C’è un solo modo per prevedere il tema dell’Esame di Stato: guardare al passato. Qui le prime prove degli anni scorsi
Mancano ormai pochi giorni alla prima prova della maturità 2018. Il “toto-tema” è già scattato da mesi ma tra i criteri per cercare di indovinare la traccia scelta del Miur il più utile resta quello di guardare al passato, a ciò che è già uscito per l’esame di Stato.
E’ il Novecento il protagonista degli esami di Stato degli ultimi anni. Primo Levi, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino: sono prevalentemente autori del secolo scorso (o nati alla fine dell’Ottocento) ad aver riempito i fogli a protocollo dei maturandi dal 2010 allo scorso anno.
Poche anche le scrittrici o le poetesse donne citate nelle tracce dei diversi ambiti: solo Hannah Arendt e Grazia Deledda. Mentre nell’ambito artistico il più gettonato è Pablo Picasso proposto per tre anni consecutivi così anche Gabriele D’Annunzio che in epoca Gelminiana viene richiamato per ben due volte. L’unica maturità dove spunta, per l’analisi del testo, un autore vivente è quella del 2013 quando in viale Trastevere c’è Anna Maria Carrozza. Da considerare che non manca mai un’attenzione agli anniversari: quello della prima Guerra mondiale, quello di Fermi, quello della nascita di Dante Alighieri, quello del referendum tra monarchia e Repubblica nel 2016. E per chi attende quest’anno l’Europa e l’argomento migrazione va detto che nel 2014, nel 2015, nel 2016 se n’è già parlato.
Ecco per tipologia di prova l’analisi dei temi usciti:
L’analisi del testo
Per quanto riguarda l’analisi del testo nel 2010, il ministero diretto da Maria Stella Gelmini, sceglie un singolare Primo Levi. Agli studenti, sicuramente preparati al Levi di “Se questo è un uomo” o della “Tregua”, viene proposto un testo tratto dalla prefazione di “La ricerca della radici. Antologia personale” (1981) dedicato alle letture considerate fondamentali dallo scrittore: un modo per sollecitare i ragazzi a fare il medesimo percorso comprendendo l’importanza della lettura nella famiglia di Levi.
Nel 2011 spunta Giuseppe Ungaretti e “L’Allegria” con una richiesta non semplice per i ragazzi: fare riferimento alla situazione storico – culturale dell’epoca o a situazioni del nostro tempo.
Nel 2012 in viale Trastevere arriva Francesco Profumo: continua la riflessione sul Novecento ma si nota l’impostazione maggiormente legata ai temi di carattere economico: si propone Eugenio Montale chiedendo ai maturandi una riflessione sull’attualità o inattualità dei ragionamenti del poeta sul lavoro e sul tempo. Sorpresa nel 2013: con l’arrivo di Maria Chiara Carrozza al ministero, per l’analisi del testo non si pensa più ad uno scrittore o ad un autore ormai scomparso ma ad uno vivente, Claudio Magris.
Il 2014 è il primo anno della maturità in epoca “renziana” e il ministro Stefania Giannini propone Salvatore Quasimodo con “Ride la gazza, nera sugli aranci”. La maturità del 2015 con Italo Calvino e “Il sentiero dei nidi di ragno” per far riflettere i ragazzi sulla lotta partigiana. Nel 2016 tocca a Umberto Eco che ci ha lasciati da poco e lo scorso anno è la volta di un inaspettato Giorgio Caproni.
La seconda tipologia riguarda la redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale e si divide in quattro ambiti.
Il saggio breve di ambito artistico
Il primo, l’ambito artistico – letterario: nel 2010 si punta al “Piacere e ai piaceri” a partire da Gabriele D’Annunzio, dalla Venere di Botticelli; dai “Tre musici” di Picasso e dalla “Danza” di Matisse. Ma non solo: i maturandi di quell’anno trovano Giacomo Leopardi, Bertolt Brecht e Giuseppe Ungaretti oltre ad un passo di Paolo Mantegazza tratto dalla “Fisiologia del piacere”.
Non cambia molto l’anno successivo: nel 2011 gli argomenti sono l’amore, l’odio e la passione. Si ripropone Picasso con “Gli amanti” oltre al “Bacio” di Klimt e “Ettore e Andromaca” di Giuseppe De Chirico insieme al Manzoni, al Verga, a Italo Svevo e di nuovo Gabriele D’Annunzio.
