La storia dei creatori di 2 Italians Across the US, intervistati per la nostra rubrica Italiani dell’altro mondo: «Viaggiamo in modo ecologico, pedaliamo e la notte dormiamo in tenda». Obiettivo: raccogliere fondi per l’Ong Plastic Free. Online il loro diario di viaggio
Negli USA si contano 42 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica annuali (secondo i dati emersi dal report presentato al Congresso americano) e, come riporta il Washington Post, ogni statunitense produce circa 130 chili di rifiuti di plastica all’anno; nessuno al mondo ne produce di più. L’Italia è il secondo paese consumatore di plastica in Europa: nel 2020 ne sono state utilizzate 5.9 milioni di tonnellate; quasi 100 kg a persona (fonte “Plastic Europe”) e gli italiani sono i più grandi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia (fonte “Valore Acqua 2021”). Pietro Franzese ed Emiliano Fava, ciclisti per passione, hanno intrapreso un viaggio in America che oggi tocca quota 2.200 chilometri per dire “No all’inquinamento” e sostenere, attraverso una raccolta fondi, l’associazione “Plastic Free” . L’impresa porta il nome “2 Italians across the US“, è patrocinata dal comune di Milano e, sinora, le donazioni hanno quasi raggiunto i duemila euro.
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Chi sono Pietro ed Emiliano
Tutto è iniziato da Milano, il 14 gennaio, con un tour di circa 50 chilometri che ha visto i due ciclisti percorrere il tratto che va dalla darsena al centro città per concludersi all’aeroporto di Malpensa. Un’occasione per lanciare una raccolta fondi e per un’azione di “clean up”, raccogliendo i rifiuti incontrati sul percorso. «Viaggiare in bicicletta è uno dei modi più sostenibili che esistano per scoprire il mondo e le sue bellezze. Ma l’ambiente è altamente compromesso dall’inquinamento da plastica – spiegano i due ciclisti – Per questo abbiamo scelto, durante il nostro viaggio, di sostenere Plastic Free attraverso una raccolta fondi che supporterà i progetti in Italia e nel mondo e, attraverso i nostri profili Instagram e canali YouTube, vogliamo contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema». Brianzolo di nascita ma milanese di adozione, Pietro Franzese ha iniziato a viaggiare in bicicletta nel 2016. Negli anni, ha trasformato la sua passione in lavoro attraverso il suo profilo Instagram e il suo canale YouTube. Il suo viaggio più lungo intrapreso sinora è stato la scorsa estate, da Milano a Capo Nord in scatto fisso.
Emiliano Fava è un fotografo e videomaker nato a Santa Maria di Leuca (Lecce). Appassionato di ciclismo, ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica con contenuti dedicati al cicloturismo e alle tematiche ambientali sui suoi canali social YT e Instagram. Il suo viaggio più lungo finora? Da Santa Maria di Leuca a Capo Nord. Ora ad attendere i due ciclisti ci sono altri 3.800 chilometri da percorrere e 25.000 metri di dislivello.
In America contro l’inquinamento
Hanno oltrepassato l’altopiano del Texas e adesso si trovano in Louisiana, a New Orleans. Grinta, coraggio e una capacità comunicativa da vendere sono alcune delle doti che contraddistinguono questi due atleti. La stanchezza c’è, ma non è un motivo valido per fermare la corsa. Il cammino è ancora lungo e le sfide da affrontare non sono finite ma la meta è sempre più vicina. «Stiamo viaggiando in maniera totalmente ecologica e non siamo vincolati a trovare un alloggio per la notte perché dormiamo in tenda», raccontano Pietro ed Emiliano. In sella a due biciclette gravel e in totale autosufficienza, i due atleti non stanno ricevendo aiuti esterni o appoggio tecnico: dormono in tenda e cucinano con un fornelletto a gas. «Questo metodo di viaggio non solo ci permette di essere ecosostenibili, ma anche di assaporare momenti di vera libertà – affermano – Gli USA sono gli Stati più inquinati del mondo ma, sinora, dobbiamo ammettere che non abbiamo trovato molta plastica per strada. In compenso, c’è molta plastica monouso: viene utilizzata ancora all’interno di molti fastfood sino ai supermercati». La tappa peggiore se la sono lasciata alle spalle: il deserto di Sonora, tra caldo, vento gelido e 400 chilometri percorsi in soli 3 giorni.
«Le difficoltà maggiori sono state in California, quando abbiamo dovuto cambiare un percorso a causa di alluvioni e frane – rivelano Pietro ed Emanuele – Il vento è un altro pessimo nemico, così come analizzare bene la distanza tra una gas station e l’altra perché ti può capitare, come già ci è successo, di dover percorrere più di 80 chilometri in mezzo al niente». 22 tappe, un mese di viaggio. «Uscirà un documentario sulla nostra esperienza che speriamo sia d’ispirazione a viaggiare per altre persone – concludono i due ciclisti – Il prossimo viaggio? Intanto vediamo se riusciamo a sopravvivere!».
La raccolta fondi per Plastic Free
Le donazioni che Emiliano e Pietro riceveranno tramite la piattaforma GoFundMe saranno devolute a Plastic Free, associazione italiana che dal 2019 si occupa di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento da plastica con la creazione di appuntamenti di clean up, salvataggio delle tartarughe marine, incontri nelle scuole e trasformazione dei Comuni in Plastic Free. Plastic Free sostiene diversi progetti. Quello scelto da “2 Italians Across the US” è legato alla salvaguardia della riserva naturale del Mida Creek, in Kenya, grazie alla collaborazione con l’associazione Sasa Rafiki. Con il progetto Plastic Free, la plastica viene raccolta dagli abitanti del luogo e portata in centri appositi per un corretto smaltimento, evitando così che venga bruciata o seppellita. Il supporto che i due ciclisti forniranno al termine del viaggio servirà a continuare la raccolta dei rifiuti e dotare la popolazione locale di ceste per la raccolta della plastica.