Ci sono quelle della buonanotte, le filastrocche, le poesie, e anche le fiabe in LIS: ecco il sito che raccoglie 3000 favole tradizionali e contemporanee
“Le favole insegnano ad avere pazienza, a essere empatici, ad osservarsi, ad avere coraggio, ad apprendere regole di comportamento, a capire cosa sono la bellezza e la generosità. E l’innovazione sta nell’utilizzo della tecnologia per diffondere un contenuto tanto tradizionale quanto popolare quale la fiaba. Oggi genitori ed educatori si ritrovano alle prese con i nuovi nativi digitali ed è necessario stare al passo” dice Manuel Ronzoni, ideatore del sito Ti racconto una fiaba che, grazie alla sua app gratuita e disponibile sia per Android che per iOS, ha raggiungo più di 2 milioni di download, con circa mille autori provenienti da ogni angolo del mondo, 10 mila visitatori unici al giorno, in classifica in più di 45 nazioni.
Lettori e autori allo stesso tempo
Ti racconto una fiaba è una storia “magica” tutta italiana, nata dall’intuizione di Ronzoni, quarantenne informatico di Bergamo con la passione per le favole, che qualche anno fa, precisamente nel 2009 decide di trasformare il suo blog in un portale per la raccolta delle fiabe (oggi più di 3000). Da allora mamme, papà, nonni, zii, insegnanti, educatori, si sono dedicati non solo alla “lettura digitale” delle storie di fantasia, ma la loro passione li ha portati a diventare autori, creando e condividendo i loro racconti inediti rivolti al mondo dei più piccoli. L’eccezionalità di “Ti racconto una fiaba” sta proprio nel fatto che si tratta di un sito aperto a tutti, in cui gli utenti sono al centro non solo perché leggono, ma soprattutto perché spesso creano e postano le loro storie nella regola del copyleft ovvero tutti i testi sono a disposizione di tutti e non sono coperti dal diritto d’autore (come i libri, ad esempio). Tantissime storie da leggere, da ascoltare e da vedere: si va dai classici di Carroll, dei fratelli Grimm, di Andersen, a storie inedite generate dagli utenti, alle fiabe speciali dedicate alla mamma e al papà, fino alla sezione didattica molto apprezzata da insegnanti ed educatori.
Le favole in LIS
Estremamente interessante è poi l’esperimento delle favole tradotte nella lingua dei segni. L’esperimento di Ti racconto una fiaba in LIS nasce dalla constatazione che sono ancora troppo pochi gli strumenti didattici, i giochi e le favole pensate per i bambini sordi: così, diventa un problema per tanti genitori raccontare una storia al loro piccolo, che non può sentire la loro voce, ma come tutti i bambini vorrebbe perdersi nel mondo delle fiabe. Il progetto è stato pensato per adattare un punto di vista sia linguistico sia culturale: linguistico, perché tutto deve passare per gli occhi, quindi i rumori e i suoni si trasformano in immagini; culturale perché tutti i bambini hanno bisogno di riconoscersi e identificarsi nei personaggi delle favole che ascoltano. “È per questo che abbiamo introdotto Capuccetto Rosso, Cenerentola, i tre porcellini, tutte favole rigorosamente in lingua LIS”.
Le storie in un tweet
Infine, tanto per essere in linea con i social, non poteva mancare di certo la sezione “Fiaba140”, una sfida agli autori che devono riuscire a fare stare la propria fantasia nei 140 caratteri di twitter; un piccolo gioco che mette a dura prova la capacità di sintesi. Ti racconto una fiaba è un bell’esempio di cooperazione e condivisione sociale che viaggia in rete, con l’obiettivo di fornire un supporto educativo, didattico e di intrattenimento a genitori, insegnanti o nonni.
Registrare e risentire la voce di mamma e papà
La possibilità di pubblicare e condividere i propri testi è inoltre uno stimolo alla creatività di piccoli e grandi autori rendendo interattivo il “gioco della fiaba”. Tra l’altro, l’ultima versione della app permette all’utente di registrare le fiabe durante la lettura per consentire al proprio bimbo di riascoltare quando vuole la fiaba raccontata dalla mamma o dal papà. Ascoltare la voce del genitore rende la fiaba ancora più familiare e speciale esaltando il ruolo di chi la racconta. Da qualche giorno, oltre alle applicazioni gratuite, con un contributo è possibile scaricare anche le applicazioni a pagamento che permettono di leggere tutte le fiabe, senza alcun inserimento pubblicitario, riconosciute come applicazioni “for KIDS” sia dallo store Apple sia da quello Android.
La versione in inglese
Nel 2012 è nato I’ll tell you a story, con l’idea di replicare il modello italiano. La versione anglofona con la sua app ha ricevuto più di 50.000 download solo nel primo mese dal rilascio, e attualmente si trova in classifica in 45 nazioni. La promozione inoltre delle fiabe come risorsa per l’apprendimento dell’inglese è valsa al progetto la citazione da parte del British Council, l’ente britannico per la promozione della lingua inglese, come strumento di supporto agli insegnanti. Il progetto Ti racconto una fiaba, dimostra che l’innovazione può essere portata anche attraverso strumenti didattici da sempre utilizzati nella scuola primaria. Il bambino grazie alle fiabe può passare in poco tempo da fruitore a produttore attivo, ed è proprio questo il cambiamento di cui Gianni Rodari si fa promotore nei suoi lavori: “Le fiabe servono soprattutto alla formazione della mente, di una mente aperta a tutte le direzioni del possibile. Toccano, nel bambino, la molla dell’immaginazione: una molla essenziale alla formazione di un uomo completo”.