Coesione, libertà e aggregazione: sono solo alcuni degli elementi che costituiscono le basi di una delle discipline più antiche del mondo, la danza. Capace di riunire e raccontare grazie ai movimenti del corpo ciò che nemmeno le parole sono in grado di spiegare, la danza diviene un’arte praticata quotidianamente e in grado di creare momenti unici di aggregazione collettiva.
Un linguaggio universale che attraversa i confini e li annulla, creando così un senso di unione sempre più forte e chiaro. Ed è proprio per abbattere le distanze e donare gioia e libertà che, Formazione Danzarte Genova, ha creato un progetto di inclusione sociale, “Favola in Danza”, per dare un aiuto concreto ai piccoli profughi ucraini concedendo loro qualche ora di spensieratezza che unisca gioco, musica, racconti e danza. Aiutare, quindi, i bambini fuggiti dalla guerra a ritrovare la serenità in un paese straniero, lontano da casa, per farli sentire parte di una comunità.
“La danza è un linguaggio universale e, questo, è sempre stato il nostro motto. Noi siamo danzatori ed ex danzatori e per noi la danza è sempre stata aggregazione, siamo sempre stati abituati a lavorare in compagnie con tantissime nazionalità. Per questo sappiamo che l’integrazione è massima nella danza in quanto forma d’arte – racconta a StartupItalia Maria Grazia Sulpizi, Direttrice e Responsabile dei corsi professionali di Formazione Danzarte Genova – Per noi è normale pensare a questa disciplina come aggregazione e integrazione. La danza unisce sempre e non divide mai: su questo noi ne siamo convinti e proprio per questo è nato il nostro progetto dedicato ai bambini ucraini della nostra comunità”.
Favola in Danza, il laboratorio di danza per riportare la gioia nel cuore dei bambini
Il progetto, gratuito e patrocinato dalla Regione Liguria, è stato realizzato in collaborazione con la comunità ucraina di Genova e dal 2 aprile sta coinvolgendo ogni sabato oltre 40 bambini ucraini.
“Favola in Danza è nato perché nel momento in cui è iniziato il conflitto tra Ucraina e Russia ci siamo subito rese conto che sarebbe stata una situazione lunga e difficile. Dopo aver iniziato ad aiutare privatamente e personalmente le persone che conoscevamo in Ucraina, io e le mie socie ci siamo chieste come poter essere d’aiuto anche con la nostra associazione – racconta a StartupItalia Maria Grazia Sulpizi, Direttrice e Responsabile dei corsi professionali di Formazione Danzarte Genova – Noi abbiamo un progetto che parla di unione, aggregazione e di musica, che in realtà era già in essere nella nostra associazione da molti anni e abbiamo pensato di estenderlo a bambini ucraini per poterli aiutare. Ci siamo accorte che la situazione era difficile e che erano già tantissimi i bambini di tutte le età scappati dalla guerra e arrivati nella nostra città. Abbiamo, così, pensato di proporre Favola in Danza a questi bambini per tentare di regalargli un momento di serenità e cercare di cancellare dai loro occhi le brutture che noi solamente possiamo immaginare”.
E ogni sabato, dieci bambini tra i 3 e i 7 anni partecipano a rotazione ad una sessione di Favola in Danza, per cercare di aiutarli non solo a ritrovare una quotidianità ormai perduta ma per farli sentire anche al sicuro, in un luogo amichevole e confortevole grazie alla potenza comunicativa della danza.
“Abbiamo già tanti gruppi formati da più di una decina di bambini, di solito tutti i bambini vogliono sempre tornare per rivivere l’esperienza e noi cerchiamo sempre di reinserirli nei sabati successivi permettendo così a tutti di partecipare. I bambini sono quasi sempre accompagnati da mamme e nonne e difficilmente riescono a stare da soli proprio per tutto quello che hanno vissuto – racconta a StartupItalia Maria Grazia Sulpizi, Direttrice e Responsabile dei corsi professionali di Formazione Danzarte Genova – In realtà, pensiamo che questo possa essere un momento di svago e benessere anche per chi li accompagna: è un momento spensierato per tutti. Per le lezioni abbiamo la nostra traduttrice ucraina Zatsepylina Oksana che riesce ad interagire con i bambini e il nostro musicista Andrea Macciò che ha subito tradotto tutte le canzoni in ucraino. Ci siamo attrezzati ed organizzati per far trovare ai bambini un ambiente sereno, confortevole e amichevole.”
La comunità al servizio dei bambini: Favola in Danza ha riunito proprio tutti
Alla chiamata lanciata dalla scuola di danza genovese hanno risposto molte realtà produttive e commerciali locali, che hanno contribuito alla completa riuscita dell’iniziativa, ciascuna con i propri mezzi e le proprie competenze. Sono state coinvolte anche l’interprete Zatsepylina Oksana, la psicologa Veronica Valle e il musicista Andrea Macciò per abbattere ogni distanza comunicativa e culturale con i bambini.
“In pochissimo tempo, abbiamo trovato tantissimi sponsor che ci aiutassero a mettere in piedi un progetto dedicato ai bambini ucraini. Non è stato facile per noi, soprattutto perché siamo un’associazione uscita da due anni di Covid con tantissime altre problematiche – racconta a StartupItalia Maria Grazia Sulpizi -. Ci serviva qualcuno che ci aiutasse ad offrire ai bambini questo momento di gioia e che ci supportasse nelle cose più banali, dall’offrire la merenda ai bambini o le calze antiscivolo per le lezioni nelle sale danza all’avere fogli, pennarelli e lavagna a disposizione per questi momenti. E da qui, è iniziata una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto tantissime realtà”.
L’obiettivo di Favola in Danza: restituire ai bambini la propria libertà
Attivato a partire dal 2 aprile, il progetto di Favola in Danza punta ad accompagnare i bambini e la comunità ucraina anche nel corso dei prossimi mesi, continuando a creare momenti di aggregazione grazie al potere della danza e della musica.
“Ci siamo posti come obiettivo di portare avanti questo progetto fino a luglio 2022. Cosa accadrà in questi mesi e come andrà avanti? Non possiamo prevederlo ma quello che possiamo dire è che ci siamo ritagliati questo spazio. Siamo un’associazione che lavora tantissimo a livello professionale e abbiamo tutta una serie di impegni con i nostri allievi che hanno un certo tipo di preparazione ma abbiamo voluto ritargliarci il sabato pomeriggio per questo e per i nostri bambini. Fin dove potremo arrivare lo faremo: andremo avanti con questo progetto di inclusione fin quando ce ne sarà bisogno e fin quando i bambini ce lo chiederanno – racconta a StartupItalia Maria Grazia Sulpizi, Direttrice e Responsabile dei corsi professionali di Formazione Danzarte Genova – Dobbiamo pensare che queste persone sono scappate dalla loro quotidianità e in Ucraina i bambini sono abituati molto più dei nostri a fare sempre attività, dalla danza al ballo da sala. Ritrovarsi lontani da casa, senza punti di riferimento e senza le proprie attività quotidiane è molto difficile: è importante dare loro questo momento. Speriamo che anche tutte le altre associazioni sportive portino avanti questo genere di attività perché questi bambini hanno bisogno della loro quotidianità e questo è l’unico modo per restituirgli un minimo di normalità”.