Le sinergie consentiranno al nuovo colosso dell’automobile di investire nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità del futuro
Nove milioni di veicoli, ricavi pronosticati a quota 170 miliardi di euro, il 46% generati in Europa e il 43% in Nord America, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi e un margine operativo del 6,6%. Sono questi i numeri a sostegno del colosso dell’automobile che Fiat Chrysler da un lato e Peugeot dall’altro oggi si sono impegnate a costruire entro i prossimi 12 – 15 mesi.
FCA-PSA, attenzione al green
Ma il Gruppo FCA-PSA punta anche a posizionarsi tra le prime case produttrici automobilistiche nella sfida del futuro (anche se ormai dovrebbe essere un immediato presente): il taglio delle emissioni.
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“Le sinergie – si legge nella nota – consentiranno al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2”.
Il nuovo consiglio d’amministrazione
Il nuovo soggetto che nascerà dalla fusione tra FCA-PSA avrà presidente John Elkann e Carlos Tavares come Ceo dal mandato quinquennale. Il Cda si comporrà in tutto di 11 membri, cinque in quota FCA-Exor (tra questi John Elkann) e cinque nominati dai francesi (tra cui il vice presidente e il senior non-executive director).
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“Al perfezionamento dell’operazione – si legge sempre nella nota ufficiale -, il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di FCA e di Groupe PSA”. La partecipazione della società cinese Dongfeng scenderà al 4,5% dal 12,2% attuale.
Quanto al nome, FCA-PSA è solo – auspicabilmente – provvisorio. “Abbiamo tempo per lavorarci sopra, valutare le opzioni, non c’è fretta. Sarà un lavoro stimolante”, ha detto in merito Tavares.
Accordo promosso dal governo italiano
Infine, il commento positivo del governo italiano arrivato tramite il ministro all’Economia. “Questa operazione – ha detto Roberto Gualtieri – pone le basi per accelerare lo sviluppo e il passaggio verso modelli a basse emissioni e minor impatto ambientale, con importanti ricadute positive anche sul nostro Paese. La filiera italiana dell’auto occupa un numero significativo di lavoratori qualificati, rappresenta un’importante leva di integrazione nei mercati internazionali e costituisce un volano di investimenti, di ricerca e di innovazione. Il Governo – prosegue il ministro – accoglie con favore questa alleanza e continuerà a monitorarne con attenzione l’impatto in termini di sviluppo, investimenti e occupazione. Esprimiamo apprezzamento anche per l’innovazione di governance che riguarda la rappresentanza dei lavoratori nel Consiglio di amministrazione”.