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Negli ultimi anni l’Italia ha avviato un processo importante nell’ambito della sostenibilità, spinta da una nuova consapevolezza energetica e ambientale che ha portato a diverse azioni di investimento concrete. Il risultato? Già nel 2024 le fonti rinnovabili in Italia hanno coperto oltre il 41% del fabbisogno energetico nazionale, segnando un nuovo record nella produzione di energia verde grazie soprattutto alla crescita dell’idroelettrico e del fotovoltaico. È un dato storico, che testimonia come il Paese stia riducendo la propria dipendenza dalle fonti fossili. Nello stesso anno, infatti, l’aumento della produzione rinnovabile ha permesso una riduzione del 6,2% nell’uso di gas, carbone e petrolio, contribuendo a un taglio significativo delle emissioni di CO₂.
Oggi il sistema energetico italiano si basa su un mix diversificato, in cui l’idroelettrico mantiene un ruolo dominante (con il 40,5% della produzione rinnovabile), seguito dal fotovoltaico, che grazie agli investimenti in nuovi impianti e alla diffusione di soluzioni domestiche e industriali rappresenta ormai il 28% del totale. L’eolico, pur segnando una leggera flessione rispetto all’anno precedente, copre il 17,2%, mentre le biomasse contribuiscono per il 10,2% e la geotermia, per il 4,1%.
Questo panorama riflette una crescente diversificazione e un percorso di maturazione verso un modello energetico più resiliente, dove la sfida principale resta quella di rafforzare le infrastrutture di accumulo energetico e le reti intelligenti di distribuzione per rendere più efficiente e stabile l’integrazione delle rinnovabili nel sistema.
In questo contesto, caratterizzato da progressi tangibili ma anche da nuove sfide tecnologiche e industriali, si inserisce il lavoro di Fondazione NEST (Network for Energy Sustainable Transition), l’unico partenariato esteso in Italia interamente dedicato alla transizione energetica verde.
Promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito del PNRR – Missione 4 Istruzione e Ricerca, NEST rappresenta uno dei 14 grandi progetti nazionali finanziati dall’Unione Europea attraverso NextGenerationEU.
L’obiettivo è di rafforzare la ricerca scientifica e favorire la competitività del sistema produttivo italiano ed europeo nei settori chiave dell’energia pulita, con un’attenzione particolare al trasferimento tecnologico e alla formazione di professionalità in grado di rispondere alle sfide del mercato della green energy.

Fondazione NEST: l’ecosistema che unisce ricerca, impresa e innovazione
Fondazione NEST nasce con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica italiana trasformando la ricerca in applicazioni concrete all’interno del tessuto produttivo. In un momento in cui l’Italia punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, NEST opera come ponte tra università, imprese e istituzioni, contribuendo a creare un ecosistema integrato dove la conoscenza scientifica incontra la dimensione applicativa e industriale.
Il progetto si distingue anche per la sua portata: 118 milioni di euro di investimenti distribuiti su nove ambiti tematici (spoke), che coprono l’intera filiera della transizione energetica, dal solare all’idrogeno, dallo stoccaggio ai materiali avanzati. Attualmente sono in fase di conclusione 62 progetti vincitori dei bandi a cascata, emanati dai nove spoke NEST, mentre nelle attività dirette dei partner della Fondazione sono stati coinvolti più di 700 tra docenti e ricercatori, di cui più del 34% donne. È un dato significativo, che evidenzia l’impegno di NEST non solo nel promuovere l’innovazione tecnologica, ma anche nel valorizzare la diversità di genere e le nuove competenze, elementi chiave per costruire una leadership scientifica italiana più giovane e inclusiva.
Dal laboratorio al territorio, costruendo ponti per la sostenibilità
La sfida della transizione energetica verde non è solo tecnologica, ma innanzitutto culturale; e con NEST, la conoscenza si trasforma in tecnologie concrete e la visione strategica genera valore reale, misurabile in termini economici, ambientali e sociali.
Per raggiungere questi obiettivi, la Fondazione concentra la propria attività su quattro assi strategici. Il primo è la ricerca e il trasferimento tecnologico, per poter portare sul mercato le tecnologie sviluppate all’interno dei laboratori.
Il secondo è la formazione, intesa come strumento di empowerment per studenti, ricercatori e professionisti e in cui sviluppare competenze nell’ambito della green economy, preparando così una nuova generazione di esperti in grado di guidare la transizione energetica.
Infine, la divulgazione e la sensibilizzazione, che mira a diffondere la cultura della sostenibilità attraverso eventi, workshop e momenti di confronto aperti alla cittadinanza.
Fondazione NEST è composta oggi da 24 partner pubblici e privati, un network che riunisce 11 università (tra cui i tre Politecnici di Bari, Milano e Torino, e gli atenei di Bologna, Padova, Palermo, Napoli Federico II, Pisa, Cagliari, Genova e La Sapienza di Roma), 5 centri di ricerca – CNR, ENEA, EURAC, Fondazione Bruno Kessler, Istituto Italiano di Tecnologia – e 8 aziende, Arco Technologies, Exprivia, Intesa Sanpaolo, SNAM, Idea75, Iren, Engineering e Nuovo Pignone. È una rete che unisce la ricerca pubblica e il know-how industriale, creando un modello di collaborazione multidisciplinare.

