Dopo che il Parlamento Europeo ha approvato la messa al bando di molti prodotti usa e getta, i paesi membri devono attrezzarsi su riciclo e riutilizzo
Come rigireremo lo zucchero nel caffè delle macchinette senza più i cucchiaini in plastica? C’è ancora tempo per studiare una soluzione fino al 2021, anno entro il quale una nuova normativa europea potrebbe vietare l’utilizzo di molti oggetti monouso che se da una parte ci hanno semplificato la vita, dall’altra hanno contribuito a inquinare i mari e gli oceani. Secondo il Parlamento Europeo la plastica usa e getta va a comporre il 70% dei rifiuti marini: ecco perché nella seduta di mercoledì 24 ottobre Strasburgo ha approvato una direttiva con 571 voti favorevoli, (53 contrari e 34 astenuti) che mette al bando molti oggetti in plastica monouso. La palla passa ora ai ministri dei paesi Ue che dal 6 novembre apriranno i negoziati per arrivare a una posizione comune.
Addio cotton fioc
In attesa di capire le mosse dei singoli paesi rispetto al divieto, il Parlamento Europeo ha già elencato alcuni degli oggetti in plastica usa e getta a cui potremmo dire presto addio. Come i cotton fioc – uno dei simboli dell’inquinamento marino – le cannucce, i bastoncini per i palloncini e naturalmente cucchiai, forchette e coltelli. Sull’emergenza plastica sono diversi gli attori in campo mobilitatisi per evitare sprechi e inquinamento: fondi di investimento che hanno scritto alle big del food chiedendo una riduzione dell’utilizzo della plastica; diverse aziende fanno poi la loro parte per ripulire le acque del nostro Pianeta; e infine c’è il mondo della ricerca che vigila e denuncia le condizioni di salute delle nostre spiagge.
Secondo uno studio del Parlamento europeo, la plastica è la principale responsabile – oltre l’80% -dell’inquinamento sui litorali nel Vecchio Continente. Nella direttiva gli eurodeputati hanno anche aggiunto alla lista nera i contenitori in polistirene utilizzati nei fast food che potrebbero essere banditi nel giro di pochi anni. Tra le misure proposte e approvate a larga maggioranza dal Parlamento europeo non ci sono però soltanto i più comuni oggetti usa e getta. Entro il 2025 è stato fissato l’obiettivo di ridurre del 25% il consumo di contenitori per alimenti e dimezzare il numero di filtri per sigarette contenenti plastica. Facendo appello alla cosiddetta “responsabilità estesa del produttore”, i parlamentari hanno infine aggiunto l’obbligo per chi fabbrica involucri e salviettine umidificate di farsi carico dei costi “per la gestione dei rifiuti”.
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E addio alle bottigliette di plastica
La guerra alla plastica sta impegnando l’Ue anche sul fronte delle bottigliette. Se per quanto riguarda il vetro esistono già esempi virtuosi di aziende che sperimentano il vuoto a rendere, il Parlamento Europeo dà tempo fino al 2025 per implementare queste pratiche in tutti i paesi e raggiungere così l’obiettivo di raccolta del 90% delle bottigliette. Per responsabilizzare i consumatori su un corretto smaltimento dei rifiuti gli eurodeputati hanno approvato l’obbligo – che attende ora altri “sì” prima di diventare effettivo – di etichettatura per assorbenti igienici, salviettine umidificate e palloncini. Guardando ancora alla salute degli oceani, il Parlamento Europeo chiede infine che gli stati membri si facciano carico della raccolta di almeno la metà del materiale utilizzato durante le attività di pesca, riciclandone non meno del 15% entro il 2025.