Intervista a Claudia Pasquero, docente dell’Università Bicocca di Milano e coautrice di uno studio con Harvard
L’emergenza freddo in Texas ha messo in ginocchio lo stato USA, dove milioni di persone sono da giorni senza elettricità. Il gelo artico ha danneggiato anche le pale eoliche, messe fuori uso da temperature sotto zero. In una situazione simile la politica ha comunque trovato il modo di fare polemica, come si legge sul Post. Il neopresidente Joe Biden ha voltato pagina rispetto al negazionismo climatico di Donald Trump e intende investire sulle energie rinnovabili. Alla luce di quanto sta succedendo i conservatori hanno così tuonato contro questo piano, spiegando quanto sia invece necessario continuare a investire sui combustibili fossili, più sicuri e affidabili secondo il loro punto di vista. Sollevandoci allora dalla propaganda, come si può leggere questo fenomeno meteorologico estremo e insolito per una zona calda come il Texas? StartupItalia lo ha chiesto a Claudia Pasquero, docente all’Università Bicocca di Milano e specializzata in oceanografia e fisica dell’atmosfera.
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Texas: clima o meteo?
«La condizione meteorologica e il cambiamento del clima sono due cose diverse – ha premesso la professoressa – quando si parla di quest’ultimo ci si riferisce a una variazione nell’ordine di un grado in un periodo di almeno trent’anni». Autrice insieme a Mostafa Hamouda dell’Università Bicocca e a Eli Tziperman dell’Università di Harvard di uno studio che ha trovato un legame tra il freddo estremo e il riscaldamento globale, Pasquero ci ha spiegato che quanto sta accadendo in Texas potrebbe essere anche favorito dal cambiamento climatico.
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Texas: che cosa è successo?
«Queste incursioni di aria fredda avvengono quando il vortice polare, un vento che ruota attorno al Polo Nord e lì intrappola l’aria artica, si indebolisce e permette la fuoriuscita di masse d’aria – ha argomentato Pasquero – Si tratta di un fenomeno che avviene una volta ogni due anni, dunque non è rarissimo e ce lo aspettavamo. Dal Texas alla neve a Madrid, le ondate di freddo non vogliono affatto dire che non esiste il riscaldamento globale. Ci stiamo invece chiedendo se proprio il riscaldamento globale possa favorire queste ondate di freddo». In base ai dati raccolti dalla comunità scientifica «si è osservato che a partire dal 2000 c’è stata una maggiore frequenza di aria fredda» e resta ancora da capire se questa tendenza continuerà ad aumentare.
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Road conditions continue to be hazardous across Texas.❄️
Please limit travel & visit @TxDOT’s https://t.co/VJ67fH2HyA for the latest roadway conditions.
🚦Keep an eye out for traffic signals that are not operational due to power outages. Treat as 4-way stop 🛑. pic.twitter.com/iWkLYX8bau
— Texas Division of Emergency Management (@TDEM) February 17, 2021
Clima, la prossima emergenza?
A un anno dallo scoppio della pandemia, il mondo continua a fare i conti con l’emergenza sanitaria. Ma eventi come quello del Texas hanno riaperto la questione ambientale. Bill Gates, il cofondatore di Microsoft e in prima linea nella lotta al coronavirus con donazioni miliardarie, è convinto che la prossima emergenza a cui l’umanità dovrà far fronte è quella climatica. Se però al virus possiamo contrapporre i vaccini, quale potrebbe essere la soluzione per farci trovare pronti agli effetti del riscaldamento globale? «È senz’altro necessario un cambiamento del nostro stile di vita – ha concluso l’esperta – allo stesso tempo, però, dobbiamo abituarci alla nuova situazione perché non possiamo pensare che non succederà niente. Anche se oggi azzerassimo tutte le emissioni vivremmo comunque in un mondo destinato a cambiare».
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