L’oro blu è una risorsa scarsa. Vi ricordate quando Bill Gates ha bevuto un bicchiere di…?
La tecnologia a bordo della Stazione Spaziale Internazionale serve anche a comuni attività degli astronauti, come il bere. Un apparecchio come il Brine Processor Assembly (BPA) è da alcuni anni fondamentale per il riciclo dell’acqua in un ambiente nel quale ogni risorsa è scarsa e rifornirsi dalla Terra non è così immediato. Di recente la NASA ha festeggiato un traguardo notevole, che pone la scienza a un passo dal riciclo totale delle acque reflue come l’urina in acqua potabile: nei giorni scorsi il BPA è riuscito a riciclare il 98% di liquidi come appunto pipì e sudore.
Fino a poco tempo fa la soglia di riciclo massimo si era fermata al 93/94%. In vista del ritorno dell’uomo sulla Luna e dei prossimi viaggi spaziali direzione Marte è fondamentale che la ricerca studi e produca dispositivi in grado di garantire agli astronauti una qualità della vita adeguata in condizioni che mai prima nessuno ha sperimentato. Con la possibilità di avere acqua costantemente riciclata grazie all’attività umana si risolve un tema non da poco legato a risorse e forniture.
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Grazie a questa scoperta di economia circolare gli ingegneri della NASA non hanno soltanto segnato un nuovo traguardo per facilitare le missioni nello spazio, ma hanno anche consentito un risparmio calcolato in milioni di dollari. «Meno acqua e ossigeno dobbiamo trasportare, più scienza può essere aggiunta al veicolo di lancio», hanno commentato dalla NASA.
Non è la prima volta che ci capita di vedere brindisi di questo genere. Il cofondatore di Microsoft Bill Gates aveva fatto parlare di sè nel 2015 dopo aver bevuto un bicchiere di acqua ricavata da rifiuti organici umani. La tecnologia e l’innovazione ci faranno diventare meno schizzinosi?