Cosa succede negli Spoke tematici?
Alla base del modello organizzativo di NEST c’è la logica Hub & Spoke: la Fondazione funge da hub centrale di coordinamento e supporto, mentre i nove spoke tematici – formati da università, centri di ricerca e aziende – sviluppano la ricerca specializzata nei rispettivi ambiti. Questo approccio favorisce la contaminazione interdisciplinare e consente di valorizzare le eccellenze scientifiche distribuite su tutto il territorio nazionale.
Ognuno dei nove spoke di NEST rappresenta un tassello fondamentale della transizione energetica: insieme coprono tutto l’arco delle tecnologie necessarie a costruire un sistema più pulito, resiliente e competitivo.
- Spoke 1 si dedica all’energia solare, sviluppando nuove tecnologie fotovoltaiche e solari a concentrazione per aumentare l’efficienza, ridurre i costi e favorire la scalabilità industriale.
- Spoke 2 esplora il potenziale delle rinnovabili offshore e delle soluzioni di energy harvesting, con particolare attenzione ai parchi eolici galleggianti del Mediterraneo e all’integrazione tra energia marina, AI e digital twin per la gestione predittiva degli impianti.
- Spoke 3 lavora su bioenergie e biocarburanti avanzati, promuovendo processi innovativi che ampliano le materie prime utilizzabili e migliorano l’impatto ambientale complessivo della filiera.
- Spoke 4 è dedicato all’idrogeno pulito: sviluppa una roadmap tecnologica per la produzione e l’uso diffuso di idrogeno verde, destinato a diventare un pilastro della strategia energetica italiana.
- Spoke 5 si concentra sulla conversione energetica, con nuovi materiali e sistemi in grado di migliorare l’efficienza e la flessibilità dei processi di trasformazione dell’energia, anche grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale.
- Spoke 6 sviluppa soluzioni avanzate per l’accumulo energetico, dalle batterie di nuova generazione agli accumuli termici e meccanici, per garantire continuità e stabilità alle reti rinnovabili.
- Spoke 7 promuove l’integrazione intelligente di fonti e vettori energetici, realizzando reti multi-commodity che collegano elettricità, calore, idrogeno e biocarburanti in un unico sistema resiliente.
- Spoke 8 lavora sull’ottimizzazione e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento energetico, sviluppando modelli di governance, tecnologie digitali e strumenti di gestione flessibile dei consumi.
- Spoke 9 si concentra sui materiali avanzati per l’energia sostenibile, studiando nuove composizioni e processi di sintesi green per migliorare le prestazioni dei dispositivi e ridurre l’impronta di carbonio.
Formazione e NEST Academy: competenze per la transizione sostenibile
La trasformazione culturale di cui necessità la transizione energetica richiede la creazione di competenze e professionisti qualificati, capaci di coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. In Italia, oltre l’85% delle imprese dichiara difficoltà nel reperire profili con competenze green: è un segnale chiaro della necessità di investire nella formazione.
Per questo NEST ha creato NEST Academy, un progetto formativo innovativo che offre percorsi integrati e multicanale, rivolti a studenti, ricercatori, professionisti e imprenditori. Ogni programma è progettato per sviluppare competenze pratiche, multidisciplinari e immediatamente spendibili nel mercato del lavoro sostenibile.
NEST Academy si articola in tre aree principali: la formazione scolastica, con il programma NEST Young in collaborazione con Excellentia Academy, dedicato alle scuole secondarie; l’alta formazione scientifica, attraverso la Bioenergy School realizzata insieme a ENEA; e la formazione imprenditoriale, con i percorsi PhD4Entrepreneurship e Tech4Transfer² sviluppati con l’incubatore BINP. Tutte le attività si basano su un approccio partecipativo e sperimentale, che unisce lezioni frontali, laboratori, mentoring e progetti reali.
In questi giorni è partito un nuovo programma di formazione dedicato a soli 25 ricercatori in collaborazione con 28DIGITAL (precedentemente EIT Digital). Si tratta di Spin for NEST, un programma di accelerazione finalizzato a supportare startup e spin-off universitari nel settore delle energie rinnovabili e della sostenibilità. Il progetto, che prevede una formazione online di 6 settimane, seguita da un bootcamp finale a Lisbona, offre un percorso di sviluppo che include mentorship, accesso a laboratori avanzati, formazione specialistica e opportunità di networking con attori chiave dell’ecosistema innovativo. L’obiettivo è favorire la valorizzazione delle idee e delle tecnologie emergenti, trasformandole in soluzioni concrete e scalabili per il mercato.
Oggi, oltre 700 tra ricercatori, studenti e docenti partecipano ai programmi di NEST Academy, che si configura come un network di conoscenza capace di mettere in relazione università, imprese, istituzioni e startup. L’obiettivo è costruire una comunità di apprendimento permanente, in grado di alimentare la diffusione della cultura della sostenibilità e di generare nuove opportunità di lavoro, ricerca e innovazione.


