Ogni anno il suo packaging pesa 920mila tonnellate. E costa al marchio svedese oltre un miliardo di euro
IKEA, l’azienda svedese leader nell’arredamento fai-da-te, ha annunciato che entro il 2028 abolirà la plastica dai suoi imballaggi. Nel comunicato stampa ha anche spiegato che la transizione ecologica nel packaging richiederà diversi step: a cominciare dal 2025 verrà introdotta una nuova gamma che si estenderà per i tre anni successivi. «L’eliminazione graduale della plastica è il prossimo grande passo del nostro viaggio per rendere le soluzioni di imballaggio più sostenibili – ha spiegato Erik Olsen, Packaging & Identification Manager di IKEA in Svezia. – Il passaggio avverrà progressivamente nei prossimi anni e si concentrerà principalmente sulla carta, che è riciclabile e rinnovabile».
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Per avvolgere ante, sedie e altri elementi di arredo disponibili sugli scaffali IKEA sembrerebbe sia già stato trovato un sostituto. Non sarà però un percorso facile e richiederà l’implementazione di nuovi packaging, tenendo in considerazione anche i costi per l’azienda. Al momento, ogni anno, gli imballaggi pesano 920mila tonnellate e costano alla società oltre 1 miliardo di euro. Non è comunque detto che la plastica venga eliminata del tutto: potrebbe infatti rimanere in parte residuale e IKEA continuerà a chiedere ai suoi clienti di riciclarla al meglio.
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A poche ore dal Black Friday, occasione ghiotta per milioni di consumatori, la questione del packaging torna centrale, soprattutto per via della mole di materiale che verrà impiegato per inscatolare merci e prodotti. Oltre che ambientale, la questione degli imballaggi riguarda anche i costi e l’efficienza. Per fare un esempio, Amazon ha investito in un’azienda italiana – CMC Machinery – che progetta e produce scatole di dimensioni personalizzate in base alla grandezza degli articoli di ogni ordine. Entro la fine del 2022, stando alle stime del gigante di Seattle, questa innovazione potrebbe ridurre il volume cubico di ogni scatola del 24% in media.