Tom Szaky ha trovato un modo per trasformare i mozziconi in plastica: ci ha fondato un’azienda, Terracycle, che raccoglie le sigarette in 20 paesi
Mozziconi di sigarette che diventano plastica per creare frisbee, pallet, traversine ferroviarie e persino portacenere. È l’idea di un’azienda da anni leader nel settore della trasformazione dei rifiuti. Si chiama TerraCycle ed è stata fondata nel 2001 da Tom Szaky, 34enne ungherese che scappa dal suo Paese natale dopo il disastro di Chernobyl, cresce in Canada e poi abbandona Princeton per rivoluzionare il mondo. Oggi gestisce più di 100 dipendenti, collabora con cittadini, amministrazioni e multinazionali in più di 20 Paesi.
Sei trilioni di mozziconi di sigarette all’anno
Sono queste le cifre delle sigarette fumate ogni anno e poi disseminate nell’ambiente secondo NIH (US National Institutes of Health: «Ne basta una per contaminare un litro d’acqua e gli animali spesso confondono i mozziconi per cibo» spiega a Fusion Tom Szaky. Numeri che, malgrado una maggiore sensibilità alle tematiche del benessere e dell’ambiente, non si riducono: dal 2000 al 2014 il volume delle sigarette nel mondo è aumentato dell’8%, spiega un report di Fusion.
La sigaretta che diventa un portacenere
Il programma di riciclo si sviluppa attraverso partnership con amministrazioni comunali, cittadini e multinazionali all’interno del programma “The Cigarette Waste Brigade”. L’azienda ha distribuito contenitori in Australia, Uk, Francia, Brasile e in America dove ha raccolto circa 38 milioni di mozziconi. Per farne cosa? Il processo di lavorazione è molto complesso. Parte dai filtri che contengono diacetato di cellulosa, la stessa sostanza usata nella costruzione degli occhiali da sole. I filtri sono prima sterilizzati, poi triturati per essere poi mescolati con altri materiali da riciclo e trasformati in plastica, pallet. O in oggetti come frisbee e traversine ferroviarie.
Mentre la parte rimanente del tabacco diventa compost.
Trasformare il non riciclabile in riciclabile
Il programma va perfezionato: servono 2mila sigarette per produrre un chilo di plastica e il processo di riciclo ha più spese che utili per ora. Ma l’azienda va dritta per la sua strada. D’altronde ha già dimostrato di avere un team capace di trovare una nuova collocazione ad ogni rifiuto. Dal programma per riciclare le scatole dei biscotti, a quello delle cialde del caffè, passando per le penne. Partecipare è facile: basta iscriversi, raccogliere i rifiuti e inviarli all’azienda che li trasforma in prodotti (come zaini, borse, innaffiatoi, fertilizzanti, soluzioni per pulire casa) e devolve una parte dei ricavi (nel 2014, 13 milioni di dollari di fatturato) a non profit.
Nel mondo sono 60 milioni le persone che riciclano attraverso la piattaforma.
Tutto è cominciato con i lombrichi…
Si chiama vermicompost ed è una tecnica per trasformare rifiuti organici vegetali in terriccio fertile grazie a dei lombrichi. Un amico di Szaky gli parla di questa scoperta: «All’inizio mi hanno preso per matto: andavo nelle aziende e chiedevo i loro rifiuti per la sperimentazione. Avevo capito che i rifiuti organici avevano zero costi e potevano essere trasformati per creare un business socialmente responsabile» spiega Szaky a Business Insider.