Una letteratura consistente ci indica la strada per creare un ambiente umano più sostenibile gestendo al meglio le risorse comuni. La tecnologia svolgerà un ruolo fondamentale nell’uso delle risorse naturali ma avrà bisogno di software, dati e buona volontà.
Forse non c’è bisogno di aver letto i talvolta catastrofici lavori di Jeremy Rifkin (l’ultimo è La società a costo marginale zero, Mondadori 2014), per essere convinti della necessità di ripensare l’attuale modello di sviluppo fondato sullo sfruttamento delle risorse non rinnovabili. Una letteratura ormai consistente ci indica la strada per creare un ambiente umano più sostenibile in cui la tecnologia svolgerà un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse comuni. Dall’Internet delle cose alle smart grid software, dati e sensori ci aiuteranno ad amministrare meglio l’unico mondo che abbiamo (per ora).
Agricoltura
L’alta tecnologia in agricoltura promette di offrire lavoro e opportunità ai contadini che vogliono aumentare la resa di sementi e coltivazioni. Mentre infatti cresce a livello mondiale la necessità di sfamare una popolazione sempre più numerosa, la terra arabile diminuisce e il cambiamento climatico minaccia la resa di molte coltivazioni. Ma la scienza dei big- data potrebbe offrire molte soluzioni per monitorare e gestire tali difficoltà. Una start up di San Francisco, Climate Corporation, offre un servizio basato su cloud per analizzare la qualità del terreno e le condizioni climatiche per aiutare gli agricoltori a individuare meglio dove piantare cosa per produrre alimenti commestibili. I dati offerti consentono di pianificare gli interventi e la semina, di anticipare problemi di siccità, organizzare la risposta ad imprevisti di carattere climatico e sopratutto di ottimizzare tempo e investimenti. Il software che permette di calcolare tutti questi fattori e fare le scelte più appropriate è disponibile per ogni tipo di device fisso e mobile. Il servizio dell’azienda californiana prevede anche un meccanimo di allerta per favorire la conoscenza dello stato di salute delle coltivazioni.
Acqua
Molti paesi affrontano costantemente una cronica mancanza d’acqua per le necessità giornaliere e per le colture. I paesi dove l’acqua potabile è facilmente disponibile e a prezzi calmierati soffrono spesso di una sua gestione inefficiente e di sprechi difficilmente rilevabili. Sensori e analisi dei dati per identificare e monitorare le perdite delle condutture idriche ma anche lo spreco di acqua in tempo reale sono una delle soluzioni al problema e il loro sviluppo è anche uno dei settori dove l’informatica potrà dare il meglio di sè nella gestione di questo bene comune così necessario alla vita sul pianeta. Poichè le costose tecnologie in mano ai governi per produrre la pioggia non servono ad evitare sprechi e crisi idriche la sua gestione efficiente diventa fondamentale. Dropcountr, è un sito web ed anche una app mobile che traccia l’utilizzo dell’acqua. Offre report giornalieri e avverte se ne stiamo consumando troppa. Collegato ai fornitori idrici può servire a far notificare a clienti e consumatori se c’è stata una perdita, grande o piccola, ma anche se si avvicina un periodo di siccità.
Energia
Le energie rinnovabili rappresentano da sole un settore di ricerca e investimento cruciale per un mondo sostenibile. La produzione di energia da fonti rinnovabili ha però bisogno di una sempre più avanzata tecnologia per immagazzinare e trasmettere quella prodotta in maniera autonoma da singoli e piccole comunità. Per questo le smart grid (le reti intelligenti per distribuire l’energia), e in particolare le microgrid, diventeranno l’oggetto dell’interesse dei vecchi produttori e dei nuovi fornitori: software avanzati e sensori intelligenti saranno al centro di questo interesse man mano che cresce il numero di persone che decidono di produrre la propria energia a partire dal sole e da altre fonti rinnovabili. Per fornire energia a località montane, fattorie, scuole e ospedali, il mercato delle microgrid raggiungerà i 20 miliardi di dollari nel 2020. Con un effetto importante, quello di fare scegliere ai cittadini il proprio gestore e il tipo di energia che si vuole utilizzare, diventando un fattore di democratizzazione (Urban Green Energy). Per sfruttare al meglio l’industria dei pannelli solari invece alcune start up offrono software elaborati per la mappatura del potenziale solare assorbibile da case e condomini. Tra queste lo fa bene MapDwell con una tecnologia sviluppata al Mit.