La certificazione è diffusa in 78 Paesi e in Italia si contano 231 B-Corp che occupano 16.000 persone per un fatturato che supera i 10,9 miliardi di euro. Intervista ad Anna Puccio, nuova Managing Director di B Lab Italia, fondazione che guida il movimento. «Occorre una cultura legata alla delle performance non solo economiche, ma di trasparenza, etiche, ambientali e sociali»
È la nuova Managing Director alla guida di B Lab Italia, la fondazione nata per accelerare il cambiamento sistemico promosso dal movimento delle B Corp. Anna Puccio – intervistata da StartupItalia – coniuga un percorso personale intersettoriale e internazionale in ambito di governance, management e innovazione sociale con quello nel mondo economico e della sostenibilità. Con oltre 240 B Corp che occupano più di 16.800 persone, generando un fatturato che supera gli 11,7 miliardi di euro, l’Italia si posiziona insieme alla Francia a un livello di leadership nell’Unione Europea. B Lab Italia è la Fondazione che coordina il Movimento delle B Corp in Italia e il suo obiettivo è far crescere, coinvolgere e gestire la community delle B Corp, l’ecosistema allargato e i partner regionali, per realizzare un polo economico più inclusivo, equo e rigenerativo. A livello globale, delle oltre 7mila B Corp sparse per il mondo con un fatturato di più di 211 miliardi di dollari, oltre 1.370 si trovano in Unione Europea (e 1.360 in UK) e registrano un fatturato di oltre 63 miliardi di euro. Inoltre sono più di 240 mila le aziende che utilizzano il B Impact Assessment per misurare i propri impatti sociali e ambientali.
La storia di Anna Puccio
Anna Puccio ha maturato esperienza direzionale e strategica nei settori del largo consumo, delle telecomunicazioni e dei servizi digitali in P&G, Sony Ericsson e Sonera Zed. Dal 2006 ha ricoperto ruoli di governo non esecutivi in società quotate (Amplifon, Buongiorno, Luxottica) e Fondazioni d’impresa, per l’ambiente e accademiche, quali Fondazione Ca’ Foscari Università di Venezia, WWF Italia e Fondazione WWF Italia. Si è dedicata per anni, in qualità di Managing Director, alle organizzazioni a impatto sociale e culturale (tra cui CGM e Fondazione Italiana Accenture) e Art & Science. Anna Puccio ha inoltre promosso la cultura della corporate governance e della CSR anche attraverso la docenza accademica presso numerose università italiane.
Come nasce B Lab Italia?
In questi anni il modello B Corp e il suo sistema valoriale, i suoi standard di performance e gli strumenti di misurazione si stanno affermando come un importante e riconosciuto punto di riferimento per il cambiamento sistemico verso la sostenibilità. Questa evoluzione, unita alla necessità di affrontare le sfide di oggi e dei prossimi decenni, ha rimarcato l’esigenza di intervenire anche in Italia in forma diretta attraverso la costituzione della Fondazione B Lab Italia, come è già avvenuto negli altri paesi europei. B Lab Italia fa parte infatti del B Lab Global Network, rete che opera in sei continenti e lavora in favore di un’economia più inclusiva, equa e rigenerativa, con la missione di far crescere, attivare e coordinare il Movimento delle B Corp e il suo ecosistema allargato su tutto il nostro territorio nazionale e insieme di contribuire a diffondere cultura, valori, indicatori e strumenti del network.
Qual è la sua visione in qualità di Managing Director di B Lab Italia verso le B Corp?
Sono entusiasta di intraprendere questa nuova esperienza al servizio della quale porto la mia cultura di corporate governance, l’approccio strategico e la visione internazionale, il tutto accompagnato dalla mia esperienza e passione per i sistemi di innovazione sociale, sviluppata durante il mio percorso professionale. Ho avuto la fortuna di poter scegliere ruoli destinati a generare un impatto positivo. Mi auguro di proseguire questa missione, in cui credo molto, il più a lungo possibile.
Come stanno evolvendo le imprese B Corp nel panorama italiano?
Dalla prima B Corp certificata in Italia nel 2013, il movimento italiano è cresciuto vigorosamente, raggiungendo le 100 aziende nel 2018, e 243 a luglio 2023, rendendo l’Italia un paese guida nel panorama europeo per numero di B Corp.
Dunque, a che punto siamo?
In questi anni il movimento italiano si è dimostrato tra i più attivi d’Europa, anche grazie alla campagna di comunicazione nazionale #UnlockTheChange, al lavoro sui temi dell’uguaglianza di genere, della neutralità climatica e il focus sull’educazione. L’Italia è dunque sulla buona strada in termini di sostenibilità, con un numero consistente di aziende che decide di impegnarsi a generare un impatto positivo sull’intero ecosistema economico, ambientale e sociale e, soprattutto, ad attribuire un’attenzione particolare al miglioramento continuo delle proprie performance. Un miglioramento che si traduce anche nella volontà da parte delle B Corp di misurare i propri progressi nel corso del tempo e continuare a migliorare le proprie pratiche e processi, anche attraverso gli strumenti forniti da B Lab. Tra le B Corp italiane, infatti, il 59% di quelle che si è ri-certificato ha registrato un punteggio superiore rispetto a quello ottenuto nella precedente certificazione. Un chiaro segnale di come B Corp non rappresenti un semplice marchio, ma il proseguimento di un percorso di evoluzione e di continuo miglioramento.
Di cosa c’è bisogno per diffondere più cultura “B Corp”?
Nell’attuale sistema economico globale si è generato un impatto negativo su larga scala, anteponendo obiettivi e logiche di rapido ritorno economico sul capitale investito. Credo che un diverso tipo di economia non sia solo possibile, ma necessario, e che anche le imprese debbano guidare questo cambiamento. Per questo B Lab dal 2006 crea standard, politiche, strumenti e programmi che possano trasformare il comportamento, la cultura e la struttura del sistema economico. Accompagna quindi le imprese a divenire B Corp, aziende che soddisfano alti standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza e che si impegnano anche legalmente, diventando Società Benefit, a creare valore non solo per gli azionisti, ma per tutti gli stakeholder: persone, clienti, comunità e ambiente. Queste aziende, che costituiscono un vero e proprio movimento, sono guidate da B Lab in un’azione collettiva per affrontare le sfide più critiche della società. Puntiamo molto su “La Teoria del Cambiamento” che guida la nostra missione: creare un paradigma economico inclusivo, equo e rigenerativo per tutti. Questa visione potrà essere raggiunta solo se sempre più imprese adotteranno una cultura legata alla misurazione e al continuo miglioramento delle proprie performance non solo economiche, ma anche di trasparenza, etica, ambientali e sociali.
Un’ultima battuta sulla leadership femminile in Italia
Sono rientrata in Italia dopo un lungo periodo di studio e lavoro in vari Paesi nei primi anni 2000, e al tempo la fotografia della diversità era piuttosto deprimente. Sono passati più di 20 anni e io mi sento di poter affermare che il percorso della presenza e della leadership femminile nel mondo economico ha avuto un’evoluzione positiva, anche grazie interventi legislativi su vari livelli e aree. Ribadisco che si tratta di un percorso, e l’attenzione, l’impegno e la divulgazione della cultura della diversità devono essere continuamente alimentati e coltivati.
Quali sono le attuali aree di attenzione?
Le disuguaglianze salariali e un’equa retribuzione, le posizioni di carriera intermedie e apicali e le politiche di supporto all’imprenditoria. Tutti temi valoriali che rappresentano i fondamenti della cultura di B Lab e del movimento delle B Corp.