Quattro sorelle, una tradizione di famiglia e una gran voglia di innovare l’azienda in cui hanno lavorato la madre e la zia. Questa è la storia di Casa dello Scampolo, un negozio di tessile nato nel 1950 a Boario Terme, in provincia di Brescia, che nel corso del tempo si è evoluto dando vita a quella che oggi è EVAresource. Qui, da oltre 60 anni, arrivano tessuti inutilizzati da noti marchi di moda come Gucci, Balenciaga, Etró, Versace, D&G… che vengono reimmessi nel mercato e spediti in tutto il mondo. Le 4 sorelle Evangelisti (Enrica, Caterina, Mara e Alessandra) sono scese in campo per compiere quel passo in più verso il fashion sostenibile. Abbiamo incontrato Enrica, che ci ha raccontato nel dettaglio la storia di questa realtà di paese che vuole fare la differenza. Questa nostra nuova puntata del Viaggio in Italia fa tappa proprio qui, a Boario Terme.
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Casa Dello Scampolo, nuova vita per i tessuti
«Casa dello Scampolo è nata nel 1950 come una piccola realtà di paese di rivendita degli scarti delle piccole sartorie – spiega Enrica Evangelisti – Per arrivare fino alle rimanenze di produzione e a ingrandire la nostra clientela». Così l’attività fondata dalla madre, Erminia Rondini, arriva anche a ricevere grandi lotti proposti dalle case di moda stesse. «I brand del lusso non sono per noi gli unici fornitori, ma sono il 90% di quello che vendiamo – spiega Enrica – Siamo una realtà a gestione familiare: prima a guidare l’azienda c’erano mia zia e mia mamma, adesso siamo noi sorelle, in particolare io e Alessandra, sotto la supervisione di nostra madre, che abbiamo voluto ampliare i nostri orizzonti e, dopo la pandemia, mettere a terra le basi di quella che oggi è EVAresource».
Così Casa Dello Scampolo ha dato vita a una nuova, innovativa, realtà.
Come è nata EVAresource
«In provincia di Brescia vantiamo diversi magazzini dove si possono acquistare tessuti pregiatissimi, leftover delle grandi fashion houses e stock – spiega Enrica – Con EVAresource ci siano volute impegnare nel sensibilizzare i giovani designer nella creazione di collezioni stimolando e solleticando la loro creativitá con ció che é giá stato prodotto per i grandi brand del lusso». Un’idea che è nata durante la pandemia, quando l’attività a conduzione familiare è dovuta restare ferma per un po’ e le sorelle Evangelisti hanno potuto concentrarsi sulla messa a terra di questa nuova idea. «C’è sempre stata la volontà di fare luce sugli scarti del mercato, ma non si riusciva mai a creare qualcosa di nostro – complice anche il poco tempo che avevamo a disposizione – spiega l’imprenditrice – Il lockdown ci ha dato modo di riflettere e poter dare vita a questo nuovo progetto che coinvolge diverse realtà in Europa, soprattutto al Nord». Così ha preso forma EVAresource, che oggi, tramite la piattaforma, vende rimanenze di brand del lusso in tutto il mondo e collabora con scuole internazionali di Moda come Marangoni, Esmod, Secoli. Un’idea che non nasce per le grandi aziende ma per piccoli produttori.
Dall’azienda di famiglia ai piccoli produttori
«L’idea è nata per mettere a disposizione di sarti, PMI ma anche più semplicemente studenti di moda questi tessuti in quantitativi bassi – racconta Enrica – Di fatto, ne vendiamo fino a un massimo di 6 metri a prezzi vantaggiosi». EVAresource oggi è in grado di spedire in tutto il mondo, anche se la sua posizione, nel mezzo della Val Camonica, a un’ora da Brescia e un’altra ora da Bergamo, è bella ma non particolarmente evidente. «Siamo un po’ decentrati perciò da noi viene, principalmente, chi già ci conosce – racconta l’imprenditrice – Ma con l’e-commerce riusciamo ad arrivare ovunque. Vogliamo ridurre la produzione tessile reimpiegando proprio quei tessuti che ad oggi restano invenduti e favorendo la circolarità, con l’idea di insegnare al cliente ad acquistare magari meno ma meglio di prima».
I prossimi passi
Per le 4 sorelle che sono sbarcate nel mondo dell’e-commerce poco più di un anno fa sinora EVAresource è stato, principalmente, un investimento. «Ma l’obiettivo, per noi, è anche quello di sensibilizzare. La mamma e la zia, che hanno fatto crescere il negozio ci hanno sempre insegnato i valori del riciclo, della cura di ciò che ci circonda, e noi vogliamo tramanadare anche questi insegnamenti». Tra le sue stoffe, Enrica conclude: «Vorremmo che EVAresource diventasse una community per chi condivide con noi questi valori, con l’idea di andare anche nelle scuole per sensibilizzare i più giovani e farci conoscere sempre di più. Il mercato del fashion oggi è enorme e con tanto potenziale da non sottovalutare. Noi siamo solo una goccia nell’oceano che può, però, fare la differenza».