Un blocco di circa 27 mila metri cubi, pari al 10% della massa del Planpincieux, sta scivolando alla velocità di 90 centimetri al giorno
È diventato il simbolo di un ecosistema sempre più fragile e irrimediabilmente compromesso. Nei giorni scorsi, mentre milioni di ragazzini manifestavano in piazza contro i cambiamenti climatici causati dall’uomo, quel grande vecchio canuto ha dato i primi segni di malessere. Adesso, secondo gli ultimi dati raccolti dagli esperti, il ghiacciao Planpincieux ha accelerato la caduta verso valle, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco.
Cosa sta succedendo a Planpincieux
Secondo i dati raccolti dal radar “Lisa”, installato nelle ultime settimane di settembre per monitorare la situazione giorno e notte sulla montagna, una parte consistente del ghiacciaio, un blocco di circa 27 mila metri cubi, pari al 10% della massa del Planpincieux , ha accelerato la propria velocità di slittamento verso valle fino a 90 centimetri al giorno.
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La parte “lenta” e “grossa” del ghiacciaio
L’altra parte del ghiacciaio, un colosso da 250 mila metri cubi, più grande e pericolosa, continua invece a muoversi a circa 30-35 centimetri al giorno. E qui le teorie degli esperti divergono, perché se il primo blocco rappresenta una accelerazione dell’instabilità del ghiacciaio, per alcuni studiosi potrebbe avere l’effetto di alleggerire il peso complessivo del gigante ghiacciato, rallentando quindi la discesa a valle della parte più consistente.
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Da martedì 24 settembre a oggi, il Planpincieux ha già perso diversi pezzi, per un totale di 2.500 metri cubi di materiale, pari all’1% della sua massa complessiva. E se non sembrano esserci rimedi tecnico-scientifici per frenare la sua caduta a valle, l’unica speranza è affidarsi alla clemenza del tempo: con l’irrigidirsi delle temperature e l’arrivo dei primi fiocchi di neve, lo slittamento del ghiacciaio potrebbe quantomeno essere rallentato.
È ormai certo che la parte frontale del ghiacciaio che ha accelerato la sua discesa sulla Val Ferret cadrà nei prossimi giorni ma non ci sono pericoli né per le persone né per le strade che passano a valle. L’unico in pericolo, insomma, è l’ecosistema nel suo complesso ma, per valutare i beni in gioco, bisognerà attendere i prossimi anni.