Le novità accolte positivamente da uno degli operatori del settore
«Direi che il risultato responsabilizza tutti: impegna gli operatori a investire molto in tecnologia e in miglioramenti dei monopattini, a cominciare dalle frecce e dal doppio freno. In massimo due anni si investirà molto sulla flotta. Al tempo stesso i comuni dovranno creare infrastrutture ciclabili per abbassare la velocità del traffico ai trenta all’ora e dare linee guida sui parcheggi». Andrea Giaretta, general manager per l’Italia di Dott, ha commentato così a StartupItalia le nuove regole nel Decreto Trasporti che riguardano i monopattini elettrici. Se la stampa parla di una stretta, gli operatori del mercato non sembrano così scoraggiati.
Monopattini: le nuove regole
Complice anche il boom di vendite dei monopattini elettrici, spinto soprattutto dal bonus mobilità del 2020, è aumentata l’attenzione da parte dei comuni e degli scettici nei confronti di questi mezzi di trasporto. Incidenti, anche mortali, hanno spinto critici e non solo a capire come si potesse regolamentare il trend. Stando a quanto si legge sull’AGI, l’emendamento presentato dal deputato di ItaliaViva, Luciano Nobili, è stato approvato all’unanimità in commissione alla Camera dei Deputati. Quali sono dunque le nuove regole per i monopattini? Anzitutto una novità per quanto riguarda la velocità: dai 25 km/h massimi attuali si scende a 20 km/h; non saranno più consentiti i parcheggi (talvolta selvaggi) sui marciapiedi; i costruttori dovranno adeguarsi all’obbligo del doppio freno e chi guida uno di questi mezzi non potrà più circolare contromano.
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StartupItalia ha chiesto a Giaretta un commento in qualità anche di segretario di Assosharing. «Premetto che c’è stato ampio dialogo con il ministero e con le parti politiche», ci ha spiegato. Da mesi il dibattito sui monopattini spesso finisce con il criminalizzare il mezzo. Contribuendo a generare non poche incertezze da parte delle aziende che devono confrontarsi con posizioni anche ostili. «Bisognava sorpassare la fase di sperimentazione che c’è stata finora – ha aggiunto Giaretta -. Con queste novità la situazione è chiara, con un quadro a lungo termine stabilito, come da auspicio di tutti quanti».
Se gli investimenti sulla tecnologia sono tra le priorità di queste aziende, finanziate in Italia e in tutto il mondo con round sempre più importanti, cosa si potrà fare sul fronte dei parcheggi selvaggi? «La gestione del parcheggio sul marciapiede è una tematica che va affrontata dalle amministrazioni che devono definire le modalità di sosta con linee guida. È una legge che dà impegni a ciascuno, mettendo tutto nero su bianco. È un punto di partenza molto buono».