L’impianto, che comprende dieci pale per una capacità complessiva di 30 MW, assicurerà una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone
Il PNRR prima e la guerra della Russia poi ci hanno fatto capire che è necessario procedere a grandi passi verso una energia sempre più pulita, che non ci costringa a dipendere dalle bizze di questo o quel dittatore e che contribuisca a mitigare gli effetti del surriscaldamento climatico. Va senz’altro in questa direzione Beleolico, primo impianto eolico marino del Mediterraneo realizzato da Renexia al largo del molo polisettoriale tarantino.
Cos’è Beleolico (e quanta energia farà)
L’impianto, che comprende dieci pale per una capacità complessiva di 30 MW, assicurerà una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. In termini ambientali vuol dire che, nell’arco dei 25 anni di vita prevista, consentirà un risparmio di circa 730 mila tonnellate di anidride carbonica. Per la distribuzione dell’energia sul territorio Renexia ha costruito una sottostazione per l’allaccio alla rete elettrica nazionale in località Torre Triolo, a pochi km dall’area portuale. L’investimento complessivo per la realizzazione di Beleolico è di 80 milioni di euro.
Leggi anche: Treviso, la discarica trasformata in bosco urbano con parco fotovoltaico
A margine della cerimonia di inaugurazione, è stato firmato un accordo tra l’Autorità Portuale e Renexia per la cessione di una parte dell’energia prodotta da Belolico per consentire la totale elettrificazione del Porto di Taranto mediante la cessione di almeno il 10% dell’energia prodotta, per un quantitativo comunque non inferiore a 220 MWh annui. Sergio Prete e Riccardo Toto, dopo aver siglato l’intesa, hanno sottolineato come elettrificare il Porto significhi una riduzione molto elevata dell’inquinamento, se si considera che ogni nave che entra in Porto e non spegne i motori produce un inquinamento su base giornaliera pari a quello di 10 mila vetture.