«Come fa l’Europa a mantenersi competitiva rispetto alla Cina? C’è chiaramente un grosso lavoro da fare, a partire dall’incertezza normativa, che è molto dannosa. Dire che entro il 2035 sarà tutto elettrico, ma in fondo forse no, scoraggia gli investimenti. Perché Torino? È uno dei migliori posti al mondo per fare un’azienda manifatturiera». Francesco Taiariol è il Ceo di Tau Group, società innovativa piemontese attiva nel settore dell’automotive.

Il futuro dell’automotive a Torino?
A fine 2024 ha ricevuto dalla Banca europea per gli investimenti un finanziamento da 20 milioni di euro e sempre lo scorso anno ha chiuso un round da 1,5 milioni di euro guidato da MITO Technology e a cui ha partecipato anche CDP Venture Capital. In questa nuova puntata del nostro speciale alla scoperta delle aziende e delle tecnologie legate alla mobilità sostenibile ci siamo diretti in quella che molti definiscono da tempo l’ex capitale dell’automobile. Sotto la Mole le startup sono cresciute negli ultimi anni e tra space economy e mobilità i team stanno ridefinendo l’immagine della città.

Tau Group lavora non tanto sulle auto elettriche, ma su una delle sue componenti essenziali. L’industria del filo che consente ai motori di funzionare è un ambito estremamente tecnico, in cui però l’innovazione riguarda efficienza e contrasto alle emissioni di CO2, strategico per un settore che mira ad abbandonare i combustibili fossili. Ma prima di concentrarsi sui fili, partiamo da chi li manovra.
La storia di Tau Group
Classe 1984, Francesco Taiariol è originario del Canavese. «Ho fatto il liceo classico a Ivrea, la terra di Olivetti. Poi ho studiato ingegneria meccanica al Politecnico di Torino e in quel periodo sentivo che il mondo mi andava stretto». Così ha proseguito per conseguire una doppia laurea che lo ha portato a Parigi, dove ha poi incontrato Piero Degasperi, che insieme a Filippo Veglia completa il team dei co-founder di Tau Group.

«Dopo la laurea, tutti e tre abbiamo lavorato per un po’ e poi ci siamo riuniti. Volevamo avere una nostra attività, non per forza una startup». Ha preso così forma uno studio di consulenza, focalizzato sull’ingegneria e l’ambito R&D. «Eravamo orientati all’innovazione. Ci presentavamo alle aziende piemontesi e per cinque anni abbiamo fatto questo con una quindicina di dipendenti. Solo che scalava malissimo ed eravamo gelosi delle nostre idee. Questo perché quando sei consulente le devi vendere».
Nel 2014 l’auto elettrica non era ancora al centro dei piani delle case automobilistiche, ancora meno della politica europea. Nel brainstorming i tre ingegneri si sono imbattuti in un segmento particolare del mercato: per quanto riguarda la smaltatura dei fili c’è la possibilità di fare a meno dei solventi nel processo di verniciatura? «L’idea era trasformare quell’industria e renderla più performante e sostenibile».

Come funziona un motore di un’auto elettrica?
Ma dove sarebbero questi fili? «La maggior parte degli utenti maneggia sistemi isolati per trasportare la corrente. Ci sono però molte applicazioni il cui circuito è composto da un filo che sviluppa un campo magnetico. Il filo di cui ci occupiamo noi ha un isolamento molto sottile». Tecnologia che si trova nelle auto elettriche. «Un motore elettrico ha delle cave in cui viene cucito il filo. E il flusso di corrente genera il campo magnetico che fa girare l’albero. Senza l’isolamento il motore non va e stiamo parlando di un isolamento dal decimo di millimetro che deve tenere migliaia di Volt».
Come ci ha spiegato il Ceo di Tau Group verniciare un filo per isolarlo richiede emissione di CO2 «La nostra macchina adotta invece vernice solida e non usiamo solventi da bruciare». Non si trattava però di un processo semplice: i primi anni sono stati dunque investiti per validare la tecnologia. «Dovevamo dimostrare che il processo poteva funzionare. Abbiamo messo insieme ingegneri e chimici e brevettato la tecnologia. Ci siamo dati come obiettivo dimostrare che la nostra tecnologia poteva produrre un filo più semplice ed equivalente agli altri presenti sul mercato».

Il punto di svolta
La storia di Tau Group racconta anche di un processo virtuoso che si è creato fin da quando la startup ha capito di aver in mano un prodotto valido. «Siamo andati da Altana, l’azienda chimica tedesca che ha il 70% del mercato del vernici a solvente a livello mondiale. Gli abbiamo mostrato che un processo come il nostro era possibile e volevamo capire come relazionarci con un player come loro». Altana ha investito finora in Tau Group 4,5milioni di euro. «Quello è stato un punto di svolta».
Con quel primo contatto è così partita l’industrializzazione per il settore automotive. «La nostra prima applicazione è quella, vale l’80%. Poi c’è l’heavy machinery al 15% e il resto su trasformatori e aerospazio». Le prime consegne sono arrivate nel 2020. «Abbiamo consegnato i prodotti in piccoli lotti. Nel 2025 faremo scaleup e nel 2026 ci saranno i primi veicoli elettrici con il nostro filo».

Sposare una mission
Nel caso non fosse chiaro il team di Tau Group è convinto della necessità della transizione all’elettrico. «Oggi l’elettrificazione è un processo di efficientamento: c’è un motore 50 volte più potente con un balzo tecnologico in avanti. L’auto elettrica per la prima volta ha ribaltato il concetto di lusso, efficienza e potenza. L’elettrificazione sfata l’idea che la potenza sia un lusso». Ma per fare tutto questo serve, come ha spiegato il Ceo, «una trasformazione industriale profonda».
Finora Torino ha fatto i conti con un processo di deindustrializzazione. Stellantis investe sempre meno in Italia e sempre più in aziende innovative europee o americane. La città ha però un bacino ancora da sfruttare. «Ha una riserva di talenti incredibile. A livello di persone siamo fieri del team. A Pianezza (Città metropolitana di Torino, ndr), dove abbiamo lo stabilimento, abbiamo portato gente da tutti i continenti. Al momento siamo in 50, ma aumenteremo a 70 entro fine 2025». Sforzi da parte dell’ecosistema verso l’elettrificazione ci sono e valgono non poco se si pensa al gap da colmare tra l’Occidente e la Cina. «Ma quel che mi chiedo è: c’è la call to action collettiva?».