Il Guardian ha citato uno studio pubblicato su una rivista scientifica. Non c’è causalità, solo correlazione. Ma il problema è reale: l’inquinamento danneggia la salute
Le persone che respirano troppo particolato, ovvero i residenti di città esposti a livelli di smog eccessivi, hanno più probabilità di entrare in depressione. A ipotizzarlo è uno studio ripreso dal quotidiano britannico The Guardian, dove si spiega che, pur non essendoci una conferma scientifica incontrovertibile, l’emergenza inquinamento sembrerebbe danneggiare non soltanto i polmoni, ma anche la salute mentale. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives e indica in quale misura lo smog potrebbe costituire un fattore provocante la depressione.
Depressione: correlazione, non casualità
“I nostri risultati – hanno scritto gli scienziati nell’introduzione della loro ricerca – supportano l’ipotesi di una associazione tra l’esposizione a lungo termine ai PM 2.5 e la depressione; inoltre i risultati supportano le ipotesi di possibili associazioni tra l’esposizione a lungo termine ai PM 2.5 e l’ansia e tra l’esposizione a breve termine ai PM 10 e il suicidio”. Il tema impone cautela, soprattutto perché la questione tocca drammi che riguardano la vita di molte persone e famiglie. Per quel che riguarda questo studio – e il Guardian lo spiega – i ricercatori hanno sottolineato che esiste una correlazione tra inquinamento e depressione, ma finora nessuno studio ha mai confermato un nesso di causalità.
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La depressione è una malattia che riguarda 264 milioni di persone secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I dati pubblicati sull’Environmental Health Perspectives informano che chi è esposto a un aumento di 10 microgrammi di PM 2.5 per un anno ha il 10% delle possibilità in più di ammalarsi. Numeri che dovranno senz’altro essere supportati da altre ricerche per analizzare quanto e se lo smog danneggi davvero la salute mentale. Dati più solidi, invece, sono quelli che riguardano la mortalità causata dall’inquinamento: sempre secondo l’OMS sono circa 3 milioni i decessi provocati da smog e dall’aria avvelenata. E questo basta per trattare l’argomento con la massima serietà, evitando tanto l’allarmismo, quanto il negazionismo.