Sarà un progetto pilota per l’intera nazione. I primi 5 chilometri in provincia di Bergamo potrebbero essere pronti in tempi brevi al costo di 16 milioni di euro
Tir con pantografi come vecchi filobus che garantiscono l’alimentazione elettrica. Non c’è però nulla di vecchio nel progetto che, una volta a regime, potrebbe anzi garantire una significativa diminuzione delle emissioni nocive in una delle aree più colpite del Paese: la pianura padana. L’idea è attualmente allo studio dei tecnici di Brebemi, l’autostrada che collega Brescia, Bergamo e Milano. Se fosse realizzata, l’Italia avrebbe la sua prima autostrada elettrica.
Il successo della sperimentazione in Nord Europa
La tecnologia alla base dell’autostrada elettrica nasce da un accordio tra Siemens (il colosso tedesco dell’elettrificazione) e il produttore di camion Scania. Il progetto si è concretizzato per la prima volta in Svezia, due anni fa, accolto da parecchio scetticismo dato che per i detrattori il sistema a pantografi non avrebbe retto agli inverni rigidi del Paese scandinavo.
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Invece, i risultati incoraggianti della linea installata sull’E16 vicino alla città di Gavle hanno fatto in modo che la sperimentazione proseguisse anche in altri Paesi: in diversi land tedeschi (a Lubecca, nel collegamento con l’aeroporto di Francoforte e nel Baden Guttemberg) e negli Stati Uniti.
Come funziona l’autostrada elettrica
La nuova tecnologia prevede che su Tir e camion di nuova generazione, dotati di motori ibridi elettrici e diesel, vengano installati pantografi che si connetteranno ai cavi dell’alta tensione installati sulla rete autostradale. Rispetto però alle filovie classiche dei vecchi filobus, il sistema è di gran lunga più flessibile e meno vincolante: in caso di eventuali sorpassi il pantografo, grazie ai sensori, si stacca automaticamente per poi riagganciarsi ai cavi una volta terminata la manovra. Non c’è dunque bisogno che i camion seguano piste riservate per procedere connessi all’alta tensione.
Cosa prevede il progetto italiano
Nel caso in cui si procedesse alla installazione dell’autostrada elettrica in Italia, la cooperazione si avrebbe tra l’A35 Brebemi, Cal (Concessioni autostradali lombarde), Siemens, Scania (il gruppo svedese che produce veicoli industriali) e i ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente. Al vaglio, la possibilità di avviare una sperimentazione iniziale su cinque chilometri, tra Calcio e Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, per un costo di circa 16 milioni di euro.
Un importo di tutto rispetto, soprattutto se messo in relazione alla brevità della tratta, ma che promette comunque risultati significativi dato che il trasporto merci incide per il 9% sul traffico complessivo, ma è responsabile del 60% delle emissioni e si concentra esclusivamente in alcune tratte, che collimano con quelle più industrializzate del Paese. Se la prima fase darà risultati incoraggianti si passerà all’elettrificazione dell’intera Brebemi, con l’installazione di pannelli fotovoltaici per alimentare il trasporto pesante.