La Treccani ha presentato La Promessa della Madre – Dall’Appennino al Mediterraneo, viaggio tra i paesaggi e le opere dell’Acquedotto Pugliese, dove vengono raccolti diario di viaggio e fotografie dello scrittore Carlos Solito. L’opera vuole fornire un’occasione per scoprire la storia e le curiosità che ruotano attorno a un’importante infrastruttura del Mezzogiorno. Sono oltre 33mila i chilometri della rete dell’Acquedotto Pugliese, che servono più di 4 milioni di persone.
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Con l’avvio lavori nel 1906, l’Acquedotto Pugliese è un’opera dall’enorme valore storico. Le fotografie e i testi di Carlos Solito guidano il lettore alla scoperta delle più iconiche e importanti bellezze naturali e opere d’ingegneria idraulica. Dalle sorgenti Sanità e del Basso Calore a Caposele e Cassano Irpino. Dal cuore dei monti dell’Irpinia, in pieno Appennino Campano, l’infrastruttura punta a est, verso Bari e il Mediterraneo, toccando i territori di Campania, Basilicata e Puglia.
«La Promessa della Madre – ha dichiarato Massimo Bray, direttore generale della Treccani – non è soltanto un’opera d’arte ma anche una testimonianza del valore sociale della nostra missione: valorizzare i tesori più preziosi dell’Italia e sensibilizzare l’opinione pubblica sui grandi problemi del mondo contemporaneo, come la scarsità dell’acqua».
L’Acquedotto Pugliese rappresenta un esempio di tutela e sviluppo della risorsa idrica a beneficio delle comunità, attraverso una rete a sei diversi schemi interconnessi. L’acqua è un bene prezioso: a livello globale la carenza idrica riguarda già 1 miliardo di persone. E il numero è destinato purtroppo ad aumentare. Secondo Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese, «questo libro illustra e rivela il legame profondo tra l’acqua, la terra e gli abitanti della Puglia e rende onore alle persone che da oltre un secolo si prendono cura dell’Acquedotto Pugliese».