Il Miur diretto dall’ex presidente del Cnr invece ripresenta Picasso per scrivere sul “labirinto” prendendo spunto dall’opera “Minotauromachia” dell’artista spagnolo; da “Pasiphae” di Pollock, dalla “Relatività” di Escher e dai testi dell’Ariosto, di Jorge Luis Borges da Calvino e Umberto Eco.
A stupire gli studenti e i professori nel 2013 è l’argomento l’individuo e la società di massa a partire da una fotografia della trasmissione “Lascia o raddoppia?” del 1956, di “Calciatori” di Guttuso e del celebre “Marilyn Monroe” di Warhol oltre ai testi di Pasolini, Elias Canetti, Remo Bodei ed Eugenio Montale.
Ancora novità con la Giannini: per la prima volta dal 2010, per l’ambito artistico e letterario, non vengono scelte opere del Novecento ma la “Donazione di Costantino” del 1248; “Antioco e Stratonice” di Louis David del 1774 e “L’adorazione dei magi” del Parmigianino risalente al 1529 circa. Stavolta il tema è il dono e gli studenti trovano tra gli spunti brani tratti da “Il dono di Natale” di Grazia Deledda; da “Minima moralia. Meditazioni della vita offesa” di Adorno; Marco Aime; Mark Anspach e il priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi.
Nel 2015 spunta Dante Alighieri che nel 750esimo anniversario dalla nascita non poteva mancare tra gli spunti dell’ambito artistico letterario dove gli studenti sono stati invitati a parlare di letteratura come esperienza di vita. Argomento, quest’ultimo, sollecitato anche da “La lettrice di romanzi” di Van Gogh; da “La lettrice in abito viola” di Matisse e da “Chair car” di Hopper oltre che da un brano di Ezio Raimondi, di Todorov e di nuovo Borges. Nel 2016 il tema è quello del rapporto padre-figlio nelle arti e nella letteratura del Novecento con un quadro di de Chirico e un testo di Kafka di riflessione. Mentre l’anno scorso il ministero ha proposto “La natura tra minaccia e idillio nell’arte e nella letteratura” tirando fuori dal cilindro per la prima volta Giuseppe Pellizza da Volpedo e William Turner oltre ai più noti Giacomo Leopardi, Pascoli e Foscolo.
Il saggio socio economico
Il secondo, l’ambito socio economico: in sei anni si sono visti argomenti di ogni genere. Dalla ricerca della felicità allo scontatissimo tema sul cibo dopo l’annuncio dell’Expo a Milano, all’altrettanto prevedibile argomento della crisi economica e i giovani nel 2012. A chiedere qualcosa in più è di nuovo la Carrozza nel 2013 con il titolo “Stato, mercato e democrazia” mentre nel 2014 l’attuale inquilino di viale Trastevere propone “Le nuove responsabilità” offrendo tra le tracce brani di Amartya Sen e Jacques Attali. Tema dedicato alle sfide del XXI secolo e alle competenze del cittadino nella vita economica e sociale, quello dello scorso anno. Nel 2016 in viale Trastevere puntano sul Pil e lo scorso anno la Fedeli sceglie il rapporto tra le nuove tecnologie e il lavoro.
L’articolo storico-politico
Il terzo, l’ambito storico-politico. Nel 2010 viene proposto ai ragazzi il ruolo dei giovani nella storia e nella politica con una miscellanea di citazioni che va da Benito Mussolini a Palmiro Togliatti ad Aldo Moro e Giovanni Paolo II mentre l’anno successivo la riflessione è sulla Destra e la Sinistra a partire dai testi di Norberto Bobbio, Marcello Veneziani ed Angelo Panebianco.
Francesco Profumo sceglie un argomento impegnativo: il bene individuale e il bene comune offrendo ai ragazzi spunti di Tommaso D’Aquino, Rousseau, Luigi Einaudi e Giuseppe De Rita.
Ancor più difficile quello del 2013 sugli omicidi politici.
Scontato ma atteso, visto l’anniversario del centenario della prima guerra mondiale (2014), il tema sulla violenza e non violenza. Attuale più che mai quello dell’anno scorso che ha puntato gli occhi sul Mediterraneo. Il 2016 è dedicato al “Valore del paesaggio” con un articolo di Settis a supporto, un intervento del presidente del Fai, Andrea Cardini e persino Vittorio Sgarbi. Lo scorso anno omaggio alle regioni del Centro Italia con un tema dedicato ai disastri e alle ricostruzioni.
