Mewar Angithi è un inserto metallico per i fornelli a carbone più “primitivi”. I suoi vantaggi? Riduce consumi e inquinamento. In più produrlo costa pochissimo
Mewar Angithi è un inserto metallico per i fornelli a carbone più “primitivi” e produrlo costa pochissimo, circa 1 dollaro. Eppure i risultati sono sorprendenti: riduce il consumo di legna del 60% e le emissioni del 90%.
Potrebbe essere la chiave di volta tanto attesa per quelle zone, come lo stato indiano del Rajasthan, nelle quali ancora si cucina con le cosiddette three stones cooking fire, fornelli primitivi poco efficienti e altamente inquinanti. Ai danni della salute umana, della vegetazione e della fauna selvatica locale.
Combattere i danni causati all’uomo e alla fauna locale
L’invenzione è del team di ricerca di H.S. Udaykumar, professore di ingegneria meccanica e industriale della University of Iowa, che già nei primi mesi del 2015 si trovava nel Rajasthan con un obiettivo piuttosto ambizioso: capire come ridurre le enormi quantità di legna da ardere utilizzate nelle abitazioni di tutti i villaggi, per combattere il disboscamento che ha già devastato le foreste locali.
Gran parte delle giovani donne, e madri di famiglia, del luogo si recano ogni giorno nelle foreste limitrofe, casa di molte specie animali minacciate come tigri e pantere, per raccogliere la legna e alimentare le chulhas, i tradizionali fornelli a carbone costruiti con fango, pietra e mattoni e usati per cuocere il cibo. Gli effetti sulla vegetazione sono stati devastanti, “non ci sono più tigri laggiù e nell’intera foresta restano forse sei o sette leopardi”, spiega Udaykumar.
Mentre la foresta cade albero dopo albero, le conseguenze del disboscamento si uniscono alle emissioni della combustione di legna
Emissioni che contribuiscono al cambiamento climatico e sono responsabili di malattie respiratorie, per numeri che preoccupano: secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 2,7 miliardi le persone che ancora oggi cucinano il proprio cibo bruciando legna, e più di quattro milioni quelle che muoiono prematuramente proprio per patologie legate all’inquinamento domestico, causato dal metodo di cottura.
Come funziona Mewar Angithi
Così Udaykumar e i colleghi, dopo numerosi tentativi (tutti falliti, poi vi spiegheremo perché) per convincere le donne locali a utilizzare fornelli ad alta efficienza, hanno inventato Mewar Angithi, una “grata” di metallo economica e semplice da costruire: una piastra inferiore di forma trapezoidale viene saldata su una superiore, ripiegata e dotata di fori per fare passare l’aria.
Lo scopo di questo oggetto all’apparenza semplice è raccogliere tutte le ceneri residue e farle scivolare verso l’esterno. La legna da ardere viene posizionata sulla piastra superiore, in modo che il flusso d’aria proveniente dal basso riesca a bruciare tutte le braci che si staccano da rami e ciocchi, evitando lo spreco e massimizzando l’efficienza del combustibile.
L’inserto non fa che separare le ceneri dal legno, spiega Udaykumar, ma in questo modo permette all’aria di circolare da sotto la legna. Così crolla il consumo, crollano le emissioni e -anche se per ora si tratta di osservazioni e non di misurazioni validate e su larga scala- nelle case si sviluppa molto meno fumo.
La grata da 1 dollaro è già arrivata in duemila case nei villaggi del Rajasthan e la distribuzione continuerà nelle famiglie durante tutto l’inverno.
Fornire sistemi alternativi è molto più complicato di quello che sembra
Mentre questa piccola ma efficace invenzione “mette una pezza” (seppur ottima) a questi sistemi di cottura primitivi, c’è speranza di veder presto arrivare dei fornelli meno pericolosi, per la salute umana e per l’ambiente?
È meno semplice di quanto sembri, e su Climatehealers un ampio articolo (pubblicato prima che Mewar Angithi arrivasse sulla rivista scientifica Solutions) spiega quali sono le motivazioni. Mentre la The Global Alliance for Clean Cookstoves pianifica di portare oltre 100 milioni di HECs (high efficiency cookstoves) nelle case entro il 2020, è proprio entrando nei villaggi che si incontrano i primi ostacoli. Ne segnalano quattro in particolare:
- Le HECs commerciali non sono in grado di accogliere varie tipologie di legname, ma richiedono che i grandi pezzi di legno vengano spezzati, il che è complicato per le donne. Le chulhas non hanno questa limitazione.
- Le HECs riscaldano molto il tawa d’argilla (il tegame usato per cucinare il tradizionale pane roti) al centro ma non raggiungono altrettanto efficacemente i bordi, il che costringe le donne a ruotarlo continuamente. Un altro elemento che ne riduce l’efficienza nell’Asia meridionale.
- Alcune HEC hanno un’imboccatura troppo ampia per accogliere in modo stabile le tawa, il che può richiedere di aggiungere una griglia per tenerle a posto durante la cottura.
- Nonostante abbiano constatato il risparmio in termini di combustibile, la percezione delle donne indiane è che i fornelli HEC valgano un quinto del loro costo. Di fronte a queste limitazioni, principalmente nella quotidianità, resta improbabile scelgano di fare l’investimento.
Crediti foto: H.S. Udaykumar, Climatehealers