È più di un anno (da inizio luglio 2024) che sulle strade di Helsinki non ci sono morti a causa di incidenti stradali. Si tratta di una notizia rilevante che assegna alla capitale finlandese un importante risultato in termini di sicurezza e di vivibilità del centro urbano. Ma come è stato possibile raggiungerlo? Non è stato frutto di un’unica misura, bensì di un cambio culturale che anche alle nostre latitudini inizia a notarsi, soprattutto in città come Bologna. Ci riferiamo alle politiche delle città a 30 km/h.

Helsinki, i risultati della città a 30 km/h
Era il 2021, piena pandemia, quando il governo finlandese ha deciso di introdurre l’obbligo di mantenere il limite dei 30 km/h su buona parte delle strade urbane. Nei comuni sono state ristrette le carreggiate, introducendo tutta una serie di elementi urbanistici che hanno costretto (e infine abituato) gli automobilisti a rallentare.
Risultati simili richiedono tempo, ma hanno cambiato l’aspetto della città e ridotto drasticamente il numero di morti e feriti, anno dopo anno. Sempre a Helsinki dal 2003 al 2023 il numero di persone ferite in incidenti stradali è calato da 727 a 14. Nel 2019 non risultavano decessi tra pedoni e ciclisti sulle strade della città.

Il resto lo hanno fatto le telecamere, le multe e una sensibilizzazione crescente rispetto al tema della sicurezza stradale. In Europa Helsinki rappresenta così un caso studio notevole. Sono diverse le città che hanno adottato la linea dei 30 km/h. Parigi è senz’altro la capitale europea più grande che ha attuato questo limite sulla maggior parte delle strade. Altri comuni su questa linea sono stati Bilbao e Bologna.
Sul capoluogo emiliano in Italia si sono registrate non poche polemiche da parte del ministro dei trasporti Salvini, evidentemente contrario alla misura dei 30 km/h. I risultati però in città riferiscono anche in questo caso di un calo di incidenti e di feriti. “Il primo anno di Bologna Città 30 – si legge sul sito dell’amministrazione – consegna un bilancio che vede in forte calo il numero delle persone decedute sulla strada, quasi dimezzate (10, il 49% in meno), toccando su base annua il minimo storico dal 2013 a oggi”.