Dopo 62 ore di volo il Solar Impulse 2 ha completato il suo viaggio sul Pacifico. È solo l’ultima tappa di un viaggio senza emissioni in atmosfera iniziato nel 2015 a Abu Dhabi
Ha volato per 62 ore, senza soste e soprattutto senza benzina e emissioni in atmosfera. Un aereo magico, come in un romanzo di Jules Verne? No, semplicemente un aereo a energia solare. Si chiama Solar Impulse 2 e ha completato il suo viaggio sull’Oceano Pacifico a Mountain View, a sud di San Francisco, nella notte di sabato 23 aprile.
Il volo green del Solar Impulse
Ai comandi dello speciale velivolo c’era Bertrand Piccard che l’ha fatto rullare in una grossa tenta tirata su per l’occasione nel Moffet Airfield. Il team che ha seguito il progetto ha aspettato l’arrivo del Solar Impulse 2 e lo ha filmato negli attimi dell’atterraggio, pronti a condividere l’evento su Twitter:
Prima di arrivare a Mountain View, l’aereo solare ha sorvolato il Golden Gate ed è arrivato nella terra che Piccard ha definito in un tweet “la terra dei pionieri”. La sua impresa è stata quindi una conquista: non di un nuovo mondo questa volta, ma di una nuova frontiera, quella del volo a energia solare.
La tappa sul Pacifico è, però, solo l’ultima di un viaggio che è partito molto prima e da molto più lontano. A marzo del 2015 per la precisione, quando Piccard e il suo co-pilota Andre Borschberg sono decollati da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Da quel momento una serie di viaggi li hanno portati in Oman, Myanmar, Cina, Giappone e Hawaii. Il volo che è terminato in California è stato forse il più rischioso, data la mancanza di siti per l’atterraggio di emergenza.
Le chiavi dell’impresa rimangono sempre l’innovazione e l’attenzione per l’ambiente: «L’avventura nel ventunesimo secolo consiste nell’applicare la creatività umana e lo spirito pioneristico allo sviluppo di una qualità della vita che le generazioni presenti e future hanno il diritto di esigere», ha scritto Bertrand Piccard nel 2004.
E con questo progetto sta provando a realizzare il suo obiettivo.
Il giro del mondo
Nel suo viaggio attorno al mondo, il Solar Impulse ha incontrato anche qualche imprevisto: la tappa di luglio alle Hawaii è stata più lunga del previsto a causa del danno subito dalla batteria. E un altro ritardo il team l’ha dovuto subire anche in Asia: le condizioni atmosferiche non erano favorevoli e un’ala era danneggiata.
L’aereo viaggia a una velocità media di 28 miglia orarie. Ma tutto dipende dal sole: nelle ore più calde la velocità può addirittura raddoppiare. Il peso della struttura arriva a più di 2 tonnellate, con ali più grandi di quelle di un Boeing 747. L’aereo è coperto da pannelli solari, 17mila in tutto, che gli permettono di muoversi e tengono sempre in carica le batterie per i voli notturni.
Le prossime tappe
La prossima sfida del Solar Impulse sarà l’Oceano Atlantico. Ma prima di fare rotta verso l’Europa e l’Africa del Nord, lo aspettano altre tre tappe negli Stati Uniti. Per chi volesse rivivere i voli già fatti dall’aereo solare e tenersi aggiornato sui prossimi atterraggi basta consultare il sito del progetto. L’impresa arriverà a costare, secondo le stime, 100 milioni di dollari e per il momento non è commercializzabile viste le variabili atmosferiche e la limitata velocità di crociera.
Lara Martino