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Già il nome è una proiezione in avanti: Joule Discovery Lab. Un laboratorio aperto per esplorare e condividere storie di innovazione, ricerca tecnologica e progettare un futuro sostenibile. Uno spazio aperto a risorse creative, imprese, startup, spinoff universitari per implementare soluzioni che favoriscano la transizione energetica, l’economia circolare e la decarbonizzazione. Come? Con un programma di validazione delle idee per allargare l’orizzonte e creare sinergie per raggiungere obiettivi imprenditoriali, coinvolgendo startup, professionisti di Eni, corporate e partner strategici. Joule Discovery Lab non è solo un luogo di ricerca, ma una fonte di ispirazione. Illumina il futuro dell’energia, promuovendo la consapevolezza e l’educazione sull’importanza di un approccio sostenibile. Eni, anche attraverso il Joule Discovery Lab, sta gettando le basi per un futuro energetico efficiente, equo e sostenibile.

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La nuova edizione di Joule Discovery Lab a Novara e Bolgiano

Nei centri di ricerca Eni di Novara e Bolgiano in Lombardia si è appena conclusa l’ultima edizione del Joule Discovery Lab. Una settimana di lavoro (13-17 novembre) su alcune soluzioni tecnologiche e innovative nei settori dell’agritech e del riciclo delle batterie, con startup, spinoff e imprese selezionate in collaborazione con Gellify e Seedble.

L’obiettivo è individuare ipotesi progettuali in grado di soddisfare i bisogni della ricerca e sviluppo di Eni e, conseguentemente, del mondo del business . Nello specifico in questa edizione le finalità progettuali riguardavano la valorizzazione dello scarto agricolo derivante da piante oleaginose e il miglioramento del riciclo e valorizzazione delle batterie al litio esauste e RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

«Joule Discovery Lab si declina in tre modi differenti e complementari, all’insegna di un’unica visione strategica, rivolgendoci alle startup, alle persone che lavorano in Eni e alle corporate esterne – commenta Paola Santilli, Startup scouting & evaluation manager di Joule, la scuola di Eni per l’impresa -. A Novara e Bolgiano abbiamo sviluppato un percorso “problem solution fit”, e insieme agli esperti R&D e mentor di Eni e ai coach e facilitatori di Gellify e Seedble, abbiamo effettuato uno scouting sulle soluzioni che potessero rispondere ai problemi inerenti alla valorizzazione degli scarti agricoli di piante oleaginose, e al riciclo delle batterie al litio esauste e RAEE. Non si è trattato di una call4innovation tradizionale, ma della valutazione di una ventina di progetti selezionati tra oltre cento candidature arrivate da startup, spinoff universitari e imprese. Il programma si basa su un approccio empirico dove ricercatori e startupper si confrontano per ipotizzare un percorso di sperimentazione congiunta, da sviluppare insieme in un prossimo futuro. Joule Discovery Lab è un laboratorio nel quale startup in fase di maturazione, PMI non ancora dotate degli indispensabili asset tecnologici e spinoff universitari alle prime esperienze, hanno lavorato intensamente per una settimana, formulando ipotesi di maturazione tecnologica congiunta».

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Paola Santilli, Startup scouting & evaluation manager di Joule, la scuola di Eni per l’impresa

Una settimana suddivisa tra i centri Eni di Novara, per entrare nel vivo del lavoro, e Bolgiano, per presentare i risultati ottenuti: «I primi giorni li abbiamo trascorsi a Novara, partendo dalla mappatura degli asset e dalla condivisione del know-how – spiega Paola Santilli -. Abbiamo creato dei gruppi di lavoro costituiti dai partecipanti e dai nostri ricercatori, lavorando sul problem framing, analizzando il contesto e l’obiettivo. Poi abbiamo definito un’ipotesi di sperimentazione congiunta. Nell’ultima giornata ci siamo spostati nel centro di ricerca Eni di Bolgiano per presentare i cinque progetti selezionati ad una platea di esperti».

Queste ipotesi progettuali ora verranno valutate in maniera approfondita dalla divisione R&D di Eni, con l’intento di poter formalizzare dei Joint Development Agreement (JDA), ossia accordi per regolare la maturazione tecnologica congiunta delle soluzioni prospettate all’interno del Joule Discovery Lab.

I progetti selezionati

Tre startup, uno spinoff e una PMI: ecco i progetti che hanno superato le selezioni, presentati a Bolgiano.

Startup

BEF Biosystems: è una startup di biotecnologia innovativa, fondata nel 2016, specializzata nell’allevamento di insetti, nella produzione di tecnologie per la gestione del loro ciclo di vita e nella produzione di derivati destinati all’alimentazione animale.

RarEarth: la startup ha ideato un processo di riciclo innovativo, in grado di recuperare le terre rare da magneti dei motori nei veicoli elettrici fuori uso.

9-Tech: è la startup che studia nuove soluzioni per recuperare materiali strategici dai rifiuti elettronici. Tra le tecnologie allo studio, quella a maggior grado di sviluppo riguarda il riciclo dei rifiuti fotovoltaici.

PMI

Symbiagro: si occupa della ricerca e dello sviluppo di biofertilizzanti e biostimolanti innovativi capaci di combinare l’incremento della fertilità del suolo con la qualità delle colture, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute di ogni essere vivente.

Progetto accademico (spinoff in fase di costituzione)

Tech4Lib: recupera materiali preziosi dalle batterie esauste attraverso l’utilizzo di una tecnologia a microonde.

Si prosegue con l’entrepreneurship per il personale di Eni

Dopo le tappe di Novare e Bolgiano dedicate alla selezione di risorse e idee esterne ad Eni, nel 2023 si terrà una nuova tappa a Castel Gandolfo: questa volta i protagonisti saranno i professionisti di Eni.

«C’è una visione comune che porta a nuove progettualità e idee – spiega Paola Santilli -. Vogliamo valorizzare risorse esterne come le startup, ma anche stimolare le persone che lavorano in Eni, per adottare un mindset da imprenditori. Un modo per estrarre nuove idee nate dall’interno dell’azienda, grazie alla valorizzazione delle competenze di cui già disponiamo».