Collaborazione tra imprese sul territorio, attenzione alla sostenibilità e un unico obiettivo: aiutare le categorie più fragili ad esprimere la loro creatività attraverso il lavoro artigianale. Si mescolano così gli ingredienti principali del progetto sociale Altremani, nato nel 2008 da un’idea della cooperativa sociale Convoi s.c.s: negli anni è diventato un punto di riferimento per la comunità di Sesto Fiorentino e dei suoi lavoratori. Un laboratorio attivo sia nel campo del design che in quello educativo, all’interno del quale un team con diverse competenze e formato da persone provenienti da condizioni più fragili sviluppa un processo di ricerca che porta a creare prodotti dalla forte valenza sociale.
Un progetto nato 15 anni fa. «Altremani è un brand di Convoi s.c.s Onlus, da sempre dedita all’inserimento lavorativo di persone provenienti da condizioni di fragilità. Volevamo riuscire a coniugare lavoro e creatività, dato che molto spesso è un connubio verso il quale queste persone non vengono indirizzate», racconta a StartupItalia Vega Donati, Art Director del progetto Altremani. Quando si pensa all’inserimento lavorativo, si pensa comunemente ai lavori più ordinari: «Prima di Altremani, non c’erano progetti che potessero stimolare queste persone in modo diverso, con l’aiuto della creatività e del design. Noi abbiamo coinvolto persone con problematiche di salute mentale, che hanno doti artistiche, fotografiche e pittoriche. Abbiamo scommesso tutto su questo brand, in cui è possibile far emergere tutta la loro creatività e con lo scopo di autosostentamento».
Il sociale incontra l’artigianato sostenibile
Accessori moda come borse in tessuto realizzate a mano, cappelli, quaderni e altra oggettistica di design. I prodotti realizzati dal laboratorio hanno in comune un tratto distintivo e fondamentale per capire l’essenza del progetto: il riciclo dei materiali. «Il concept progetto si sviluppa sul fatto che, ad oggi, si produce decisamente troppo e si scarta tanto – racconta a StartupItalia Vega Donati -. Abbiamo iniziato a selezionare una serie di aziende sul nostro territorio per capire se potessero darci materiali di scarto da utilizzare ed abbiamo creato una vasta rete con aziende locali e non».
Così è nato un vero e proprio laboratorio che si occupa di design a 360 gradi, dagli allestimenti di interni o per aziende agli accessori moda. «Tutto si è sviluppato all’interno della nostra cooperativa, da sempre legata anche al mondo delle donne e del lavoro nel distretto del tessile di Prato. Altremani si è unito a questo progetto sociale per poter completare il nostro ciclo. Ora, i nostri accessori vengono creati da noi e dai nostri lavoratori a partire dalla prototipia e dal cucito».
Da laboratorio a boutique
Con un gruppo di lavoro di quindici persone e progetti sempre in divenire, Altremani è riuscita a fondare anche una piccola boutique indipendente, Altremani Marina, proprio nel cuore della Maremma Toscana. «Il contesto del post Covid ha fatto sì che certe tematiche come sostenibilità e zero waste venissero prese in considerazione sempre di più. Questo ci ha permesso anche di crescere e poter assumere più persone provenienti da condizioni di fragilità, come esperienze di detenzione, tossicodipendenza o problematiche di salute mentale», prosegue Vega Donati. «Siamo riusciti ad aprire anche un nostro negozio monomarca, proprio partendo dal progetto».
Il futuro? E’ sempre in divenire, con l’obiettivo di aiutare sempre più persone a reinserirle nel mondo lavorativo. «Il lavoro nobilita l’uomo ma è anche un ottimo strumento per esprimersi in qualcosa che ci dà soddisfazione e per far sì che le persone possano essere ciò che sono, al di là di quello che hanno commesso o vissuto», conclude Donati, che lavora molto anche con il carcere. «Da noi sono passate diverse detenute, che grazie a questo progetto hanno avuto la possibilità di ripensare alla propria vita in modo positivo e diverso rispetto a quella che avevano vissuto».