Perde il lavoro durante il Covid e decide di mettere a frutto anni di studio e competenze nell’alimentazione e nella sostenibilità sui social media. Silvia Moroni è l’autrice e il volto di Parla Sostenibile, pagina Instagram seguita da poco meno di 260 mila persone: «Quando si parla di ambiente Non bisogna dividersi tra catastrofisti e menefreghisti.i può essere ottimisti, basandosi su dati scientifici e indirizzare i consumatori verso la strada indicata dalla scienza», spiega Moroni.
Sarà uno degli ospiti del talk Next Gen, all’interno dell’evento L’Oreal for the Future, l’evento che racconta le sfide della sostenibilità con docenti, imprenditori e divulgatori (13 maggio, Università IULM, ne parliamo qui). L’abbiamo raggiunta per farci raccontare qualcosa in più sul suo percorso e per farci svelare qualche segreto per comunicare la sostenibilità presso un pubblico di giovanissimi.
Un progetto “tirato su” come un’azienda
Dietro il successo di alcuni dei content creator più stimati di IG non c’è solo tanto lavoro, ma anche la capacità di approcciarsi al mondo dei social media con una mentalità imprenditoriale. Silvia Moroni, laureata in lettere moderne e master in scienze gastronomiche, – dove approfondisce i temi di alimentazione e sostenibilità – ha sempre avuto una passione per l’imprenditoria: «Ho tirato su il mio progetto proprio come si fa con un’azienda. Mi sono concentrata molto sulla value proposition che ho ravvisato in uno stile che provasse a raccontare i temi della sostenibilità con ironia e competenze, cercando di non banalizzare mai i contenuti, ma di renderli pratici, utili e divertenti».
Per farlo Silvia continua a formarsi, con un master dopo l’altro, come quello ottenuto in business sustainability che le permette di acquisire competenze anche sulle necessità e strategie di sostenibilità del mondo corporate: «Trascorro il 70% del mio tempo a studiare e realizzare contenuti. Ho un’agenzia di management che mi supporta, ma mi occupo da sola dallo studio, all’ideazione fino alla realizzazione e montaggio».

Allontanare lo spettro del catastrofismo
Silvia comprende che il suo progetto “Parla Sostenibile” può diventare un vero lavoro solo al superamento dei 10mila follower, un traguardo che attira su di sé l’attenzione delle aziende che chiedono collaborazioni con l’influencer. Poi sarebbero stati tanti altri i traguardi raggiunti, come la conquista di uno spazio sul palco del Tedx di Putignano e poi ancora i premi ottenuti al Factanza Awards, premio dedicato ai divulgatori, creator e media che stanno cambiando il mondo dell’informazione.
Intanto, continua a lavorare sul suo stile e si lascia influenzare da alcune sue letture, come “Non è la Fine del Mondo” di Hannah Ritchie: «Non bisogna dividersi tra catastrofisti e menefreghisti. In questo libro ho trovato l’approccio giusto ai temi della sostenibilità. Si può essere ottimisti, basandosi su dati scientifici e indirizzare i consumatori verso la strada indicata dalla scienza».
Parlare sostenibile ai giovanissimi
Sui social media ci sono tanti altri equilibri da reggere. Bisogna tener conto di quello che vuole l’algoritmo, della propria mission e mantenere coerenza di stile. Silvia ci svela che un punto di svolta nella sua carriera di divulgatrice c’è stato quando ha scoperto l’edutainment, un termine nel quale ha ritrovato perfettamente il suo stile nel quale trovano spazio argomenti di grande serietà e attualità, trattati, tuttavia, con uno sguardo creativo e la capacità a volte di “prendersi anche in giro”.
«Dal mio osservatorio – ci racconta – posso dire che consigli semplici sul risparmio energetico, su auto elettriche e anche sull’alimentazione sostenibile sono molto seguiti. Cosa chiedono di più i giovanissimi sui social? Le domande spaziano da consigli molto pragmatici, come risparmiare l’uso di acqua, fino a quale è l’impatto dei conflitti nel mondo, come la guerra in Ucraina, sul loro stile di vita».
L’Oréal for the Future: i piccoli gesti rivoluzionari
Nella visione di Silvia si può essere sostenibili senza pensare per forza ai massimi sistemi, ma cambiando alcune piccole abitudini quotidiane: «Pensiamo al consumo di carne, a come la riduzione della carne rossa possa impattare sull’inquinamento atmosferico, o ancora come l’installazione dei pannelli fotovoltaici possa essere una soluzione alle riduzione dell’uso delle fonti fossili. Poi ci sono passi ancora più importanti che chi vuole ridurre il suo impatto sul Pianeta può fare, come per esempio entrare nelle comunità energetiche, con la possibilità di condividere l’energia autoprodotta»
Per sapere di più su Silvia Moroni e avere altri consigli su come “parlare e vivere” in modo sostenibile, segui l’evento L’Oréal For the Future, sia dal vivo (qui per prenotare un posto in platea) o da remoto, con la diretta proposta da Startupitalia sui nostri canali.