Il saggio scientifico
Il quarto, l’ambito tecnico scientifico. Qualche volta ha trovato legami all’attualità, agli anniversari, altre volte come nel 2010 è sembrato piuttosto generico con un titolo-domanda come “Siamo soli?” e le tracce di Steven Dick “Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?”; Pippo Battaglia “C’è vita nell’Universo?”; Stephen Hawking, “L’universo in un guscio di noce” e Kant con la “Critica della ragione pura”.
Nel cento-decimo anniversario della morte di Enrico Fermi (2011), l’argomento tecnico scientifico è stato dedicato al fisico mentre l’anno successivo è tornato Primo Levi con Sciascia e Margherita Hack: autori sui quali gli studenti sono stati chiamati a scrivere di responsabilità della scienza e della tecnologia.
Per nulla prevedibile il tema del 2013 sulla ricerca che scommette sul cervello con il richiamo ad articoli pubblicati lo stesso anno su “La Stampa” e “Il Sole24Ore” oltre ai testi di Edoardo Boncinelli e Fabio De Sio. Gli anni successivi si parla di tecnologia pervasiva e mutamenti del mondo della comunicazione nell’era digitale. Nel 2016 ritorna il tema degli altri “mondi” con una traccia su “L’uomo e l’avventura nello spazio” mentre nel 2017 quasi attesa arriva la robotica, la ricerca e il mondo del lavoro.
Il tema storico
La terza tipologia è il tema storico, quello considerato più difficile da sempre dagli studenti. Qui si vede più che mai l’impronta dei ministri. Scontato, visto il Governo in carica nel 2010, il titolo sulle foibe mentre l’anno successivo la Gelmini sceglie gli anni ’70 del Novecento. Decisamente interessante lo spunto del 2012: Hannah Arendt e lo sterminio degli ebrei mentre l’anno dopo non facile ma certamente originale il tema sull’economia internazionale e lo sviluppo economico di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Prevedibili ma attuali gli argomenti scelti dalla Giannini negli ultimi due anni: l’Europa e la Resistenza a partire da un documento che costituisce il testamento spirituale scritto da un ufficiale dell’esercito regio che dopo l’8 settembre 1943 partecipò alla Resistenza e venne condannato a morte. Altrettanto scontato l’argomento scelto nel 2016 sul voto alle donne del 1946. L’anno scorso, invece, si è puntato con tanto di stupore dei ragazzi sul “miracolo economico”.
Il tema di ordine generale
La quarta ed ultima tipologia, il tema di ordine generale, il più facile, quello che dovrebbe essere accessibile a tutti o perlomeno quello scelto da chi non trova nulla che possa entusiasmarlo.
In questo caso dal cilindro del Miur è uscito di tutto e di più, da argomenti fin troppo banali a tracce più impegnative. Nel 2010 l’argomento è la musica; nel 2011 la fama nella società odierna. Nulla di più generalista come le sfide e i sogni delle nuove generazioni nel 2012. Cambia, invece, l’atteggiamento nei confronti del tema di ordine generale nel 2013 quando viene proposta una citazione da “La rete della vita” di Fritjof Capra. Con la Giannini si punta di nuovo alla cronaca con un testo di Renzo Piano sulle periferie (2014) e nel 2015 le indimenticabili parole di Malala Yousafzai: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Nel 2016 è la volta dei confini e l’anno scorso la Fedeli ha scelto la questione del progresso come “paradosso di civiltà/devianza”.
Quest’anno cosa uscirà?
Un occhio va dato alle ricorrenze che come sempre sono “materiale” cui prestare attenzione.
Il 2018 è il 220esimo anniversario della nascita di Leopardi ma anche il 240esimo da quella di Foscolo, il 130esimo di quella di Ungaretti. Si celebrano anche gli ottant’anni della morte di D’Annunzio e i 145 anni dalla scomparsa di Manzoni. Tra gli autori mai usciti ci sono Emilio Gadda, Tommaso Marinetti, Pier Paolo Pasolini. Per l’argomento storico vale la pena ricordare l’anniversario dei 70 anni della Costituzione; i 50 anni dai moti studenteschi del 1968 e i 40 anni dal rapimento di Aldo Moro.
Un consiglio: i temi vengono scelti nei primi giorni di maggio perciò pensare ad una traccia che richiami un autore o un personaggio morto dopo quella data non ha senso.