carlo ha fatto una grande differenza nella mia vita, dal punto di vista personale, consigliandomi nelle scelte di vita più importanti dal trasferimento negli USA al matrimonio, e professionale, aiutandomi a sviluppare alcune soft skills che mi sono tornate molto utili nel tempo. E’ stato il mio testimone di nozze e so che ci sara’ sempre per me e per la nostra famiglia.
In cosa si differenzia dalle altre piattaforme di e-learning e di ripetizioni online già esistenti?
Carlo: Attraverso un motore di ricerca basato su alcuni semplici criteri, la piattaforma permette a chi la utilizza di trovare l’insegnante giusto per la disciplina che si desidera imparare. Per facilitare la ricerca da parte degli studenti, il sapere è stato organizzato in quattro macro-aree: academics, cioè tutte le principali materie di insegnamento negli istituti superiori e universitari (ex: matematica, fisica, latino, greco, biologia, chimica…); languages, hobbies (è la categoria più ampia, che racchiude l’insegnamento di attività varie, dalla cucina, al pilates), e careers, che racchiude una serie di attività finalizzate alla preparazione della propria carriera e alla ricerca del lavoro.
Alessandro: L’idea che sta alla base di Teachtalents è che la cultura, in ogni sua forma, non debba essere un privilegio per pochi ma un bene da mettere in circolo, da condividere e scambiare. Il principio fondante di TeachTalents è che la conoscenza si può scambiare. Per questo motivo, all’interno della piattaforma è stata coniata una moneta virtuale, i Talents, con cui gli studenti possono pagare i docenti. La piattaforma risponde a diverse esigenze: gli insegnanti possono raggiungere studenti che non avrebbero potuto raggiungere diversamente; gli studenti hanno un accesso gratuito ad un data base di insegnanti ampio. La vera differenza rispetto alle altre piattaforme e-learning e ripetizioni online? L’esperienza internazionale del Management, la qualità della User Experience e la cultura di TeachTalents: umile, attenta ai dettagli e client-oriented.
Qual è il business model?
Carlo: Il primo anno il servizio è totalmente gratuito perché vogliamo dimostrare agli utenti quanto sia davvero utile. Dopo il primo anno verrà posta una quota di sottoscrizione per gli insegnanti e saranno loro a decidere se il servizio è davvero differenziante e quindi rimanere con noi o meno. Il nostro business model prevede di generare esternalità positive per la società civile tramite la donazione del 10% del fatturato della piattaforma ad opere di pubblica utilità nel settore dell’ insegnamento e conoscenza (e.g. ricostruzione scuole, acquisto lavagne digitali per classi, etc.).
Alessandro: Abbiamo coscientemente preso la decisione di non percepire alcuna transaction fee sulla somma pagata per la lezione. Le fee disincentivano l’utilizzo della piattaforma e la rendono antipatica, specialmente nel settore educativo. Gli investitori lo capiscono e ci stanno già dando fiducia grazie a questa scelta di lungo termine.
Quanti si sono iscritti fino a oggi?
Alessandro: La piattaforma che sarà lanciata ufficialmente a metà aprile sta già avendo un grande successo in termini di brand awareness (oltre 3000 likes su Facebook, Linkedin, Twitter) e 1000 iscritti al servizio a sole 2 settimane dal lancio e senza investire in pubblicità.
Cosa vedete nel futuro?
Alessandro: Stiamo ultimando il nostro investor pitch e lanceremo il nostro Round A di finanziamento in circa un mese. Andremo dagli investitori chiedendo $1-1.5M per assicurare la crescita sul mercato italiano. Abbiamo già avuto segnali positivi e siamo quindi fiduciosi di poter raggiungere l’obiettivo. Vogliamo crescere e raggiungere le 200 unità nei prossimi 18 mesi. Una volta ultimato questo primo step, ci concentreremo su nuovi mercati come la Spagna e il Regno Unito.