Aumentano i fondi per i progetti Erasmus +, a dimostrazione del fatto che l’Italia sta gradendo il concetto di mobilità e interscambio europeo.
Tutti pazzi per Erasmus + verrebbe da dire. Tanto che che quest’anno ci saranno 54 milioni di euro in più per arricchire le proprie competenze con esperienze all’estero.
Spiega Stefano Sacchi, presidente dell’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche al Corriere della Sera: “Nel 2019 la dotazione finanziaria Erasmus+ destinata all’Italia per l’istruzione e formazione professionale, la cosidetta «Vet» ( Vocational Education and Training), è aumentata del 20% rispetto all’anno scorso e ben 168 progetti sono stati approvati“.
Sacchi ha evidenziato che dei 54 milioni, 44 saranno destinati per la realizzazione di 128 iniziative di mobilità transnazionale, mentre 9 milioni favoriranno lo sviluppo di 40 partenariati strategici, ovvero progetti per sostenere la modernizzazione e il rafforzamento dei sistemi di istruzione e formazione professionale in istituti tecnici e professionali italiani.
Ma quali sono i campi su cui verranno investite queste nuove risorse?
Per quanto riguarda l’Italia, i fondi stanziati per Erasmus+ sono distribuiti fra settori innovativi magari non ancora esplosi del tutto in Italia: quindi stiamo parlando dell’uso della tecnologia 3D, la mobilità smart, ed il settore agrifood, ad esempio, senza dimenticare il turismo.
Alcune scuole avranno a disposizione un tesoretto da spendere. Per cui, l’Istituto Majorana di Brindisi si è visto assegnare 52mila euro per il miglioramento delle soft skill ed il Fermi Giorgi di Lucca, che ha in dote 452mila euro, per migliorare le competenze nel campo dell’industria 4.0.
Poi c’è l’IPS Beccari di Torino, per un progetto di «gastroturismo» e il liceo scientifico Einaudi di Siracusa, con un budget di 520mila euro che dovrà utilizzare per progetti legati alle tecnologie 3D.
I progetti di Erasmus diventano quindi, oltre che lo strumento migliore per implementare il movimento di talenti e competenze, dato che lo scorso anno ha permesso a circa 38mila studenti italiani di vivere un esperienza all’estero accogliendone 26mila negli atenei italiani, un propulsore per questi nuovi progetti di mobilità per tirocini e formazione professionale.
Erasmus + ha ricadute sull’inclusione sociale e sul rilancio del Sud
Ma i progetti di Erasmus + hanno ricadute anche su inclusione e rilancio del Mezzogiorno italiano: infatti si è registrato un aumento di partecipanti con disabilità (+27,6% rispetto al 2018) o con minori opportunità economico-sociali. In quest’ultimo caso si passa dai 476 del 2018 a 1735 nel 2019 (+260%), segno che l’apertura può fare breccia anche in queste situazione di svantaggio iniziale, avvicinando i soggetti più deboli alla mobilità europea.
Ma le buone notizie riguardano anche la distribuzione territoriale dei progetti finanziati. Nel Centro Italia si registra +32,5% rispetto allo scorso anno e al Sud Italia invece si arriva ad un aumento del 27,8%, nonostante sia diminuito il numero di candidature. «Particolarmente interessante è il dato del Sud e delle Isole, in aumento del 53,8% rispetto al 2018 – ha concluso il presidente Inapp Sacchi -; questi progetti offriranno a giovani del Mezzogiorno opportunità formative e professionalizzanti presso imprese o centri di formazione nell’Unione Europea, per poi tornare e iniettare nuova linfa e portare nuove competenze nel loro territorio di origine, contribuendo al suo sviluppo”.
Per quanto riguarda il Nord, dove c’è il più alto numero di progetti finanziati (69), le iniziative approvate sono cresciute invece del 13,1%.
Ricordiamo che i progetti di Erasmus + hanno avuto già grandi ricadute anche per quanto riguarda il mondo del lavoro: come abbiamo riportato in precedenza, tra il 2014 e il 2018 più di 2 milioni di persone tra studenti e personale dell’istruzione superiore hanno intrapreso un periodo di apprendimento, formazione o insegnamento all’estero nell’ambito del programma Erasmus+, fa sapere la Commissione Europea. Nello stesso periodo quasi mille partenariati strategici Erasmus+ tra istituti di istruzione superiore e 93 alleanze della conoscenza tra università e imprese hanno ricevuto finanziamenti dell’UE.