L’isola è in fermento, tra startup innovative e transizione energetica. La redazione vi approderà il 19 maggio prossimo, all’EXMA di Cagliari, col SIOS22 Sardinia Edition
Il prossimo 19 maggio all’EXMA di Cagliari si terrà il SIOS22 Sardinia Edition, in collaborazione con Innois e Fondazione di Sardegna. In quella data la giuria di esperti che raggruppa tra gli altri imprenditori, founder, investitori e docenti, assegnerà il premio alla startup sarda dell’anno (qui le finaliste). Approderemo su un’isola che sta subendo grandissime trasformazioni e che si rivelerà cruciale anche nel piano varato dal governo per emanciparci dal gas russo.
Il Dpcm Sardegna
A inizio marzo, infatti, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Dpcm Energia che in realtà è stato subito soprannominato Sardegna, vista la crucialità della regione in tema di approvvigionamento energetico. Il testo contiene l’ok all’estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale attraverso la realizzazione del cavo Sardegna-Sicilia che fa parte del Tyrrhenian Link, dalla potenza programmata di 550 megawatt.
E poi ci sarà il piano relativo all’approvvigionamento di gas metano, con navi metaniere Fsru, Floating Storage and Regasification Unit fisse nel porto di Portovesme con capacità di stoccaggio adeguata a servire il sud industriale e il bacino della Città metropolitana di Cagliari, e un’altra nave Fsru a Porto Torres con capacità adatta a servire il nord industriale e il bacino della Città metropolitana di Sassari, un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano che servirà le zone limitrofe.
Il gas arriverà in Sardegna grazie a navi “spola” che partiranno dai terminali di Panigaglia e Olt e serviranno Portovesme, Porto Torres e Oristano. Il Dcpm fa riferimento anche alle energie rinnovabili, ma parla genericamente di “realizzazione di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell’energia”, senza definire la potenza.