Una nuova penisola del lusso davanti alla città dello sfarzo. Costerà 3 miliardi e ospiterà edifici firmati da Renzo Piano
Per 150 anni, i circa 40mila abitanti del Principato di Monaco sono stati costretti a farsi bastare i 2 chilometri quadrati lungo i quali si estende uno degli stati più piccoli al mondo. Ma ora anche i sudditi di Albert Alexandre Louis Pierre Grimaldi, più noto come Alberto II, vogliono espandersi. Come? Sottraendo spazio al mare della Costa Azzurra. Proprio lì dove ora ormeggiano i super-yacht sorgerà la penisola artificiale da 3 miliardi di euro che arricchirà la città-stato di un nuovo quartiere di 6 ettari…
Ben 40 ettari già strappati al Mediterraneo
Non è la prima volta che a Monaco si realizzano terrapieni per guadagnare spazi sul mare. Anzi, in totale, il 20% del Principato (pari a 40 ettari) già oggi sorge dove un tempo c’era la costa, con continue operazioni edilizie che hanno completamente ridisegnato – se non stravolto – le antiche mappe del litorale francese. In compenso, è la prima volta che viene realizzato un progetto tanto pretenzioso e a dir poco faraonico. L’Anse du Portier porterà sulle sue spalle strutture pensate dall’archistar Renzo Piano e giardini disegnati dal paesaggista Michel Desvigne. Il tutto per un costo complessivo che non dovrebbe superare i tre miliardi di euro, cui il Principato contribuirà con un fondo di 400 milioni.
La costruzione della promenade artificiale
Particolare attenzione sarà data alla fase di dragaggio del fondale: dal mare verrà innalzata una struttura di cemento armato riempita con sabbia alta – nel suo massimo – 30 metri, quanto un palazzo di 10 piani. A tal scopo, saranno utilizzate soluzioni ingegneristiche all’avanguardia per assicurare stabilità al nuovo lembo lungo il quale si estenderà il quartiere più esclusivo del Principato.
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E i grattacieli soprastanti non saranno da meno: non solo ruberanno l’affaccio sul Mediterraneo ai palazzi che oggi costeggiano il lungomare del Larvotto, diventando solo per questo motivo i più ambiti tra gli sceicchi e i paperoni d’Asia e d’Europa, ma sono anche pensati per rappresentare il non plus ultra del lusso, arrivando a costare oltre i 100mila euro al metro.
Cosa sorgerà sull’Anse du Portier
In totale, l’Anse du Portier ospiterà appartamenti per circa 60mila metri quadrati, 3mila metri quadrati di negozi, un parco di un ettaro, un parcheggio, una estensione del Grimaldi Forum e nuovi posti barca così da evitare di ridurre l’area portuale, da sempre in competizione con i porticcioli turistici liguri.
Anche Monaco attenta alle istanze ambientaliste
Tutti contenti? Una volta tanto sì, almeno a Monaco, dove le pur disinvolte leggi sull’urbanizzazione sconvolgono l’aspetto costiero ma non l’animo degli ambientalisti ai quali basta la rassicurazione del fatto che l’Anse du Portier sarà un eco-quartiere, realizzato con tecnologie all’avanguardia proprio per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Questo nonostante la struttura sia destinata a ridisegnare completamente non solo lo skyline cittadino ma pure la topografia: la stessa Formula 1 perderà il mare e finirà circondata da palazzi.
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Ambientalisti soddisfatti, si diceva. Come dimostrano i rendering dei costruttori di MBA City e di Bouygues Construction, tutti i tetti dei palazzi ospiteranno panelli solari idonei a soddisfare il fabbisogno energetico delle venture unità abitative ultra-lussuose.
Un vecchio detto monegasco, tra il serio e il faceto diceva che fosse sufficiente bloccare una via per bloccare il Principato, non a caso soprannominato con irriverenza “scoeyu” (scoglio) dalla popolazione di origine genovese che vi si è insediata nei secoli. Molto presto, però, non sarà più così e l’Anse du Portier rischia di essere il primo di molteplici quartieri che nasceranno dal mare. I costi di costruzione restano proibitivi, ma a Monaco non si fanno certo simili problemi.